64. "MAMMA" ❤️

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"L'abbraccio è il posto migliore in cui dimenticare una brutta giornata..."

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«L'hai accompagnata almeno a casa?», domanda Sabrina ad Alessandro.
«Ovvio che sì...», scuote il capo lui.
«Beh, almeno ti sei messo una mano sulla coscienza... amore!», dice lei con occhi a fessura.
Alessandro le lancia uno sguardo contrariato.
«Ah, non mi guardare così. Sai perfettamente come la penso!», dice lei puntandogli un dito contro.
È sera e i due sono accoccolati sull'amaca, a casa di Alessandro. La ragazza ha cenato con lui. Quest'ultimo le ha raccontato ciò che è successo con sua madre, la discussione che hanno avuto questa mattina.
«Non ti senti un po' più libero adesso? Averle urlato in faccia tutto il tuo malessere, dovuto alla situazione con lei, non ti ha alleggerito almeno un po'?», domanda lei puntando gli occhi nei suoi.
«Non lo so nemmeno io come mi sento!», ammette il giovane.
«Io penso che questo confronto fosse davvero necessario invece. Anche se probabilmente avrà scatenato l'ennesima lite tra voi e di questo mi dispiace tanto...», osserva lei.
Alessandro sospira appena.
«Perché ti sta così tanto a cuore questa mia situazione personale, eh?», domanda lui in un sussurro «Mia madre, il mio rapporto burrascoso con lei, tutto ciò che ruota attorno alla mia famiglia, insomma... Perché? Perché cerchi in tutti i modi di risolvere una situazione disastrosa che dura da una vita?», domanda lui puntando gli occhi in quelli di lei.
Nelle sue parole e nel suo tono, però, non c'è fastidio né tantomeno accusa. Non è più dominato dall'irascibilità quando affronta questo argomento, come succedeva fino a poche settimane fa'. Stranamente è lui stesso a rendersene conto. Il leone aggressivo sembra quasi che sia stato domato in qualche modo.
«Perché mi stai a cuore tu, amore! Tanto... e questo lo sai benissimo! Perché soffri da anni, coinvolto in una guerra silenziosa ed inutile, che ormai sai perfettamente anche tu che non ti porterà più da nessuna parte! Una lotta eterna che ti sei imposto, per orgoglio, credendo che avresti potuto dimenticare tutto e stare meglio. Ma davvero stai meglio, Alessandro? Che "meglio" c'è stato in tutti questi anni, me lo spieghi?», domanda lei.
Alessandro la ascolta senza rispondere.
«Perché invece non provi una buona volta a tagliarlo fuori quel passato e a ricominciare da un presente nuovo, puntando ad un futuro quantomeno più tranquillo? Tu hai bisogno di questa tranquillità, Ale, io lo so e lo sai bene pure tu!», spiega lei motivandolo ancora.
«Io ho bisogno solo di te! So solo questo io!», sorride appena lui per alleggerire il discorso.
(Anche se lo pensa davvero, ovvio!)
«Sappiamo bene che le ingiustizie in questa vita sono già tante. Un'ingiustizia è quando nessuno può fare nulla per cambiare una situazione disastrosa. Perdere una persona che non può più tornare indietro, è un'ingiustizia. Quello che è successo a me (e a molti altri orfani), è un'ingiustizia, perché qualcuno purtroppo ha deciso al posto nostro! Te l'ho già detto altre volte! Quando si può recuperare e salvare una situazione disastrosa, con un pizzico di volontà, invece, è un'opportunità davvero grande. Tu che puoi, amore mio, deciditi e riprenditi ciò che hai evitato per anni. Ne hai tutto il diritto! Riprenditi il tempo perduto, l'affetto materno che ti è mancato da ragazzino, in memoria di quello che invece hai avuto da bambino! Tu che puoi, vita mia, riprenditi la tua famiglia al completo e riempi nuovamente quel posto rimasto vuoto per troppi anni. E sarò ripetitiva, è vero, ma il mio movente è sempre questo! Io non potrei mai fare a meno di mia madre. Mai! Mai penserei di non rivolgerle la parola, anche se un litigio dovesse farci smettere di parlare per un giorno intero. Anche io ci litigo con quella "testona". Ma le braccia di quella testona, ad esempio, sono state le prime in assoluto che mi hanno accolto in questo mondo. E se le cerco tutt'oggi, sono pronte ad accogliermi ancora!», dice Sabrina con occhi lucidi «Vedi, nel mio caso, da quando ho perso papà, il mio bene per lei si è inevitabilmente intensificato, fino a valere il doppio. E non esagero quando dico che, nonostante i miei 24 anni, ho ancora bisogno di mia madre. Non è un'età che ci impedisce di essere figli, sai? Io prego sempre il buon Dio affinché le dia sempre forza e tanta salute, perché purtroppo non saprei immaginarla la mia vita anche senza di lei. E ci litigherò ancora, nessuno lo esclude. È una cosa normalissima! Ma io giuro che mai... mai... mai... sarò tanto testarda da arrivare un giorno ad escluderla dalla mia vita! La mamma e semplicemente una "mamma" e nel suo nome ci siamo noi. Noi e tutto il senso e tutto l'amore che possiamo ancora darle...», sussurra lei.
Se ne stanno così loro, faccia a faccia a guardarsi. Improvvisamente gli occhi di Alessandro si fanno appena lucidi.
«Cosa c'è?», domanda lei.
«Niente!», dice lui soltanto abbassando lo sguardo.

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