"E per questo, anch'io sono pazzo di te. Non sai come vorrei farne a meno! E lo sa solo Dio chi è più pazzo di me sotto questo mantello di cielo..."
(Pazzo di te)
È la mattina del giorno successivo. La solita sveglia delle 7:00 prende a suonare sul cellulare di Sabrina.
(Suona, suona, suona... ma nessuno si decide a spegnerla!)
«La sveglia... Sabrí, la sveglia!», borbotta Alessandro.
Ma questa continua a suonare.
Il ragazzo solleva il capo con espressione sconvolta, ma Sabrina non è al suo fianco.«Basta, ho capito!», mormora lui ad un certo punto allungando un braccio verso il comodino di lei per disattivare il tutto.
(Finalmente perché non la stava sopportando proprio).
Cosicché, sprofonda di nuovo la testa nel cuscino fra un sospiro e l'altro.
«Ah, la mia povera testa!», lamenta lui dopo un po'.«Se avessi bevuto di meno, ieri sera, non staresti in queste condizioni stamattina!», sbotta lei in tutta risposta.
Sabrina, infatti, è appena entrata in camera da letto, ha sentito la "lamentela" di lui e ha già iniziato ad aprire finestre e avvolgibili (e soprattutto ad urlare).
«Dov'eri? Sei già sveglia prima di me? Come mai?», domanda lui con voce flebile, coprendosi gli occhi per via della luce del sole che ha completamente illuminato la loro stanza.
«Che hai detto?», urla lei.
«Dov'eri!?», ripete lui alzando di poco la voce per farsi sentire.
«Dov'ero? In salone, sul divano ero! Ho dormito lì stanotte! T'interessa questa cosa?», controbatte lei portandosi le mani ai fianchi «Ma tu, giustamente, eri talmente fuso che nemmeno te ne sei accorto, ovvio!», aggiunge poi.
«Perché mi stai urlando nelle orecchie? Già mi sento la testa come una bomba...», sospira lui «E poi perché hai dormito sul divano, scusa?», aggiunge poi prestando adesso la sua attenzione su di lei.
Si solleva appena adesso, reggendosi su un gomito.
«Mi chiedi anche il perché? Ah, che coraggio barbaro che hai, Alessandro, veramente!!», ringhia Sabrina «Ti ricordi cos'hai combinato ieri sera o hai perso pure la memoria per colpa della sbornia?», domanda poi «Sai chi sono, almeno? Mi riconosci, stamattina? Mi vedi?», continua con fare pungente, gesticolando alquanto nervosa.«Ma certo che ti riconosco: tu sei l'amore mio!», risponde lui per alleggerire il discorso (ma, soprattutto, per addolcire lei).
Adesso è cosciente che probabilmente ha davvero esagerato con i bicchieri la sera prima.
"Ho esagerato alla grande, è vero! Nemmeno io ho capito come, però, essendo il mio compleanno, ci può stare! Tanto, alla fine ero in casa mia e non dovevo neanche mettermi alla guida, no?", sospira lui fra sé.(Nella sua testa, queste sono indubbiamente le cose più importanti).
Anche perché, molto raramente gli è capitato di ubriacarsi nella sua vita. Una cosa del genere, infatti, non succedeva veramente da anni...«Ah, sono "l'amore tuo" adesso?», domanda lei spazzando via il processo mentale (abbastanza confuso) di lui «Beh, invece, tu sei solo un fesso!», sentenzia poi.
«Uff, ma sei arrabbiata per ieri? Vuoi iniziare la giornata con urla e ramanzine da farmi?», domanda lui buttandosi nuovamente sul cuscino.
Chiude gli occhi perché li sente pesanti.
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🌻GLI UOMINI DELLA MIA VITA🌻
FanficSabrina è una giovane ragazza in cerca di una stabilità lavorativa. La sua vita è stata segnata da un triste avvenimento accaduto in famiglia. Nonostante viva con razionalità, sogna e crede nell'amore eterno. Purtroppo, però, è anche fermamente conv...