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PUNTO DI VISTA DI CHARLOTTE

Stavo ballando con Ben quando ad un certo punto si è sentito un boato fortissimo,tutto è crollato e infine buio più totale.

Non riuscivo a vedere nessuno dei miei fratelli,temevo gli fosse successo qualcosa,ma in questo momento dovevo pensare prima a me stessa se volevo uscirne viva.

Ma a quanto pare la fortuna non è mai dalla mia parte,mi sento una stretta pesante sul polso che non mi era per nulla familiare, "Lasciami" ho urlato più forte che potevo ma la strana figura non disse nulla mi iniettò qualcosa sul collo e poi crollai..mi aveva drogata.

PUNTO DI VISTA DI ANTONIO

Cazzo ci hanno teso una trappola,quei fottuti cinesi sapevano che noi eravamo qua e ci hanno colti di sorpresa.

In questo momento siamo riusciti ad uscire fuori tutti " Papà manca Charlotte" la voce di mio figlio Manuel suona preoccupata e mi riporta alla realtà "Come,non era con voi?" ho detto urlando furioso contro di loro "No io sapevo che era con voi" ha risposto mio padre con tono nervoso e preoccupato allo stesso tempo.

Mia figlia era là dentro da sola e spaventata,cazzo ci siamo lasciati fottere in questo modo.

Tra noi c'era il panico più totale i maggiori dovevano tenere a bada la situazione di crisi dei più piccoli,mio padre era nella disperazione più totale e le signore assieme a mia mamma piangevano e si confortavano l'un l'altra.

Subito dopo non abbiamo perso tempo e ci siamo messi a cercarla tra le vie d'uscita di sicurezza per trovare qualche dettaglio per capire dove potesse essere finita.

I nostri cuori,le nostre speranze,i nostri passi si bloccando quando a terra troviamo il suo braccialetto con inciso il suo nome,un mio regalo di alcuni mesi fa.

Ciò significava solo una cosa,siamo arrivati troppo tardi la mia bambina è già stata portata via,non c'è più nulla che io possa fare.

Ho fallito di nuovo, un'altra volta me l'hanno portata via,forse stavolta per sempre.

*due mesi dopo*

PUNTO DI VISTA DI MAX.

Ciò che doveva essere un bel giorno,una bella festa è finita in tragedia.

Quel giorno non lo scordo,grazie a quel giorno ho iniziato ad odiare il mio compleanno.

Sono passati un paio di mesi dalla scomparsa di mia sorella,non ci siamo mai arresi nemmeno un secondo a cercarla ma come potete immaginare la situazione in casa non è delle migliori.

Papà è sempre chiuso nel suo ufficio a bere alcool,Alexander si prende cura di tutti i fratelli minori cosa molto difficile, Elia e Gabriel non fanno altro che litigare dalla mattina alla sera per ogni piccola cosa.

E invece se prima Manuel aveva problemi di rabbia ora li ha solo peggiorati,il suo gemello si è chiuso ancora di più in sé stesso e infine Nath non è più quello di prima,non è più il fratello sempre sorridente e che cercava di far mettere un sorriso a tutti i suoi fratelli maggiori.

Come se n'è andata lei,se n'è andata anche un pezzo di noi,la luce dei nostri occhi,la strada che ci indicava la retta via,colei che ci aveva migliorato la vita.

PUNTO DI VISTA DI CHARLOTTE.

Sono ancora qui,per l'ennesimo giorno sono legata in intimo su questa fottuta sedia,non so quanto tempo sia passato perché ho perso il conto dei giorni,sono tanto denutrita e piena di lesioni su tutto il corpo.

Come al solito da quella porta mezza rotta entra un ragazzo per portarmi del cibo indispensabile per farmi vivere finché vogliono, questo ragazzo della mia età circa non mi ha mai rivolto la parola se non alcuni sguardi di pietà ma nulla di più.Penso che sia il figlio del capo.

Non so il nome del capo,quindi gli ho dato io un nome ovvero Tuco.

Il ragazzo se ne va sempre senza dire nulla e mi lascia di là sola tra i miei pensieri,quando poi la porta si apre un'altra volta, ma questa volta dalla porta entra Marcus la spalla destra di Tuco che mette molto più i brividi del capo stesso.

Viene verso di me guardandomi maliziosamente e con un sorrisino malefico sul volto,questo mi ricorda troppo jack.

Inizia a farmi ciò che mi fa ogni giorno a questa parte,mi tortura finché non gli do qualche informazione sulla mia famiglia,cosa che non avrà mai,sono più dura di un mulo, soprattutto se si tratta della mia famiglia.

*******
Devo essermi addormentata dopo che quel mostro se ne andato,dato che mi sono svegliata ritrovandomi la faccia del solito ragazzo della mia età circa.

"Cosa vuoi?" gli dico con voce più sprezzante possibile, "Aiutarti" dice quasi con un filo di voce e poi continua " Mio padre sarà via per 5 giorni in Cina" dice guardandomi con pietà
"E con questo?" dico sempre in tono dispregevole "Voglio aiutarti a scappare da qui,vieni ti porto di sopra così potrai fare una doccia e poi ti lascerò il telefono così chiamerai i tuoi fratelli" mi dice mentre mi slega dalla sedia,ancora insospettita decido di seguirlo.

E così mi fa fare una doccia e mi porta alcuni vestiti per cambiarmi o meglio vestirmi dato che sono stata in intimo per tutto questo tempo.Imbarazzante no?

Dopo aver finito la doccia mi porge il suo telefono e mi dà l'opportunità di chiamare a casa e avvisare i miei fratelli che sono viva,faccio il numero di Alexander sono più che convinta che lui risponderà subito.

A quanto ho capito Tuco è il padre del ragazzo come già sospettavo e seconda cosa non sono in Cina sono ancora a New York,una cosa buona almeno.

Primo squillo,secondo squillo,terzo squillo ed ecco che risponde " Pronto,chi parla?"dice con voce fredda e autoritaria "Alex--and-err" dico singhiozzando e qualche lacrima mi scende su per il viso.

"Charlotte sei tu,dove sei?come stai?" Inizia a farmi mille domande di seguito " tranquilla rintracceremo la chiamata e ti prenderemo" disse" Fate presto,vi prego" non ho sentito la sua voce perché il telefono si è spento per qualche problema.

Passavano le ore e stavo iniziando a conoscere questo ragazzo,che con la mafia non aveva proprio nulla a che fare non sapeva nemmeno lui come si trovasse là.

E ho scoperto che il suo nome è Yuan ha 18 anni ed è il figlio del capo,mi ha raccontato di come suo padre lo ha sempre trattato male fin dalla tenera età, e il mio cuore non poteva che piangere.

Ora non mi restava che aspettare che mi venissero a prendere e che mi trovassero il prima possibile così stanca decido di fare un sonnellino.




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