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PUNTO DI VISTA DI CHARLOTTE.

Sto camminando verso il parco per raggiungere le mie amiche,quando a metà strada,trovo una persona che desideravo vedere da tanto.

Ma andiamo al punto,lui è Marcus,non è ho mai parlato  di lui con nessuno perché è un argomento che mi tocca un po'.

Io e Marcus siamo migliori amici fin dalla tenera età,lui da quel momento mi è stato sempre vicino ed è stato anche l'unico a starmi vicino,si può dire che era lui la mia vera famiglia fino ad allora,ma poi si è dovuto trasferire in Spagna e da lì abbiamo perso  ogni tipo di rapporto,perdendo man mano il nostro legame,ci sono stata molto male perché mi sono sentita abbandonata dall'unica persona che sembrava mi volesse davvero bene.

Anche se sono sicura che lui ancora me ne voglia come io ne voglio ancora a lui nonostante tutto.

Mentre i nostri sguardi si incrociano dopo tanto tempo,inizio a sentire in me una sensazione strana.

Lui inizia a parlare " Ciao,sei Charlotte Paul" chiede stupito.

Appena sento quel cognome quasi svengo,nessuno mi chiama più con quel cognome da tanto tempo da quando sono con i miei fratelli ed ora risentirlo mi fa così strano e mi inquieta,non so bene perché.
Ma lui questo non lo sa.

"Si Marcus sono io" dico con aria malinconica.

"Oddio come stai Char,da quanto tempo,giuro che ti spiegherò tutto,non odiarmi" dice ma sembra davvero triste per come l'ha detto.
Arrossisco per il nomignolo,me lo aveva dato quando eravamo piccolini e mi fa piacere che ancora se lo ricordi.

"Tranquillo sicuramente ci sarà l'occasione,ora però devo  scappare dalle mie amiche che mi stanno aspettando al parco" dico frettolosamente e anche timidamente " oh sì certo,non ti trattengo più,ma ti lascio il mio numero,appena puoi scrivimi e qualche giorno se ti va usciamo" dice mentre mi lascia il suo numero e io lo saluto felice ma anche un po' malinconica.

Corro dalle mie amiche appena le vedo e saltello felice come se avessi vinto un biglietto alla lotteria,ma forse in parte è così.

Ho ritrovato il mio migliore amico e spero di riprendere i rapporti con lui come una volta,mi è mancato tanto.

Racconto l'accaduto alle mie amiche e sembrano essere molto contente per me.

Passiamo il pomeriggio a scherzare e ridere e gossippando cosa più importante per noi ahahah.

Alexa propone la fantastica idea di andare al bar a prenderci un gelato e ovviamente accettiamo.

PUNTO DI VISTA DI ALEXANDER.

Sono nell' ufficio di mio padre per certificare alcuni documenti e mi reco subito dopo nell'ufficio di mio fratello Max per avvertirlo su alcuni carichi di droga che stanno per arrivare.

Mentre ne discutiamo il suo telefono inizia a squillare rivelando l'ospedale,lui risponde con aria preoccupata perché sappiamo bene entrambi che se è l'ospedale a chiamare vuol dire solo una cosa: papà è vivo o papà è morto?

Ma dall'espressione di mio fratello deduco che sia una buona notizia,ora vedremo.

"Si si certo arriviamo subito,grazie dottoressa" dice mio fratello al telefono e dopo aver chiuso mi rivela la notizia.

"Papà è sveglio,Alexander" mi dice abbracciandomi quasi con le lacrime a gli occhi io uguale.

Mando subito un messaggio sul gruppo di famiglia per avvertire anche il resto dei miei fratelli "Venite in ospedale,papà è sveglio" che subito non esitano a rispondere con "arriviamo" "non ci credo" "oddio COSA?!" "AAAH PAPÀ" l'ultimo messaggio è della piccolina sarà super contenta di stare di nuovo tra le braccia di papà,come tutti noi del resto.

Senza perderci troppo in chiacchere andiamo alla macchina e sfrecciamo all'ospedale.

PUNTO DI VISTA DI CHARLOTTE.

Sto leccando il mio gelato al pistacchio e nocciola,quando mi arriva un messaggio sul gruppo di famiglia e lo replico ad alta voce gridando "PAPÀ È SVEGLIOOO" le mie amiche si girano contente e mi abbracciano,poi mi accompagnano fino l'ospedale ed è lì che ci salutiamo.

"Dopo facci sapere come andata Lotte"mi grida da lontano Alexa ed io in risposta le urlo "Certooo" lanciando un bacio volante che loro ricambiano.

Chiedo alla reception dove si trova mio padre e la signora molto gentile mi indica la strada,il nono piano di 11 piani,questo edificio è grande e altissimo,e se non ricordo male appartiene ai miei fratelli.

Seguo le indicazioni date dalla signora ed arrivo alla saletta di mio padre e dall'esterno vedo tutti i miei fratelli intorno a lui che quasi piangono e papà è sdraiato, manco solo io ma ancora non mi hanno notata.

Così apro la porta e grido "PAPAAA" e lui si volta appena mi vede e fa un sorrisone a 32 denti " tesoro mio,vieni qua" dice allargando le braccia in segno di un abbraccio che non esito a dargli.

Mi era mancato in questi 3 mesi il suo abbraccio sicuro e potente,ma soprattutto mi è mancato lui.

Scoppio a piangere nel suo petto,ma sono lacrime di gioia,passiamo quasi tutto il tempo  abbracciati,mentre io e i miei fratelli gli raccontiamo tutto ciò che abbiamo fatto in questi mesi e lui sorride ad ogni nostra parola.

E soprattutto di quanta premura e attenzione ha avuto Alexander con tutti noi,per me ma penso anche per gli altri è come un secondo padre.

Papà purtroppo non tornerà a casa da stasera,ma per essere sicuri lo dimetteranno domani,dopo aver fatto tutti gli accertamenti.

Così ci dice il solito dottore, quello preso a pugni da mio fratello Max,deve essere ancora scosso da quella volta,perché parla con paura e timore, giustamente come dargli torto,a volte pure a me spaventano.

Salutiamo papà e torniamo a casa felici,ceniamo con la pizza e dopo aver finito sparecchiamo e ci mettiamo tutti sul divano dando inizio alla nostra serata di chiacchiere.

Alla fine abbiamo deciso che domani faremo una piccola sorpresa a papà quando tornerà a casa,sperando che gli piacerà.

Ora saluto tutti i miei fratelli e vado nella mia camera stanca ma felice della giornata di oggi,mi metto il pigiama con gli orsacchiotti e mi ficco nelle calde e comode coperte,per poi cadere subito tra le braccia di Morfeo.

~SHE~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora