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PUNTO DI VISTA DI CHARLOTTE.

Ieri notte mi sono addormentata piangendo e tra incubi.

E tra l'altro vengo svegliata dalle urla dal piano di sotto,apro la porta della mia stanza per sentire meglio
"PORTATELO,NEL SEMINTERRATO" sento urlare Alexander,forse hanno trovato l'assassino di mio padre?

Decido di farmi strada verso il salone dove sicuramente saranno tutti e infatti davanti ai miei occhi vedo un volto a me familiare...era lui.

Era colui che aveva sparato papà,l'ho visto negli occhi due minuti prima che facesse ciò.

Ma sembra di essersi pentito di averlo fatto,i miei fratelli erano tutti molto nervosi bastava guardarli in faccia per capire.

Non ho fatto domande per evitare altra confusione tanto avevo già capito tutto.

Ma tra me e me non potevo fare a meno di pensare a cosa sarebbe accaduto a quel povero uomo,si ha sparato mio padre e se lo merita però so anche che è stato ingaggiato da qualcuno per fare ciò,beh per la cronaca ho visto molti film,quindi sono abbastanza informata.

Sempre senza dire nulla, torno nella mia stanza ma non posso fare a meno di vedere uno sguardo furioso su di me.

Era Manuel che mi guardava dall'alto in basso male ma non male eh,malissimo.

Lo sapevo che se la sarebbero presa con me o per lo meno da lui me lo sarei aspettata e non mi sbagliavo a quanto pare.

Decido di non farci caso e torno nella mia stanza ma vengo subito fermata da un braccio che mi tiene violentemente ferma al polso.

Mi giro per vedere un Manuel ancora più infuriato e quasi sottovoce mi sussurra qualcosa "che c'è non parli,hai la coscienza sporca?".

Cazzo,che stronzo.

"Fanculo e lasciami" gli dico ribellandomi ma questo lo fa infuriare ancora di più e continua ma urlando questa volta.

"È TUTTA COLPA TUA LOTTE,SE TU NON FOSSI ARRIVATA IN QUESTA FAMIGLIA ORA PAPÀ SAREBBE ANCORA VIVO"mi urla tutto contro con rabbia.

Per la paura indietreggio e mi scendono alcune lacrime ma riesco subito a bloccarle e rispondere o almeno ci provo.

"Si non sarei proprio dovuta nascere lo so,ma non c'è bisogno di umiliarmi così davanti a tutti stronzo" dico questo singhiozzando,mentre un mio attacco di panico sta iniziando a prendere il sopravvento.

Inizio a tremare a piangere a sbattere di tutto e non riesco a vedere bene i volti dei miei fratelli dato che ho la vista offuscata dal pianto.

Ma noto che Manuel sembra pentito e gli altri sono arrabbiati con lui e Max viene in mio soccorso per aiutarmi seguito a ruota da Alexanader.

"No scusa lotte non volevo dirti quelle cose,non le penso davvero"inizia a parlare di nuovo Manuel ma sembra sincero ma decido comunque di ignorarlo,tanto rimane sempre il solito stronzo.

In questo momento sono accasciata a terra e Max mi prende in braccio e mi porta nella mia stanza per farmi calmare,gli chiedo gentilmente di uscire dalla mia stanza perché non volevo vedere nessuno e così fanno.

Finalmente sola mi stendo sul letto con un pianto liberatorio,lasciando andare tutte le mie emozioni.

PUNTO DI VISTA DI ALEXANDER.

Ecco come volevasi dimostrare Manuel è arrabbiato con Lotte nonostante lei non c'entri nulla in questa storia,e proprio come l'altra volta non è finita bene.

Lotte è sul pavimento accasciata con un'attacco di panico io e Max corriamo per aiutarla ma sembra tutto inutile.

Manuel si scusa ma con questo non risolve molto,doveva pensarci prima.

Il resto dei miei fratelli sta mandando occhiatacce a Manuel e dopo aver portato Lotte nella sua stanza mi avvicino a Manuel per parlargli.

"Bravo l'hai fatta male un altra volta sei contento? Ti avviso fallo un altra volta e giuro che non la passerai così liscia" gli dico con tono minaccioso mentre gli altri annuiscono in segno di approvazione.

"E non è colpa sua" dice Max tirandogli uno schiaffo il che è strano perché non lo fa quasi mai con i suoi fratelli minori.

Ma oltre a questo, c'è una cosa positiva.

Abbiamo trovato l'assassino di nostro padre,ma so per certo che è stato ingaggiato da qualcuno e lo torturerò finché non parlerà.

Quindi ho ordinato ai miei uomini di rinchiuderlo nella cella più buia e brutta che ci fosse nel seminterrato.

Decido di tornare nel mio ufficio per finire del lavoro,ma squilla il cellulare e rispondo "ditemi velocemente non ho tempo da perdere".

"Salve signor Russo, è l'ospedale che chiama e volevo informarla che ci sono delle notizie per voi,appena potete venite grazie" dice una voce dolce di una ragazza.

Io le rispondo che sarei venuto il prima possibile e finita la chiamata chiamo i miei fratelli più grandi.

"ELIA,GABRI E MAX SCENDETE SUBITO" urlo dal piano di sotto e loro sono di sopra.

Si affrettano a scendere e domandarmi preoccupati cosa succede,io gli spiego la telefonata e che dobbiamo subito andare all'ospedale.

Magari chi lo sa papà è resuscitato?!


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