E ritorno da te

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 Oggi è il giorno del loro ritorno

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Oggi è il giorno del loro ritorno. Nina mi vuole con lei all'aeroporto e anche Michele mi ha chiesto di andare a prendere Barbara ed i ragazzi.

L'areo è atterrato puntuale ma di loro ancora nessuna traccia. Gianluca e suo padre ripartiranno subito per Roma, mentre Piero si fermerà a Bologna per ricongiungersi alla sua famiglia che è ospite di Franz, e poi era ansioso di rivedere Sara.

Ho saputo che in questi giorni di lontananza si sono sentiti parecchio e adesso per entrambi è arrivato il momento di guardarsi negli occhi e capire cosa c'è realmente tra loro.

Sto parlando con Nina di quanto io sia in ansia al pensiero che Ignazio possa essere ancora molto arrabbiato con me, ma lei continua a rassicurarmi sostenendo che il tempo lontano da casa lo ha sempre aiutato a riflette, quando all'improvviso, sento qualcuno poggiare una mano sulla mia spalla.

"Scusi, ha visto la mia amica?"

Mi giro e lui è li con il suo sorriso capace di stendere chiunque.. e cerca me! Lui cerca me ed io non riesco a muovere nemmeno un muscolo.

"Si, l'ho vista," scherzo. "Ma non sono sicura che tu voglia vederla ancora."

Non dice nulla. Allarga semplicemente le braccia ed io mi ci butto dentro.

Questo è il posto dove voglio stare per sempre. Stretta al suo petto mi sento protetta da tutto. In questo abbraccio le cose brutte non possono entrare, perché quelle braccia per me sono casa.

Sento le gambe tremare... la mia pelle brucia al contatto con la sua.

Quanto mi sei mancato? Penso. Ma soprattutto, perché mi sei mancato così tanto?! Perché per tutto questo tempo ho aspettato solo questo momento?

"Io e te abbiamo tante cose da dirci se vogliamo tornare ad essere amici come prima. Non devi più nascondermi nulla," mi dice serio e capisco che sicuramente Nina gli ha raccontato di Nicola e di tutto quello che gira intorno a lui.

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Arrivo a casa completamente stravolta dalla giornata e dalle emozioni, ma trovo il mio piccolo tesoro che mi aspetta sdraiato sul divano.

"Ciao zia... sono venuto a trovarti," mi saluta tutto felice. Mi si butta al collo e comincia a riempirmi di baci.
Cosa potrei fare per rendere serena la vita di questo scricciolo che già ne ha passate troppe? Probabilmente solo amarlo e proteggerlo da tutto e da tutti, ma il pensiero che la prima persona da cui dovrò difenderlo è proprio sua madre, la donna che l'ha messo al mondo, mi gela il sangue.

Sono ancora accovacciata a terra quando sento il campanello suonare insistentemente, ma a Nicola non importa e ha la minima intenzione di staccarsi dal mio collo.

"Nico amore, stai fermo. La zia ti tiene in braccio, ma dobbiamo aprire la porta."

E così con Nicola in braccio aprii e, tutto mi sarei aspettata, tranne che trovarmi davanti lui.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora