Il diario degli errori

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 Stava scendendo la sera su Marsala.

Avevo chiesto a Piero di lasciarmi sola al mulino delle saline, mentre lui e Maria Grazia erano andati in centro a fare due passi.

Avevo amato quel posto dalla prima volta che Ignazio mi ci aveva portata.

Le saline erano meravigliose al tramonto, l'acqua diventava rosa e vedere quella magia compiersi ogni volta era bellissimo.

Una sera ci eravamo fermati oltre il tramonto e quando ormai non c'era più nessuno ci eravamo nascosti dietro al Mulino e avevamo fatto l'amore.

Ricordare quei momenti era straziante e le lacrime erano inevitabili.

Non mi capacitavo del fatto che tutto ormai era finito e che lui era felice con un'altra.

I giornali ed i siti di gossip avevano già pubblicato la notizia "Ignazio Boschetto innamorato a Roma".

Ed io che mi ero sempre preoccupata di non farmi vedere per non creare pettegolezzi... che cretina!

Lui alla prima occasione era uscito allo scoperto e l'aveva sbattuta in prima pagina.

Dovevo andare via da quel posto. I ricordi mi stavano soffocando. Era ormai arrivato il momento di dire addio a Marsala, cancellare l'amore per quel posto e per quel mare che tanto avevo amato.

Mi fermai alla spiaggia poco lontano dal chiosco delle bibite, sperando che nessuno degli amici di Ignazio mi riconoscesse. Per fortuna riuscii ad evitarli e quindi tranquillamente percorsi quei pochi metri che mi separavano dalla riva del mare.

Mi sedetti sulla sabbia scaldata dal sole di quella splendida giornata, guardando il sole scendere nel mare. Mi abbracciai le ginocchia e vi appoggiai sopra il viso bagnato di lacrime.

"Questo posto è sempre stato uno dei miei preferiti quando venivo a Marsala," sentii la voce profonda di Piero alle mie spalle. "Marta, devi rialzarti. Puoi farlo con me oppure anche da sola, perché io lo so che tu ce l'hai la forza per farlo. Ma da domani lo devi fare."

Alzai lo sguardo cercando di trovare negli occhi di Piero un pò di quella forza che mi serviva.

Lui si sedette al mio fianco e io lo accarezzai sulla guancia coperta da una sottile barba sempre ben curata e non so cosa successe. Mi avvicinai sempre di più fino a sfiorare le sue labbra con un semplice bacio che lui contraccambiò.

"Avevo bisogno di questo per ricominciare. Scusami," mi ritrassi immediatamente.

"Lo so," sorrise lui. "Non cambia niente tra noi Marta," mi tranquillizzò.
"No Piero, niente," sorrise scuotendo la testa.

Mi appoggiai alla sua spalla e insieme guardammo il mare ancora per un po', fino all'arrivo di Mariagrazia.

Piero si alzò e mi tese la mano per aiutarmi ad alzarmi. Non so perché, ma in quel gesto vi trovai la forza per un nuovo inizio.

L'abbracciai forte per poi sorridergli e raggiungere sua sorella al chiosco.

Il viaggio verso San Leone era lungo, ma Mariagrazia riuscì ad allietarlo con i racconti delle giornate passate a Palermo con le sue compagne di università.

Ci fermammo tutti e tre alla villetta al mare e decidemmo che il giorno dopo avremmo fatto rientro a Naro.

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L'estate era finita ed anche la grande storia d'amore di Ignazio con la sua fiamma, bruciata troppo in fretta con mia somma gioia, lo confesso.

Con la mia 'famiglia' bolognese non avevo più avuto nessun contatto. Era Piero che mi teneva sempre costantemente aggiornata.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora