Lacrime di pioggia

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" ed ogni giorno ci sarai"

 Oggi sono a casa, non ho proprio voglia di alzarmi dal letto.

Sono parecchio stanca perché il lavoro è stato tanto ed ho proprio bisogno di riposare. Purtroppo improvvisamente tornano quei dolori al basso ventre e sono veramente forti.

Mi alzo per raggiungere il bagno ma non ci riesco. Le fitte sono fortissime e ho una nausea insopportabile. Ho paura di svenire.

Riesco a malapena a prendere il telefono e chiamo l'ultimo numero composto.

"Piero per favore, vieni qui sto malissimo. Ti prego aiutami," dico appena mi risponde.

"Arrivo!"

Nel giro di 15 minuti Piero mi ha raggiunto a casa e portata in ospedale.

Lì mi accolgono al pronto soccorso dove spiego cosa mi sta succedendo e subito mi visitano.

Sento i medici che parlano tra loro mentre mi viene messo un ago in vena.

"Adesso vediamo di farti passare il dolore e poi con calma cerchiamo di capirci qualcosa," mi comunica quello che credo sia il medico assegnato al mio caso.

Passano un paio di ore e finalmente tornano da me due medici. Si siedono uno alla mia destra ed uno alla mia sinistra.

"Marta, dobbiamo spiegarti cosa ti sta succedendo," inizia uno dei due molto serio.

Sono spaventata. Non voglio affrontare questa cosa da sola e così faccio chiamare Piero. Lui viene vicino a me, si siede sul letto e mi prende la mano.

L'altro medico si alza per prendere l'ecografo. Mi alza la maglia e poi comincia a parlare.

"Vedi Marta, questa è quella che tu chiami cisti ovarica. Ma una cisti ovarica non è. 

Ma il grosso problema forse non è nemmeno questo," dice spostando l'ecografo. "Il grosso problema che dobbiamo affrontare adesso è questo," aggiunge girando il monitor verso di me.

Il medico schiaccia un pulsante sull'ecografo e si sente un battito cardiaco, che ovviamente capisco subito non essere il mio e mi metto a piangere.

Il medico mi guarda dritto negli occhi e mi sorride. "Sei incinta di 13 settimane. Non hai avuto nessun problema oltre le fitte?"


Non riesco quasi a parlare da quanto sono spaventata perché se quella che credevo una ciste non lo è...cos'ho?

"Ho avuto il ciclo fino alla settimana scorsa e non ho avuto nausee se non stamattina," rispondo con un filo di voce.

Mi giro verso Piero. Mi ero quasi dimenticata di lui. Lo vedo pallido e molto molto pensieroso.

"Ti ho rifatto gli esami del sangue due volte perché volevo essere sicuro, ma anche l'ecografia mi conferma quello che ti ho già detto," mi spiega. Fa un profondo sospiro e capisco che le buone notizie sono finite. "Ma devo spiegarti perché questo è un grosso problema."

Cerco di coprirmi e pulirmi la pancia meglio che posso e mi metto più comoda nel letto. Piero è sempre accanto a me ed il dottore lo scambia per il mio compagno infatti ci dice, "Sono contento che posso parlare ad entrambi perché questa gravidanza..."

"No aspetti," lo interrompo. "Lui non è il mio compagno, ma può tranquillamente parlare davanti a lui."

"Marta, forse è meglio se chiami il tuo compagno. La cosa è seria."

Piero si schiarisce la voce e spiega. "Non c'è. Non è in Italia. Tornerà tra qualche giorno."

Lo guardo sbigottita. Non sapevo nulla di questo viaggio, ma non gli domando nemmeno dove è andato perché lo immagino benissimo.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora