Non lo dico....lo prometto

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Ignazio

Sono arrivato ieri nel pomeriggio perché ho deciso di venire a prenderla perché lei odia volare da sola anzi, più che odio è pura paura, ma prima di incontrarla ho deciso di chiarire alcune cose con suo fratello.

Sò che non sarà facile, ma glielo devo. Se voglio riconquistare Marta devo partire dalla sua famiglia e così ho chiesto a Francesco di vederci.

E' venuto a prendermi in aeroporto e poi siamo andati direttamente al mio hotel perché voglio evitare che qualcuno mi veda in giro e rovini la sorpresa che voglio fare a Marta.

"Grazie per avermi dato la possibilità di parlarti," inizio.

Siamo seduti uno i fronte all'altro nella mia stanza d'hotel.
"Lo faccio per lei Ignazio," sorride Francesco. "Nonostante tutto ti ama ancora tanto anche se ne ha combinate anche lei di tutti i colori," aggiunge con tono molto calmo. Mi sembra ben disposto e questo mi dà coraggio per continuare.

"Abbiamo sbagliato tanto tutti e due, ma io per primo. L'ho tradita e l'ho fatta soffrire troppo. Marta non si meritava tutto quel dolore. Lei mi ha sempre amato incondizionatamente, mentre io non sono stato capace di farlo."

Sono un fiume in piena. Voglio che Francesco capisca perfettamente quello che provo e sento per Marta in questo momento.

"Ignazio, quando è successo ero convinto che tu fossi veramente un pezzo di merda perché non avevi pensato un attimo a Marta e nemmeno a Nicola, ma poi Giada mi ha detto che una sera sei passato da noi e allora ho voluto darti il beneficio del dubbio. Poi è successo tutto il disastro della malattia di Marta e del bambino," Francesco si ferma un attimo, guarda il pavimento in un attimo di emozione, scuote la testa e poi rialza lo sguardo continuando a parlarmi "e mi sono ritrovato persino a difenderti ed a implorare Marta di chiamarti perché avevi tutto il diritto di sapere e credimi, sono stato sul punto di farlo io, ma poi ho stupidamente pensato che forse quella era la giusta punizione per il male che le avevi fatto," aggiunse abbassando nuovamente lo sguardo come se si vergognasse.

Non nego che le parole di Francesco mi fanno male, ma forse ha ragione.

"Avrei voluto vedere Nicola i quei giorni, ma Marta mi aveva ordinato di non avvicinarmi a voi" gli spiego. "Non volevo sparire dalla sua vita improvvisamente. Così una sera sono passato, ma Nicola era già a dormire. Ho parlato con Giada per cercare di capire dove Marta si fosse nascosta, ma lei non lo sapeva. Le avevo promesso che sarei tornato per Nicola, ma poi non l'ho più fatto e ho sbagliato. Ho avuto paura di ferirlo e, lo ammetto... ho avuto paura della sua reazione," guardo Francesco negli occhi credendo di trovare odio e disapprovazione, ma con mia grande sorpresa vedo comprensione. "Hai ragione ad avercela con me Francesco, sono stato un verme, ma ti giuro che l'amore per lei non è mai finito. L'ho cercata tante volte, anche quando lei non voleva, ma mi ha sempre lasciato andare. Ho sempre saputo che lei era l'amore della mia vita, ma in quel momento stupidamente credevo in altro."

"Quando non sei tornato per il compleanno di Piero sono stato io a dirle di non chiamarti. Lei lo voleva fare, ma non aveva ancora ben capito che tu in quel periodo stavi scappando da tante cose."
"E' vero. E' stata una fuga, ma sono sempre tornato a cercarla.

Però Francesco..." prendo un profondo respiro. "Perdere un figlio è una punizione troppo grande anche per uno che ha fatto tutti gli errori che ho fatto io."

Francesco annuisce. Allunga la mano, mi stringe un ginocchio e ci guardiamo dritto negli occhi... e sono sguardi che solo due padri si possono scambiare... perché, nonostante io non abbia mai conosciuto il mio piccolino, io solo il suo papà e il mio cuore non guarirà mai dalla ferita per la sua perdita.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora