28 febbraio

72 10 13
                                    

Un anno fa vivevamo tutti uno dei giorni peggiori della nostra vita, e per me oggi è il giorno della verità perché è inutile continuare a mentire e quindi deve sapere, anche se sapere potrebbe dire perderlo per sempre.

Ho dormito poco questa notte perché ho pensato e ripensato a cosa dirgli e a come dirglielo, ma non sono riuscita a trovare le parole giuste.

C'è stato anche un momento in cui ho sentito dei rumori in corridoio e per un attimo ho sperato che fosse dietro la mia porta, ma la mia speranza è stata vana. Non lo vedo e non lo sento dalla fine del concerto. Non è nemmeno venuto alla cena di gala anche se Piero ha tanto insistito. Li vedevo da lontano mentre cercava di convincerlo, ma non c'è stato niente da fare. Si è inventato un mal di testa, ha salutato tutti e se ne è andato, senza cercarmi, nemmeno con lo sguardo.

Il sole è sorto da un bel po' ed è ora che mi alzi. Mi faccio una doccia e mi preparo.

Capelli sciolti, trucco leggero, un paio di pantaloni della tuta di D&G che mi ha regalato Igna lo scorso anno e una maglietta bianca.

Niente di sofisticato, niente di provocante. Solo io nella mia semplicità.

Sarà già complicato abbastanza quello che dovrò dire e non ho nessuna voglia di stare a preoccuparmi per il look.

Ho mandato un messaggio a tutti facendo un gruppo su Whatsapp, ma escludendo ovviamente Ignazio.

"Buongiorno a tutti. Ho deciso che oggi è il giorno della verità e per questo vi chiedo di non cercarmi. Ho bisogno di rimanere sola con Ignazio. Quello che devo dirgli potrebbe creare molta tensione tra noi e se non dovesse capire il motivo del mio gesto, sono pronta a lasciare tutto. Poi ovviamente spiegherò tutto anche a voi, ma lui ha assolutamente la precedenza. Sappiate che vi voglio un mondo di bene"

Passano pochi secondi e Piero mi risponde: "Andrà tutto bene. Parlagli con tutto l'amore che provi per lui ♥"

Ci siamo. Un'ultima occhiata allo specchio ed esco.

La sua camera è dopo la mia, ma essendo grandi devo fare praticamente quasi tutto il corridoio.

Arrivo davanti alla sua porta, prendo un profondo respiro, mi preparo a bussare, quando improvvisamente la porta si apre e io resto con il braccio alzato.

"Ciao Ignazio. Hai tempo per la verità?" dico fin troppo sicura, guardandolo in faccia.


"Stavo venendo da te," mi risponde serissimo.

Mi fa entrare in camera e mi guardo intorno. Sembra sia passato un uragano qui dentro. Mi volto di scatto e lo guardo con gli occhi sbarrati.

"Cosa è successo qui dentro?"

Lui non mi guarda, si fissa le punte dei piedi ed io capisco tutto.

Mi avvicino, lui alza il viso ma non mi guarda, ma io quegli occhi li conosco troppo bene e so che ha pianto e si sta commuovendo anche adesso, ed in un solo momento tutta la tesione dei giorni precedenti sembra completamente svanita.

"Manca tanto anche a me. Gli volevo bene come ad un padre, perché lui mi voleva bene come una figlia."


Mi scruta con i suoi occhioni scuri e ci abbracciamo come non facevamo da tanto tempo.

Un abbraccio da togliere il fiato. Stretti come in una morsa. Un abbraccio che avvicina i nostri cuori come non mai, come da tempo non accadeva.

"Non lasciarmi Marta, non lasciarmi oggi," mi dice tra le lacrime.

"Dopo quello che ti dirò oggi, ho paura che sarai tu che non vorrai più vedermi."

Sciogliamo l'abbraccio, lo prendo per mano e ci sediamo sul letto.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora