L'ultima volta

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Una sera però...

"Caterina, hai visto Ignazio?"

"Penso sia in camera sua," mi rispose sua madre.

Lasciai la sala da pranzo e raggiunsi la camera di Ignazio. La porta era chiusa, ma potevo sentirlo parlare in inglese.

Non sono mai stata un genio nelle lingue straniere, ma non mi ci volle molto per capire cosa stava dicendo e soprattutto con chi stesse parlando.

Le parole che gli sentii dire mi spezzarono il cuore.

"Mi manchi tanto. Ti avrei voluto vicina in questi giorni. Mi sono sentito solo senza di te."

Aprii piano la porta e mi avvicinai lentamente. Lui non si accorse di nulla perché mi dava le spalle ed aveva le cuffie, ma qualcun altro mi vide dalla telecamera del pc.

"Ignazio, chi è quella ragazza dietro di te?"

Si girò di scatto e sbarrò gli occhi nel vedermi in piedi davanti a lui in lacrime.

Mi aveva distrutto per la seconda volta e la colpa era solo mia che gli avevo permesso di farlo.

Senza dire una parola mi girai, scappai in camera e chiusi la porta a chiave.

"Ti richiamo dopo," lo sentii dire in lontananza.

Pochi secondi dopo bussava alla mia porta sempre più insistentemente. "Marta, aprimi! Ti prego, apri! Fammi spiegare!"

Spalancai la porta con tutta la rabbia e la cattiveria che in quel momento avevo in corpo.

Appena me lo trovai davanti decisi che questa volta non l'avrebbe passata liscia. Questa volta gliel'avrei fatta pagare.

"Che cazzo vuoi?!" gli urlai in faccia.

"Fammi spiegare Marta. Ti prego," mi supplicò con aria disperata, ma non gli credetti.

"Sei stato chiarissimo. Ed io cretina che quasi ci credevo. Vaffanculo Ignazio!"

"Non è come credi. Io non ti ho mai mentito in questi giorni. Io..."

"Tu cosa?! Tu sei un bugiardo! Menti sempre Ignazio, anche a te stesso. Ma questa volta basta! Guardami bene, perché questa è l'ultima volta che mi vedi!"

"Non puoi farmi questo Marta. Io ho bisogno di te." Ammetto che i suoi occhi lucidi mi fecero quasi vacillare, ma resistetti. Stavolta non mi sarei fatta fregare.

"Non ci provare! Non ci casco di più! Fatti consolare dalla tua bella, che non ha nemmeno avuto la decenza di prendere un aereo e venire da te per starti vicino," lo vidi trasalire. Avevo colpito nel segno e sorrisi soddisfatta, mentre riempivo la valigia. "Pensaci bene, Ignazio. Se questo è l'amore che tanto proclama per te... Mah, mi viene il dubbio che sia amore per il tuo conto in banca e non per te."

"Non osare!" mi si avvicinò minaccioso.

"Non osare cosa?! Dirti la verità?!"

"Verità? Sei solo gelosa," sorrise tronfio.

"No, Igna. Non sono gelosa. Sono solo una cretina," risposi improvvisamente calma e chiusi la valigia. "In tutti questi mesi non ho mai smesso di amarti un solo giorno e c'è solo una cosa di cui mi pento."

"Quale? Non puoi pentirti di quello che abbiamo passato insieme," sembrava veramente addolorato per le mie parole.

"No, mi pento solo di non essere andata a letto con uno dei tuoi migliori amici quando ne ho avuto l'occasione," gli dissi con lo sguardo più duro che riuscivo a fare.

Una doccia gelata lo travolse in pieno.

"Di cosa stai parlando?" mi chiese con un filo di voce. Era chiaramente scioccato.

"Non lo saprai mai," gli sorrisi. "In fondo non te ne deve fregare un cazzo di quello che faccio o non faccio, giusto?"

"Con chi sei andata a letto? Quale dei miei amici?" mi chiese, ma sembrava avesse paura della risposta.

"Magari Igna. Magari ci fossi andata! Almeno non avrei perso tempo a piangere per te e sarei stata a letto con un gran figo e un vero uomo," e lo squadrai da capo a piede.

Non parlava più.

L'avevo ferito nell'orgoglio. Quella che era stata la sua donna a letto con un suo amico?... MAI!

In quel momento non mi importava niente. Volevo fargli del male e quello era il modo migliore per farlo.

Andai alla scrivania e scrissi un biglietto per Caterina e Nina. Presi la mia valigia e, mentre chiamavo un taxi, uscii dalla camera con Ignazio appresso. Lasciai il biglietto sul tavolo della cucina e mi avviai alla porta di casa.

"E te ne vai così. Senza neanche salutarmi," mi disse lui con gli occhi tristi.

Mi voltai a guardare l'unico uomo che avessi mai realmente amato in vita mia... e ancora lo amavo. E per questo soffrivo così tanto.

"Non te lo meriti," risposi glaciale. Aprii la porta e salii sul taxi che mi attendeva.

E quello fu il nostro ultimo momento insieme.

La mia storia con Ignazio si era conclusa definitivamente lì... o almeno così credevo.



Capitolo breve ma decisamente esplosivo. 

Sarà veramente la fine per Marta e Ignazio?

Aspetto i vostri commenti. Vi voglio bene♥

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora