La lontananza

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Siamo alle partenze dell'aeroporto di Bologna.

Come sempre sono la prima ad arrivare, ma questa volta non sono sola. Marco è con me. Abbiamo ripreso a frequentarci e ci stiamo scoprendo più simili di quanto pensavamo.

"Sono felice che tu sia qui con me," gli sorrido accarezzandogli il viso.
"Anche io Marta," mi dice abbracciandomi. Mi faccio coccolare da quelle braccia che mi fanno sentire protetta e al sicuro, ma tutto questo dura molto poco.

"Benvenuto tra noi, Marco," sento dire da una voce che conosco benissimo ma non sentivo da tempo.

Ci giriamo contemporaneamente verso quella voce e ci troviamo davanti Ignazio.

Marco non lascia la mia mano e mi accorgo che Ignazio lo guarda con rabbia e sospetto.

Non si sono mai sopportati questi due. Negli anni dell'accademia si tolleravano, ma dopo tutto quello che è successo tra me e Ignazio, Marco non lo sopporta proprio.

"Ignazio, tutto bene?" dice Marco fintamente cortese. "E' tanto che non ci vediamo."
"Sì, tutto bene grazie. Non sapevo venissi con noi," risponde Ignazio con un sorriso altrettanto falso.
"L'ho invitato io. Problemi?" chiedo fissandolo dritto negli occhi.
"No Marta, nessun problema," interviene Barbara, mentre io e Igna ci sfidiamo con lo sguardo.

Chiamano il nostro volo e ci imbarchiamo su quell'aereo che ci porterà diretti a due giorni di lusso sfrenato e puro divertimento.

Montecarlo è sempre bellissima ed i ragazzi qui sono amatissimi. Il concerto di Natale è stato un successo come sempre.

Con Ignazio assoluta indifferenza, anche se non nego che è stato difficilissimo. Si vedeva benissimo che la presenza di Marco lo ha irritato parecchio mentre sono stata felice di trovare Piero molto più tranquillo.

E poi c'è Gianluca, innamorato perso della sua Eleonora e che non vede l'ora di tornare a Roma per rivederla.

Recupero la mia valigia e saluto i ragazzi. Una macchina ci porterà direttamente a Malpensa dove io e Marco ci imbarcheremo per New York.

Saluto tutti con baci e abbracci ma mi accorgo che Ignazio non c'è.

"E' già ripartito per Bologna," mi dice Gianluca accorgendosi che lo sto cercando con lo sguardo.

"Poteva almeno salutare," rispondo infastidita e mi rendo conto che la sua indifferenza mi ferisce più di quanto pensassi.
"Sai come è fatto, voleva tornare subito a casa," mi risponde Gianluca laconico.

Lo vedo guardare davanti a sé e mi giro.
Piero lo sta guardando con uno sguardo dubbioso e la sensazione che mi stiano raccontando una bugia prende il sopravvento. Ormai li conosco troppo bene, non mi fregano più.

"Ciao ragazzi, ci rivediamo in studio dopo le feste," taglio corto e me ne vado con Marco che mi segue a ruota senza realmente capire questo improvviso desiderio di lasciare l'hotel.

Il van ci porta all'aeroporto in meno di 3 ore e appena scesi, io e marco ci dirigiamo verso il nostro gate.

Io mi accomodo su una poltroncina mentre Marco va alla toilet.

Ignazio

Questa mattina sono partito presto da Montecarlo perché mia madre e mia sorella mi aspettavano a Milano.

Ho deciso di portarle via per Natale, perché in qualsiasi posto fossimo andati con la famiglia ed i parenti, ci avrebbe ricordato papà e così ho deciso di portarle con me in Sud America.

Avevo deciso che avrei passato le feste con la mia ragazza e certamente non le avrei mai lasciate a casa da sole.

Così sono partito senza salutare Marta. Vederla con Marco questi giorni mi ha dato molto fastidio. Lui le stava sempre appiccicato, le accarezzava le mani, le spalle e lei lo lasciava fare.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora