Come un tatuaggio sulla pelle

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Ho preso i mezzi pubblici per raggiungere lo studio e così adesso per tornare a casa ho bisogno di un passaggio.

"Vuoi che ti riaccompagni?" mi chiede Ignazio, ma non ho nemmeno il tempo di rispondere che interviene Piero dicendo che mi avrebbe accompagnata lui perché doveva parlare di alcuni dettagli del tour con me.

Ovviamente a questo non crede nessuno, ma va bene così. Parlare con lui mi fa bene, e ne ho un disperato bisogno.

"Cosa c'è stato tra Anna e Ignazio? Voglio la verità Piero... la verità," esordisco appena salita in auto.

"Al momento ancora nulla," mi risponde Piero chiaramente preparato al mio sfogo. "Ma la ragazza è molto insistente e Ignazio lo conosci," sospira. "Non resiste molto al fascino di una bella ragazza."

Annuisco e guardo fuori dal finestrino.

"Ah Marta... Marta... Se non ti dai una mossa!"

"Lo so Piero, lo so, ma cosa devo fare? Ho paura," mi giro a guardarlo. "E anche questi atteggiamenti... Mi fanno molta paura... Mi fa paura."

"Chi lui?!" mi chiede molto sorpreso."No, Marta," scuote la testa perentorio. "Di lui non devi aver paura. Non farebbe mai nulla per renderti infelice. Non ti farebbe mai del male," si ferma ad un semaforo rosso e si gira a guardarmi. "Lui sta aspettando solo un segno... da te."

Aspetta solo un mio segno... e allora cara Marta, faglielo capire! Faglielo questo segno e bye bye Anna!

Sono decisa.

Proverò a conquistarlo e poi se non andrà bene almeno ci avrò comunque provato e non avrò rimpianti.

Il mio atteggiamento nei confronti di Ignazio torna ad essere quello di qualche mese prima. Sono di nuovo quella che rideva alle sue battute, quella che si occupa della sua immagine senza neanche che me lo chieda, e quella che lo aiuta in tutte quelle faccende burocratiche che proprio non gli piacciono.

"Ah Marta, se non ci fossi tu," mi sento dire un giorno.


"Ci sarebbe Barbara, Ignazio," gli rispondo seria. "Come sempre."

Lo guardo e chiaramente non è la risposta che si aspettava da me, ma non posso cedere subito. Può e deve aspettare perché io devo ancora capire tante cose.

In questo periodo l'attività in accademia è sospesa e quindi spesso rimango tutto il giorno in ufficio ad occuparmi di tutto ciò di cui hanno bisogno i ragazzi, dall'organizzazione del tour alle interviste, gli abiti, gli spostamenti, gli hotel... e le fans.

Sono le otto di sera quando sento la porta dell'ufficio aprirsi. So di essere sola e sinceramente quei rumori un po' mi spaventano.

"Igna, porca miseria, vuoi farmi morire d'infarto!" esclamo.

Sono seduta alla mia scrivania e lui si avvicina a me sempre di più.

Mi alzo dalla mia poltrona per andare a prendere il cappotto.

"Stavo passando qua sotto. Ho visto la luce accesa ed ho pensato, perché non andare a prendere una pizza insieme?" mi sorride e io sento un tuffo al cuore... maledetto quel sorriso irresistibile!

"Buona idea, sto morendo di fame. Però sono a piedi, me lo dai poi un passaggio a casa?"

"Ti porto anche sulla luna se vuoi," mi risponde con la sua voce più calda e suadente.

Mi volto a guardarlo. Quanto è bello!... e quanto vorrei toccarlo. "Quello magari un'altra volta... per questa sera mi basta un passaggio a casa."

Lo prendo sotto braccio ed insieme andiamo a mangiarci una pizza appena fuori Bologna. Adoro questo posto e so che piace molto anche a lui, e col tempo è diventato un po' il "nostro posto".

Dopo ogni riunione, ogni esame ogni incontro importante si finiva qui, da soli o con altri.

Questa sera non c'è molta gente, ma Ignazio chiede comunque un tavolo un po' appartato e quindi Dario, il cameriere, ci indica la saletta privata.

Siamo soli. Io, lui, i nostri sguardi, i nostri respiri.

"Hai tagliato i capelli? Stai molto bene, ma tu stai sempre bene... anche appena alzata al mattino" mi sorrise sorseggiando una birra.

Sento le guance calde e so di essere arrossita. "E tu come fai a sapere come sono al mattino se non mi hai mai vista," lo provoco.

Abbasso lo sguardo. La mia mano appoggiata sul tavolo e lui che gioca timidamente con le mie dita.


"Perché lo so... Sicuramente sei molto bella al mattino."

"Non penso proprio Igna," scuoto la testa sorridendo. "Nessuno è bello al mattino."

E la sua fragorosa risata invade l'aria in quella sala.

È bello, troppo bello questa sera, con questa camicia bianca sbottonata ed i suoi calzoni blu scuro. Rimarrei a guardarlo ed ascoltarlo per ore ma come sempre, tutte le cose belle durano poco.

"Che dici...ti accompagno a casa?" propone facendo cenno al cameriere di portare il conto.

Vorrei dirgli di no. Vorrei dirgli che voglio rimanere con lui ancora un po', ma purtroppo bisogna rientrare.

La strada fino a casa mia sembra essersi improvvisamente accorciata perché mi ritrovo davanti al cancello senza nemmeno accorgermene.

Ignazio spegne la macchina e si gira verso di me. "Sono stato bene questa sera," dice toccandomi i capelli e guardandomi negli occhi.

"Anche io. Grazie per la pizza e per la bellissima serata," rispondo con un filo di voce e sento le guance diventare sempre più calde e rosse. e lui se ne accorge subito nonostante la poca luce.

"Sei ancora più bella quando ti imbarazzi," sorride dolcemente e un sorriso nasce spontaneo anche sul mio viso.

Lui appoggia la mano sulla mia guancia ed io, come d'istinto la ricopro con la mia.

"Buonanotte Igna' ci vediamo domani in studio," sussurro. Mi avvicino e lo bacio sulla guancia.

Lui mette una mano sulla mia schiena, come per trattenermi. "Resta con me stanotte. Ti prego," mi dice e riesco a leggere la sincerità dei suoi sentimenti nei suoi occhi profondi.

Sento un brivido lungo tutta la schiena, ma so che devo andare.

Mi stacco a malincuore dal calore della sua mano. "Devo andare, lo sai."

Guardo verso il basso perché guardarlo negli occhi vorrebbe dire cedere immediatamente a quelle braccia, quelle labbra, quello sguardo, ma ancora non è il nostro tempo.

Lui annuisce triste e si ritrae dicendomi un laconico "Buonanotte."

Scendo dall'auto e mi avvio verso casa odiandomi per quello che sto facendo ad entrambi. So che lo devo fare, ma non vuol dire che mi piaccia.

Mi giro giusto in tempo per vederlo andarsene senza un ultimo saluto.

"Buonanotte, tesoro," sussurro guardando il fari della sua auto allontanarsi nella notte.

Sento improvvisamente freddo... a scaldarmi solo la sensazione del tocco della sua mano ancora impresso nella mia mente e sulla mia pelle come un tatuaggio.



Buonasera a tutti. Scusatemi per il ritardo ma le giornate d'estate sono impegnative.

Capirà Marta che Ignazio sta solo aspettando un suo gesto?

Ci rivediamo presto per capirlo insieme. 

Grazie infinite ai nuovi amici che si sono aggiunti e grazie di cuore a

@rosabianca92♥♥♥♥senza di te non ci sarebbe nulla di tutto questo.

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora