Mille errori

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Un mese dopo

Mi sono goduta la mia famiglia, mi sono presa il mio tempo per pensare e capire tante cose anche se non è stato facile scavare dentro di me fino ad arrivare a quel fondo che tanto mi faceva paura.

Però mi sono veramente divertita e ho visto cose che nei miei viaggi di lavoro con i ragazzi non avevo mai potuto visitare.

Ho camminato in lungo ed in largo per questa città che per me è veramente speciale.

La mia famiglia ormai qui ha trovato il "suo posto nel mondo": Francesco e Giada sono felici ed il mio piccolo Nicola è felice con loro.

Sta crescendo il mio omino. Tra poco inizierà la scuola e ne è molto entusiasta.

Mi mancheranno tanto le nostre coccole la sera, quando ci mettiamo a letto e chiacchieriamo fino ad addormentarci. Sì, mi mancheranno perché tra qualche giorno si torna a casa e adesso posso dire... finalmente.

Mi manca casa, mi manca Bologna, mi manca il lavoro ma soprattutto mi manca tanto Ignazio.

Già........... Ignazio.

L'amore della mia vita, l'unico uomo che voglio e vorrò al mio fianco.

Ci siamo sentiti spesso in questo mese di lontananza sia per lavoro ma anche perché avevamo voglia e bisogno di vederci e parlare.

"Mi manchi, quando torni?" era la sua frase di rito ed io sapevo solo rispondergli "presto" ma presto non è mai stato.

E' passato un mese ma adesso "presto" è qui.

Sono a casa con Nicola aspettando il ritorno di mio fratello dal lavoro e

io sono in cucina quando sento il suono della chiamata Skype.

"Zia, ti suona il pc! Che faccio?" mi urla Nicola dal salone.
"Amore rispondi, per favore. Sarà il lavoro," gli dico mentre mi asciugo le mani.

Mi avvio verso il soggiorno, quando sento la voce di Ignazio.

"Ciao, Nico. Come stai? Che bello rivederti. Mi sei mancato tanto."

Nicola però non risponde alle sue domande e scende dal divano lanciando letteralmente il pc sui cuscini per poi correre in camera.

Mi avvicino velocemente e prendo il pc sulle gambe. "Scusalo, Gnà. Non so cosa gli è preso," mento spudoratamente ma so benissimo cos'ha Nicola.
"Non mi ha mai perdonato, Marta," sussurra lui triste. "Non mi ha più visto e ce l'ha a morte con me, ecco cos'ha e lo sai anche tu."

Si vede che ci è rimasto male. Vedo i suoi meravigliosi occhi scuri tristi e persino pieni di lacrime ed è solo colpa mia.

Io ho obbligato Ignazio a sparire dalla mia famiglia, io gli ho impedito di vedere Nicola, nonostante lui si fosse affezionato come se fosse un figlio.

"Dopo provo a parlargli. Vediamo se riesco a capirci qualcosa. Come stai?" cerco di rassicurarlo.
"Bene. Stiamo cercando nuovi brani e nuove collaborazioni, ma stiamo lavorando ancora al disco per il latino America."

"E' bello, Gnà, mi piace parecchio. Ho sentito alcune tracce."
"Sei sicura che ti piaccia tutto?"
Non rispondo ma sorrido e lui capisce subito.

"Non può essere sempre tutto perfetto, Gna'... qualche pecca deve pur averla questo disco" dico ridendo

"Ah, Marta Marta... la tua gelosia parla per te," sorride sornione.

"No, non mi piace proprio quella lingua. In spagnolo infatti è molto più bello quel pezzo. Non potete levarla quella versione?" scherzo.
"Martaaaaaa... Ma no," mi risponde ridendo. "Lo sai che non si può. Dobbiamo accontentare tutti."

Mille giorni di te e di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora