"Perché mi guardi?" Sabrina fù avvolta da un senso di vergogna.
Le sue guancie erano rosse e sotto gli occhi di Pablo si sentiva morire.
"Sei bellissima stasera" sbottò il ragazzo fermo al semaforo.
"Grazie" aggiustò i capelli timidamente senza guardare negli occhi il calciatore.
"Dimmi dove devo girare" disse Gavi visto che non conosceva la strada di casa di Sabrina.
"No Pablo.
Non mi accompagnare sotto casa" e lui si stranì.
"Perché?"
"Papà può vederci" disse agitata.
"Ma siamo amici.
Io non ti lascio qui.
Me ne vado solo quando vedo che sei entrata nel cancello.
Stop"
Irremovibile Pablo si fece indicare la villetta dalla ragazza e accostò davanti al cancello.
Lei pregò dentro di sé che suo padre non stesse guardando dalle telecamere,non avrebbe visto il viso del calciatore era sera però le dava fastidio lo stesso.
Da Fernando il pomeriggio si era fatta venire a prendere infondo al vialetto proprio per evitare.
"Grazie per il passaggio, è stato bello parlare un pó" Si erano mancanti era palese da entrambi i lati ma nessuno dei due aveva il coraggio di dirlo.
"Sabrina." Pablo era stufo di tenersi dentro quello che sentiva.
"Mi sei mancata"
Si sentì mangiare vivo da una strana emozione.
Non capiva il motivo per la quale si sentisse così, infondo lui era pieno di ragazze, era abituato a trovarsi in certe situazioni.
"Pablo..." lei lo guardò negli occhi, poi gli guardò le labbra, lui non aveva dubbi su cosa fare mentre lei un pó tentennava.
"Vabbè ho capito..." le prese il viso e la tirò a sé con foga per poi baciarla.
Piano si bagnarono le labbra a vicenda con dolci baci, poi inziarono a giocare con le lingue.
Era un bacio desiderato,voluto dal profondo, era un bacio pieno di stanchezza di aspettare.
Le mani di Pablo inziarono a toccare le sue forme, lei invece gli toccava i capelli e le braccia.
Lei iniziò a staccarsi perché le mancava il fiato ma lui non ne volle sapere nulla e la strinse di più.
Continuò a torturarla di baci fino a non avere più fiato.
Cosa le stava succedendo? Non riusciva a fermarsi, la voglia era troppa e il desiderio stava vincendo sulla razionalità.
"Andiamo via da qui però" fece sorgere sul viso di Pablo un sorrisino malizioso.
Alzò le sopracciglia e pensò che quel giorno fosse arrivato finalmente ed era incredulo.
La voleva a tutti i costi, voleva sentire il suo corpo godere tra le sue braccia.
Lui accese l'auto e sfrecciò via, le mise una mano sulla coscia.
"Stiamo andando in Hotel?" Chiese lei mentre le venivano di nuovo in mente i discorsi di Fernando.
"Sabrina.
Il tuo posto è nel MIO letto" la guardò dolcemente e con sicurezza.
Sabrina aveva il cuore a mille dopo quelle parole.
Pablo odiava far entrare le ragazze nel suo letto ma con lei era diverso.
Per lei provava un bene, non l'avrebbe trattata come le altre.
Non era disposto a fare cose serie ma di certo non l'avrebbe trattata male.
Le fece una carezza sul viso e poi tornò a guardare la strada.
Aprì il cancello automatico con il telecomando e parcheggiò.
Nemmeno il tempo di scendere dall'auto che la fermò incastrandola tra la macchina e il suo corpo.
Lei gli morse le labbra delicatamente e poi lui la copiò per poi baciarsi ancora.
La mano di Pablo scese lungo la sua coscia per poi risalire nell'interno coscia.
Sentì i brividi ovunque, stava per succedere qualcosa che avrebbe cambiato per sempre il modo in cui vedeva Pablo Gavi.
"Entriamo" lui la fece indietreggiare fino alla porta dell'entrata, poi continuò a lasciarle baci sul collo mentre apriva la porta.
A lei scappò una risatina vedendo che lui non riusciva ad aprire la porta.
Si staccarono un secondo e lui riuscì ad aprire, chiuse la porta alle sue spalle e la guardò con occhi profondi.
Si erano fatti più scuri quegli occhi e la guardavano in modo possessivo.
Lei indietreggiava mentre lui continuava ad avvicinarsi piano.
Lei piano si fermò e avvolse le sue braccia in torno al collo, lui inziò a baciarla ancora e ancora facendo finire le sue mani sul suo fondoschiena.
Lei si staccò e corse sul letto del calciatore, gli fece scappare una grossa risata mentre era intento a seguirla.
"Togli quella maglia dai" lo invitò e lui obbedì subito morstrando i suoi addominali ben scolpiti.
Si tolse tutto rimanendo in boxer per poi recarsi vicino a letto dove la ragazza si alzò.
Lei si spostò andando vicino al mobiletto della camera da letto, si guardò allo specchio.
Il suo corpo era abbracciato da un vestitino stretto e corto.
Pablo pensò che lei stesse cambiando idea però quando si mise dietro di lei e la guardò dallo specchio capì che non era così.
Una mano la mise di lato sul collo della ragazza, l'altra la mise sotto il vestitino per toccarle meglio il posteriore e intanto iniziò a barciarle il collo.
Sabrina iniziò a sentire un calore nelle parti intime, vedeva il profilo di Pablo con la sua mandibola squadrata mentre era ad occhi chiusi.
Ad ogni bacio umido sentiva un fuoco dentro,appena chiuse gli occhi Pablo li aprì guardandola compiaciuto.
Pablo inziò ad avere un bel guaio tra le gambe e sentiva l'esigenza di spingersi oltre.
Scese con la bocca fino alla spallina del vestitino e con i denti la fece scendere.
Tolse la sua mano dal sedere della ragazza per poi abbassare ancora di più il vestitino.
La guardò dallo specchio e quando scopì in suo seno chiuse leggermente gli occhi per poi deglutire forte.
Lei aveva i capelli davanti a metà viso ma si vedeva che era rossa in viso, era agitata e aveva il cuore a mille.
Si inziò a mordere le labbra e Pablo non esitò a mettere le mani su quella terza abbondante.
Gli piaceva quel corpo e anche troppo e finalmente poteva essere suo.
Lei si girò verso di lui e senza esitare toccò in modo sicuro la protuberanza tra le gambe di Pablo.
Lui si morse le labbra facendo un sorrisino malizioso, non riusciva a non far cadere gli occhi più giù.
Le tirò giù il vestito senza mai staccare lo sguardo che si stavano riservando.
Era timido ma in questi casi non tanto, era sicuro di sé e questa cosa a Sabrina piaceva.
La faceva sentire donna anche se era un ragazzino di diciotto anni.Ragazze cosa succederà nel prossimo capitolo??
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El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi
FanfictionIl 5 agosto del 2004, sotto il segno del Leone in Spagna precisamente a Los Palacios y Villafranca, Siviglia nacquè un bambino di nome: Pablo Martìn Páez Gavira. crebbe in fretta e già nella tenera età andò a vivere a Barcellona lontano dalla sua f...