40

1.6K 39 12
                                    

"Hai bevuto quasi tutto il latte...bravo amore della mamma" suo figlio le sorrise e gli scoppiò il cuore dalla felicità.
Sembrava suo padre in tutti i suoi movimenti facciali e le espressioni.
Aveva deciso da subito di non allattare e si era fatta dare la pillola per fermare la produzione del latte.
Pablito aveva ormai un mese e mezzo quasi due e il signor José aveva le idee chiare su come procedere.
"Domenica se il Barça vince ha matematicamente vinto il campionato di Spagna" suo padre blatetava.
"Ho il Pass che mi ha dato Pablo e quindi andrò al Camp Nou" e fece pietrificare sua figlia.
Aveva deciso di andarci con sua moglie e voleva che anche sua figlia andasse con loro.
"Papà e il bambino?"
"Viene con noi!"
"Ma sei impazzito??"sbottò Sabrina scioccata.
"Pablo deve conoscere suo padre.
Non puoi farlo crescere così...
Per il suo bene..." José cercò di convincerla senza risultato.

~

Fernando e Cristina la convinsero, e quella domenica disse a Pablo che sarebbe andata anche lei a vedere la partita con la sua famiglia.
Lui rispose che ci sarebbero stati anche i suoi genitori e la sorella Aurora con il fidanzato.
Erano fuori il Camp Nou e l'atmosfera era strepitosa, il Barcellona sul trono di Spagna dopo tre anni.
Era il primo campionato vinto per Pablo e sarebbe stata una forte emozione e soddisfazione per tutti i sacrifici.
Erano tutti muniti di Pass e potevano gironzolare dove volevano essendo familiari.
Pablito era tra le braccia sicure del nonno José che non aspettava altro di incontrare Gavi.
Volle aspettare però la fine della partita per non alterare l'umore del ragazzo.
Pablo durante la partita la cercò innumerevoli volte tra gli spalti del settore privato.
Sabrina vide la famiglia del sivigliano qualche gradino più giù.
Il bambino era ancora piccolo per assistere a quel forte chiasso ma risultava molto interessato.
Guardò ad occhi spalancati quelle scene,era già innamorato dell'atmosfera degli stadi.
Buon sangue non mente,era proprio il figlio di Pablo Martìn Páez Gavira.
Il suo papà giocò benissimo e fece anche un assist,dopo la partita il Bacellona aveva ufficialmente vinto lo scudetto.
Andarono tutti a festeggiare negli spogliatoi dopo aver fatto casino sotto la curva.
José andò all'interno dello stadio per non far spaventare il piccolo.
Dopo un pó Pablo andò ad abbracciare la sua famiglia,era sudato e indossava solo una maglia di sotto attilata che faceva notare bene i muscoli.
Era nei corridoi a parlare con il padre e la madre,il signor José gli andò in contro vedendolo da lontano.
Sabrina non si era resa conto perché stava parlando con Cristina mentre suo padre era sempre più vicino al calciatore.
Il bambino nonostante avesse pochi mesi era bello arzillo, e curioso si guardava in torno.
Il nonno si era occupato anche di mettergli un pantalone e una maglietta del Barça con il suo nome dietro.
Pablo riconobbe subito il signor José e gli sorrise salutando con la mano.
"È il padre della ragazza di cui vado matto" ammise ai suoi genitori mentre l'uomo era sempre più vicino.
Gliela voleva presentare,per lui Sabrina era importante davvero.
"Buonasera piacere José" Si presentò alla famiglia di Pablo.
In pochi secondi gli occhi verdi di Pablito si incrociarono in quelli identici di Gavi.
Il bimbo gli sorrise e lui era ancora con la bocca un pó aperta.
"Oddio...è uguale a Pablo quando era piccolo" la madre sconvolta si precipitò a guardare meglio il bambino.
"Papà che fai...dammi subito Pablito" Sabrina strappò piano dalle mani di sui padre il suo bambino e lo strinse forse.
Pablo era confuso e scioccato,non stava capendo molto.
Il bambino si girò ancora verso suo padre come se fosse attratto dal richiamo del suo stesso sangue.
Gli sorrise e Pablo non riuscì a resistere e ricambiò il sorriso.
Intanto i suoi genitori si erano fatti mezza idea.
Non ebbero più dubbi e nemmeno Pablo quando il piccolo arricciò le sorpacciglia e fece quell'espressione che Gavi aveva sempre in volto.
"Riconosce il suo stesso sangue.
È normale che non gli toglie gli occhi di dosso è suo padre" José mise chiarezza nelle menti di tutti.
Pablo spalancò gli occhi e guardò Sabrina che era intenta a baciare suo figlio.
"Amore della mamma..."
Gli occhi di Pablo erano lucidi,sentiva emozioni contrastanti dentro di sé.
Pablo si mise a sedere continuando a guardare suo foglio incredulo.
I suoi genitori si fecero spiegare in disparte la vicenda dal signor José e capirono i motivi della ragazza.
Aveva avuto paura e il mancato coraggio l'aveva spinta a prendersi tutte le responsabilità da sola, infondo anche lei era piccola.
E sapevano che il loro figlio era un ragazzo poco affidabile su certi aspetti e che probabilmente avrebbe detto di non essere pronto a prendersi una tale responsabilità.
"Posso?" La madre di Pablo chiese di prendere suo nipote e Sabry glielo lasciò sorridendo.
"Dovreste parlare voi due..." il padre di Gavi li invitò ad andarsene in disparte.
"Cosa sta succedendo?
Era questo il segreto...
Era questa la ragione delle tue maglie larghe?
Dei tuoi allontanamenti,
Tutte bugie...bugie e basta...
Mi hai mentito per mesi...
Mi hai nascosto tutto...
Non ci posso credere...
Gesù ho un figlio...mi sento male...
Quando eri con me tu portavi nostro figlio nella pancia...come cazzo ti è saltato in mente. " Pablo le andò contro schifato della situazione in cui erano.
"Perdonami...
Avevo paura.
Dicevi di non voler figli...che non avresti mai accettato un figlio.
Ti ricordi da Ansu?
Dicesti che non eri pronto.
Mi sono tirata indietro e ho affrontato tutto da sola.
Però eri con me in quei nove mesi, tu eri presente...
Non sono scappata dallatra parte del mondo.
Io non volevo darti questo peso.
Non ne eri pronto." Inziò a piangere e Pablo peggio di lei.
"Avevo il diritto di sapere tutto...
Si è vero magari ti avrei detto che non ero pronto e che non lo volevo.
Però me lo dovevi dire.
Come hai potuto farmi questo?"
Si mise le mani sul volto e asciugò le lacrime mordendo il labbro per il nerviso.
Aveva le mani sui fianchi e guardava il soffitto continuando a piangere silenziosamente.
"Adesso lui esiste...
È anche mio.
È anche mio figlio.
E solo se mi guarda mi fa salire i brividi tanto che mi somiglia...
Io farò il padre.
Per lui ci sarò.
Sempre.
Anche per te sei comuqnue sua madre.
Ma per il resto non voglio avere nulla a che fare con te..." la fece singhiozzare di più.
"Avevo paura Pablo ma capisci?
Sai come sei fatto!!
Non avresti accettato la cosa e mi avresti chiesto di abortire..."

"Ma sei impazzita?
No. Non lo avrei accettato e faccio fatica anche adesso a credere che ho un figlio a diciotto anni...però no...non sono cattivo fino a questo punto.
Magari si all'inizio ti avrei lasciata sola lo ammetto però poi sarei tornato sui miei passi e avrei accettato la cosa.
Ti sarei stato accanto quando stavi male e avevi paura...ma ormai è andata così"

"Tu eri con me...ci sei sempre stato Pablo.
Non ti ho escluso.
Hai vissuto la gravidanza senza saperlo." Gli fece una carezza guardandolo negli occhi ma lui si morse le labbra e si scansò.
"Non mi devi toccare..."le lacrime avevano invaso il suo bellissimo viso.
Lei iniziò a tremare e a vedere il mondo in torno a lei girare veloce.
Si sentì male e Pablo la prese al volo, la fece sedere e gli tolse i capelli dal viso.
"Ti prego perdonami..."
"Adesso non ci riesco.
Però voglio conoscere mio figlio.
Andiamo"
"Nostro" lo corresse.
Si asciugarono le lacrime e andarono verso i loro genitori.
Le famiglie stavano strapazzando Pablito come se fosse tutto normale, era una gioia immensa per i genitori di Pablo anche se era stato scioccate.
Sua madre lo guardava già innamorata,le ricordava Pablo, sembrava di rivedere il suo bambino da piccolo.

Voglio i vostri commenti...
Raga....è successo e non poteva essere più bello di così nonostante tutto...
Piango solo a leggerlo.
Sono molto orgogliosa della trama e della fantasia che ho avuto...non è la solita favola perfetta.
Sembra quasi realtà, e spero che scleriate come faccio io.
Per stasera basta.
Andrò a dormire e spero che anche voi adesso potete andare a dormire mezze felici.
Un bacio e buonanotte vi adoro.
La vostra Sabry

El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora