"Non sto capendo niente" Pedro sul suo divano stava guardando un film in compagnia di suo fratello,Cris,Pablo,Sabry e Ferran.
"È normale Pepi.
Stai mezzo addormentato" disse Sabrina coccolando Gavi.
Le settimane passavano ma lui non si era proprio accorto del pancino, sia per le maglie lunghe e anche per il fatto che lei gli aveva detto di essere ingrassta un pó.
"Ma quanto sei bello!" Ammise prendendo il suo musino con la mano.
"Appena finisce il film ti accompagno io a casa" con un sorriso delizioso la convinse.
"Pablo mi ami davvero?"
"Sì ti amo!" Sottovoce le diede quella risposta con viso interrogativo.
"Mi ameresti anche se la vita stravolgesse tutti i tuoi piani?"
"I NOSTRI!
i nostri piani.
Sabrina i miei e i tuoi." Lui la corresse in modo molto dolce.
"Eh sì...ti amerei lo stesso" aggiuse per poi darle un bacio sulla fronte.
"State zitti non sento" Ferran si lamentò scherzosamente.
Pablo gli tirò uno schiaffo dietro la nuca e si alzarono per rincorrersi.
"Abbiamo finito di vedere il film ja" Cris sbuffò con le mani all'aria.
Stava riuscendo a tenersi lontana da Ansu e ne era soddisfatta.
Era una relazione tossica,relazione poi...
"Ma questi non erano stanchi?" Fer scosse la testa per poi alzarsi a prendere qualche bibita fredda.
"Ho voglia di mandorle"
"E dove le prendo adesso io?" Fernando si impanicò.
"Andiamo a cercare un supermercato aperto h24" Cris a bassa voce tirò fuori l'idea.
"Va bene però non facciamo capire nulla agli altri" Sabry si alzò e mise la giacchetta.
"Dove andate?" Pablo con la sua solita faccia mezza schifata li guardò,non lo faceva apposta era la sua espressione facciale.
"Al supermercato" Cris disse per poi capire dopo l'errore.
Fer e Sabry alzarono gli occhi al cielo maledicendola.
"A quest'ora?"
"Sì, voglio comprare qualche schifezza e voglio di mandorle" Sabrina senza giri di parole disse quelle cose.
"Non puoi aspettare domani?"Chiese Ferran continuando ad infastidire Gavi.
"No le voglio adesso" ribadì sicura.
"Ti accompagno io dai!" Pablo prese l'iniziativa.
"No sei stanco...è distante il 24h" disse sincera.
"Devo accompagnarti a casa ricordi?"
"Va bene Pablo sbrighiamoci"
Durante il viaggio fu attenta a non toccarsi,sentiva l'acquolina in bocca e non vedeva l'ora di arrivare.
Il navigatore segnava 6 minuti all'arrivo e Pablo era attento alla guida.
"Siamo arrivati che bello!!" Prese il viso del sivigliano tra le mani e gli stampò un bacio sulla guancia.
"Tutto per la mi princesa" era distrutto e assonnato ma erano mesi che gli dimostrava di tenerci a lei nonostante nell'ultimo periodo fosse stanco per le partite.
Entrarono e mentre giravano per le corsie, un ragazzo alto,moro e pieno di tatuaggi inziò a fissare Sabrina.
Pablo era con il cappello della felpa per non farsi riconoscere ma notò subito il tizio che stava fissando la sua princesa.
"Questo vuole passare un brutto quarto d'ora vedi" Pablo esordì con quella frase e lei subito lo tirò via in un altro corridoio.
Conosceva bene Gavi,i suoi attacchi di rabbia l'avevano spaventa già una volta.
Il moro però si recò nell'altro corridoio tornando a fissare la bella ragazza.
"Amore prendo anche questo" lei lo stupì con quella parola,la urlò per farla sentire al tipo che infatti se ne andò.
Sabrina tirò un sospiro di sollievo e Pablo gli infilò la lingua in bocca in un batter d'occhio.
Lei accettò con piacere quel selvaggio bacio,lui la spinse in faccia allo scaffale e la torturò di baci fino a far diventare le loro labbra rosso fuoco.
Caddè qualche scatola di biscotti a terra facendoli ridere, rimediarono al disastro e si ricomposero.
Presero quello che dovevano prendere e tornarono in macchina,direzione casa."Allora ci vediamo non so quando...abbiamo la trasferta"
Pablo pensò al duro lavoro che gli aspettava nei giorni seguenti.
Il ragazzo accostò fuori il cancello di Sabrina.
"Cazzo" Uscì dalla macchina tentando di fermare suo padre che era intenzionato a dire tutto al calciatore come promesso.
Sì, l'aveva avvisata ma non credeva che potesse veramente fare una cosa del genere.
"Papà...no...papà ti prego ti giuro che glielo dico io...te lo giuro" a bassa voce agitandosi cercò di convincere suo padre.
"Salve.
Piacere Pablo" Si presentò educatamente porgendo la mano.
"Piacere José il padre di Sabrina" sorrise.
"Vi siete già incontrati al centro sportivo" cercò di sorridere sforzatamente.
"Vedo che l'accompagni spesso a casa Pablo" Papà José cercò di aprire una conversazione.
"Sì. Le voglio molto bene"
"Solo?" Il signor José mise la situazione sotto pressione.
"Si siamo solo amici Papà" lei si intromise.
"No...cioè si siamo solo amici.
Però io sono follemente innamorato di sua figlia" il sivigliano la sorprese dicendo quelle parole che fecero scoppiare il suo cuore.
"Combatti figliolo.
Ha un caratterino difficile.
Tutta sua madre" ridacchairono per poi dargli una pacca sulla spalla in segno di conforto.
Inziarono a parlare di calcio e del Barça,facendo tirare un grande sospiro di sollievo alla ragazza.
Suo padre aveva accettato il compromesso,lei gli avrebbe detto tutto il prima possibile.
Pablo durante la conversazione risultò un pó timido,una mano sul viso,quei sorrisini...
Abbassava la testa ogni tanto dopo qualche risata,i suoi soliti modi di fare.
Nonostante tutto era solo un ragazzino e portava tanti pesi sulle spalle.
Era cresciuto in fretta e chissà se era maturo abbastanza per accettare un figlio.
Si salutarono calorosamente con la promessa che Pablo gli avrebbe fatto ricevere un Pass per entrare al Camp Nou in modo facile e veloce.
Il signor José entrò nel cancello e con lui sua figlia,mandò un bacio a Gavi che ricambiò per poi farle un occhiolino.
"Vai piano e avvisami" urlò lei recandosi verso la porta di casa.
Lui alzò un pollice e se ne andò.
Sua madre volle sapere tutta la conversazione avvenuta con il calciatore e lei si mise sul divano ad aspettare che Pablo tornasse a casa.
Dopodiché si misero in chiamata nel letto a sparlare e ridere dell'incontro avvenuto.Cosa succederà?
Ci siete?
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El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi
FanfictionIl 5 agosto del 2004, sotto il segno del Leone in Spagna precisamente a Los Palacios y Villafranca, Siviglia nacquè un bambino di nome: Pablo Martìn Páez Gavira. crebbe in fretta e già nella tenera età andò a vivere a Barcellona lontano dalla sua f...