"Hai sbagliato tu dall'inizio Sabrina.
Sai che reputazione hanno i calciatori.
Sai che sono dei puttanieri" sua madre le dava la colpa,forse aveva un pó di ragione ma adesso era inutile.
"Vado io" disse suo padre sentendo il campanello suonare.
Era una colazione per lei a forma di cuore,suo padre la prese e la mise sul tavolo.
"Credo sia da parte di Gavi vieni" e lei fece una corsa fino in cucina.
"Ieri abbiamo avuto una mini discussione e ancora una volta mi ha detto e mi ha dimostrato chiaramente di non essere serio...
Mamma hai ragione sono tutti dei puttanieri e Pablo e Pedro ancora di più anzi Pedro più di tutti" Si perse tra le chiacchiere mentre era intenta ad prire la scatola.
C'era il suo cornetto preferito,una graffa,una pizzetta marinara e il succo di frutta all'albiccocca che non avrebbe bevuto perché gli faceva bruciare lo stomaco di più in gravidanza.
"Li conosce bene i tuoi gusti eh" il signor José era sempre molto spiritoso.
C'erano anche tanti baci Perugina e un bigliettino nel lato della scatola.
"Non è come pensi mi princesa.
Non mi sto affatto sforzando.
Mi viene naturale comportarmi bene ultimamente.
Sei troppo speciale e non meriti di star male.
E sono un coglione lo so ma ti amo.
Credimi TI AMO FORTE.
Tuo Pablo." Lesse il messaggio ad alta voce facendo sentire anche ai suoi genitori.
"Che c'è? E sorridi no??" Sua madre era stufa di vederla star male per quel ragazzino.
"Sai cos'è? E che dice di amarmi ma se solo sapesse di questo bambino se ne andrebbe a gambe levate.
Lasciandomi sola." Si passò una mano tra i capelli per poi addentare la graffetta.
"Ma se non glielo dici che ne sai?" Il padre era disperato,sapeva che sua figlia stava facendo un grosso errore a non dire nulla a Pablo.
Aprì un cioccolatino e lo mise in bocca, lo assaporò ad occhi chiusi rividendo il momento che aveva passato con lui.
Sorrise guardando la frase del bigliettino che le era uscito.
Mandò una foto su whatsapp a Gavi per fargli leggere cosa c'era scritto.SI TORNA SEMPRE DOVE SI È STATI BENE
"È destino" fu la risposta di Pablo nel messaggio vocale.
Era in allenamento e poco dopo posò il cellulare con la promessa che sarebbe passato a prenderla nel pomeriggio.~
Erano a casa del sivigliano dopo aver fatto una bella passeggiata in giro.
"Oggi l'allenamento è stato faticosissimo" era davvero stanco e si misero sul divano.
"Povero bimbo mio" fecero tutte e due il musino per poi scoppiare a ridere.
Sabrina gli accarezzo il viso, lui si girò a guardarla e dopo vari secondi si fiondò sulle sue labbra.
Un bacio,due,qualche morsetto e poi lentamente si fece spazio con la lingua.
Lei assecondò il bacio anche se aveva delle preoccupazioni.
Pablo la buttò all'indietro delicatamente e si mise sopra di lei.
Scese per baciarle il collo quando la sua mano finì di proposito sul seno della ragazza.
"Pablo fermati"
Si fermò subito e porse le sue scuse,non aveva resistito e lei aveva fatto più che fatica a dirgli di smettere.
Pablo era comuqnue il suo punto debole,era ancora la sua peggior tentazione.~
"Spostati" Sabry spostò Fernando che era avanti a lei per corre nel bagno di casa di Ansu.
Pablo le corse dietro anche se Cristina provò a fermarlo.
Era più forte di lei e così vinse il duello raggiungendo il bagno.
"Esci" disse mentre era avvolta dai sensi di vomito.
"Smettila" le prese i capelli e le fece delle carezze alla schiena mentre lei era intenta a cacciare fuori tutta la cena.
"Hai mangiato qualcosa che ti ha fatto male..."
"Come me li lavo i denti ora?!" Sbuffò lei schifata dal brutto sapore che le era rimasto in bocca.
"Con il dentifricio e il ditino" buffamente fece segno di lavarsi i dentini con il suo dito.
"Giusto"
Lo fece e uscirono fuori ridacchiando per l'accaduto.
"Stai meglio?" Chiese Pedro.
"Si mi sento più libera" sorrise.
I due piccioncini si allontanarono in giardino e si misero a sedere su un'altalena.
"Perché posso baciarti ma non ti lasci spogliare?"
La fece sobbalzare per poi ricevere una semplice risposta.
"Perché non mi fido di te"
Girò la testa guardando nel vuoto e lei si fece subito una strana idea.
"Non devi mica aspettare me.
Vai pure a dire a Pedro di presentarti un'amica"
"Non la voglio un'altra.
Io voglio bene solo a te"
Con una sisposta secca il calciatore mise le cose in chiaro.
"Allora non rompere le scatole"
"Signorina si dia una calmata" le diede due schiaffetti in viso per poi ridere insieme.
Guardò il sorriso di Pablo, i suoi occhi verdi, i suoi dentini, i suoi piccoli nei sparsi ovunque e quel pó di pizzetto che non si era rasato.
Pensò che fosse perfetto nonostante il male che le avesse fatto.
Lo guardava e pensava al passato.
Questa non era la strada giusta, voleva dimenticare l'errore di Pablo ma non ne era proprio capace.
Si stava solo facendo male,ebbe il desiderio di voler stare nella sua stanza in solitudine per tutta la vita.
Poi però quel pensiero svanì,non aveva il coraggio di non vedere più quel maledetto faccino.~
"Sta benissimo che bello" Sabrina aveva fatto l'ecografia accompagnata dal suo migliore amico.
"Menomale...zio Fer ti ama tanto" diede un bacino al pancino piccolissimo di Sabrina e se ne tornarono in auto.
"Gelato?"
"Sii" Accettò volentieri e prese il suo solito gusto.
"È brutta la Vaniglia " Si lamentò.
"Ma che ne sai tu...è buonissima" continuò a leccare il suo gelato.
"A quest'ecografia ci doveva essere Gavi non io.
Non che a me non faccia piacere eh.
Però questo è il suo posto" Fernando aprì il discorso.
"Stai sereno tanto Pablo non farebbe mai il padre.
Non si assumerebbe mai questa responsabilità." Rispose con sicurezza come se sapesse tutto della vita.
E sì, se lo avesse detto a Pablo probabilmente lui se ne sarebbe andato lasciandola sola perché non se la sarebbe sentita.
Però non era per niente giusto dare risposte affrettate senza sapere il pensiero di Gavi.Raga, cosa ne pensate??
I mesi qui passano ahahaha...
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El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi
FanfictionIl 5 agosto del 2004, sotto il segno del Leone in Spagna precisamente a Los Palacios y Villafranca, Siviglia nacquè un bambino di nome: Pablo Martìn Páez Gavira. crebbe in fretta e già nella tenera età andò a vivere a Barcellona lontano dalla sua f...