30

1.5K 29 30
                                    

"Puoi evitare di mandarmi alte rose.
Casa mia sta diventando un fioraio" infastidita disse quelle parole sperando che Pablo non la prendesse sul serio.
Nonostante non volesse perdonarlo gli faceva piacere ricevere attenzioni.
Perché provava a non pensarlo e ad odiarlo ma portava in grembo un grande pezzo di quell'amore.
"Mi manchi.
Non ce la faccio più senza te...
Te lo giuro...
Ti prego perdonami" prese il suo viso tra le mani e la supplicò,occhi negli occhi e testa contro testa.
"Tu oggi se volevi fare una cosa buona non dovevi priorio invitarla a casa tua Anita" e tolse via le mani del ragazzo.
"Infatti non c'è...non ci sono nemmeno le sue amiche" Pablo visto che aveva organizzato a casa sua quella sera non aveva permesso ad Anita di venire.
Se erano a casa degli altri lui non poteva dire nulla ma visto che quella era casa sua poteva decidere.
Lei si girò in torno realizzando che aveva ragione.
"Il minimo" disse.
"Pablo io con te non ho più nulla da dividere..."continuò facendogli venire una fitta in petto.
"Non so più che fare...
Lo so che tutti i gesti di questo mondo non basterebbero a farti capire che ti amo.
Però credimi ho bisogno di te."
Pablo un gesto per farle cambiare idea poteva farlo,era quello di accettare quel bambino ma non ne era a conoscenza.
Erano passati due mesi e qualche giorno ma nonostante le continue raccomandazioni di Fernando,Cristina e mamma e papà, Sabrina non aveva ancora preso la decisione di dirglielo.
Non sarebbe finita come nelle favore che lei subito corre da lui a darglielo e lui accetta la cosa in modo felice e chiedendole di sposarla.
Non era una favola, questa era la realtà e non esisteva nessuna principessa.
Quel principe azzurro aveva già fatto troppi danni per dargli un'altra possibilità.
Adesso doveva proteggere il suo cuore e il suo bambino, non poteva permettersi delusioni in gravidanza.
"Se mi ami allora guardami da lontano senza mai avvicinarti" rispose lei.
"Cioè?"
"Restiamo amici va bene?" Pablo rimase leggermente esterrefatto dalla proposta.
"No..." riuscì a dire.
"O amici o estranei a te la scelta" questa volta si trovava lui ad essere messo alle strette.
"Amici.
Ma sappi che non mollarò la presa." Determianto più che mai mise le mani in tasca.
Quel ciuffetto di capelli al vento fece sorridere la ragazza,andava matta per quei capelli.
Lui le sorrise e lei pensò di fare una cosa che non faceva da molto.
"Posso?" Disse lei toccando quasi la testa del sivigliano.
"Sono sempre di tua proprietà" rise lui.
Lei mise le mani tra il ciuffetto di Pablo che la strinse forte in un abbraccio che traspirava mancanza di affetto.
Sabrina sentì un bisogno di piangere,anche se non era da sé farlo avanti agli altri.
Gli ormoni presero il sopravvento e visto che erano soli in giardino decise di lasciar andare qualche lacrima sul suo viso dolce.
Si era addolcito per via della gravidanza.
"Accetto le tue condizioni.
Però non privarmi della tua presenza perché questa cosa mi distrugge.
Mi hai fatto sentire protetto e a casa quando ero perso nella mia solitudine dopo gli allenamenti.
Hai colmato dei vuoti che in anni nessuno era mai riuscito a riempire.
Sei tante cose per me..." Pablo sentì il bisogno di far uscire fuori quelle parole.
Asciugò le sue lacrime con dei baci sul viso,lei lo guardò negli occhi.
Anche lui aveva gli occhi lucidi,a tratti sinceri, però la paura di fidarsi era troppa.
"Hai le caramelle alla Fragola proteiche?" Chiese lei avendo una forte voglia.
"Si certo vado a prendetele" corse via in cucina mentre lei stava ben attenta a non toccarsi con le mani.
Non voleva che suo figlio avesse qualche voglia di Fragola per il corpo.
Se fosse stata femmina l'avrebbe chiamata come lei,altrimenti come il sivigliano.
Insomma lei o lui era amato dalla mamma dal primo giorno.
"Tieni princesa" tornò con le caramelle ignaro del fatto che era suo figlio ad averne voglia.
"Portale a casa queste" gli diede una decina di caramelle in più.
"Grazie" gli stampò un bacio sulla guancia.
Pablo restò un pó sorpreso, non se lo aspettava e dopo un sorriso serrò la bocca per poi guardare verso gli amici.
Sabrina restò a guardare la solita mandibola squadrata del calciatore.
Era una cosa che la ipnotizzava, Pablo arricciava anche le sopracciglia.
Era un dipinto prezioso,uno di quelli che lasciavano il segno, un dipinto che ti folgorava dentro al solo guardarlo.
"Domani devo andare a comprare dei vestiti in centro.
Non c'è l'allenamento.
Ti va di farmi compagnia?" La invitò e lei accettò mangiando la caramella.
Lui la guardò facendo un sorrisino storto per poi darle un pizzicotto sulla guancia.
Sembrava una bimba bellissima e le aveva fatto male,le aveva spezzato il cuore e non se l'era ancora perdonato.
Si odiava per quello che aveva fatto ma indietro non si poteva tornare e l'unica cosa da fare restava provare ad avvicinarsi di nuovo a lei.
Anche come amico,entrare di nuovo a far parte della sua vita dimostrandogli amore e dandole sicurezze per fagli capire che lui poteva cambiare.

~

"Sei sporca di cioccolato" erano la mattina dopo al bar per fare colazione in centro.
Lui si avvicinò a lei e con un bacio sulle labbra tirò via tutta la cioccolata.
Lei arrossì per quel gesto, provò a non darci peso però era difficile.
"Queste cose gli amici non le fanno" lei si aggiustò la maglia larga che aveva rubato a Fernando.
Aveva paura si notasse il pancino inesistente che si ritrovava.
"Ma eri sporca" fece spallucce alzando le sopracciglia.
"Sese" continuarono a fare colazione per poi iniziare a girare tra i negozi.
"Questa borsa è troppo bella" sbottò lei guardando la vetrina di uno dei brand più famosi e costosi.
Pablo senza esitare entrò dentro il negozio.
"Prendo quella borsa in vetrina.
Quella bianca e nera" gentilmente.
"No...Pablo." Lei si intromise,pensava che lui fosse entrato per comprare degli abiti.
Lui le prese la mano e la guardò negli occhi.
"Stai zitta ogni tanto"
Pagò con la carta e uscì fuori soddisfatto con ancora la mano della ragazza incastrata nella sua.
"È per te mi princersa" gli porse il regalo.
"Grazie...non dovevi" gli diede un bacio sulla guancia che lui gradì molto.
Non pensava di comprarsi la sua fiducia con dei regali costosi ma gli andava di vedere il suo sorriso bellissimo ogni volta.

Non so più come andrà a finire...
Cosa ne pensate?

El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora