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Sabrina non era d'accordo che avessero quel tipo di rapporto, le sembrava di somigliare ad Anita.
Pablo faceva il cretino in giro e poi le girava lo stesso in torno come se nulla fosse.
Con lei era diverso, Pablo si era accorto di quello che sentiva quando la toccava e la stringeva ma non era abbastanza da frenare il resto.
"Che vuoi adesso eh?" Chiese lei andando ancora più vicino alla sua faccia.
"Voglio quello che vuoi tu"
Pablo mise come sempre la sua mano sotto al mento della ragazza e le sfiorò le labbra ad occhi chiusi.
"Io e te siamo un'altra cosa..."continuò lo spagnolo prendendola in braccio e recandosi in camera da letto.
"Non dirmi cazzate per favore..." lei non voleva che Pablo dovesse dire cose dolci solo perché voleva fare sesso.
Risultava una presa in giro anche se sotto quelle parole c'era un fondo di verità.
Lei prese il sopravvento della situazione, gli tolse la maglia e poi con i denti in ginocchio gli sbottonò il pantalone.
Pablo si leccò le labbra un centinaia di volte mente era dominato fisicamente e mentalmente.
Poi si stese sul letto con forza e lei subito si mise sopra mezza nuda.
Il sivigliano guardava le sue forme con il fiato corto, aveva l'eccitazione alle stelle così iniziò a toccare i fianchi, poi il fondoschiena.
Senza esitazione fece entrare Pablo dentro di lei per poi cacciare fuori un gemito profondo che a Pablo fece salire gli ormoni a mille.
Lei prese la mano di Gavi e se la mise su un seno continuando a cavalcare forte e intensamente.
"Allora dimmi.
È la stessa cosa?"
Lei lo stava torturando psicologicamente riferendosi al fatto dell'ultima scopata del calciatore.
"E guardami..." lo costrinse a non distogliere lo sguardo.
Intensificò i movimenti e lui non era più lucido, si sarebbe fatto fare qualsiasi cosa da lei adesso.
Lui gli sputò un orgasmo con tanto di faccia sforzata mentre lei continuava a provocargli piacere.
Pablo si rese conto che aveva ragione lei, non era la stessa cosa con le altre, questa volta era diverso.
Sentiva il suo corpo diventare di fuoco e senza accorgersene stava per arrivare al limite.
"Perché ti sei fermata?
Sabrina se è per dispetto ti prego no...
Continua per favore" la suppolicò mente lei era al suo fianco con l'affanno.
"Stavi per venire e non abbiamo messo il preservativo"
"Cazzo è vero..." Si era reso conto adesso,non aveva capito nulla, all'improvviso la sua mente aveva smesso di funzionare e parlavano solo le mani.
Non era da lui non usare le precauzioni, erano importanti per un calciatore perché al giorno d'oggi tutte li potrebbero incastare.
Lei si era fermata e nonostante la proposta di Pablo di metterlo adesso non volle saperne nulla.
"Me ne vado..." disse per poi inziare a vestirsi.
"Sei matta?"
"Usa la tua mano! Ciao Pablo"
Se ne andò senza dire altro con un sorrisino provocatorio come quelli che faceva spesso Gavi.


~

"Pedro a sinistra!!" Urlò Sabrina.
Era dai González a giocare alla play e aveva raccontato a Fer tutta la vicenda dopo la serata.
"Facciamo l'ultima partita! Ho l'allenamento pomeridiano oggi" sbuffò Pepi.
"Che c'è?" Pedro la stava fissando in modo anomalo e si sentiva a disagio.
"Niente mi vado a preparare dai che devo passare a prendere Pablo" Si preparò e lasciò soli Fer e Sabry.
"Sei stata una stronza...c'è tu gli vieni in sogno di notte adesso" rise Fernando pensando ancora alle provocazioni di Sabrina verso Pablo.
Dire quelle parole mentre si sta provocando piacere sicuramente può provocare un'alterazione mentale alla persona che subisce.
"Se la caverà è grande e grosso"
"Ha solo diciotto anni...e così lo distruggi psicologicamente" Fer era gasato per questa cosa.
Lo squillo del telefono di fernando mise fine a quella conversazione.
Pedro si era dimenticato delle cose importanti a casa e così i due andarono al centro sportivo per portargliele.
"Dimenticati pure la testa la prossima volta capito?" Lo rimroverò Sabry non appena lo vide.
Buttò gli occhi anche verso Ansu e Ferran, Pablo proprio non lo vedeva.
"Scusa..e grazie" Pedro stampò un bacino sulla guancia alla ragazza e in quel momento nemmeno a farlo apposta Pablo sbucò dalla porta.
Vide Sabry avvinghiata al suo migliore amico e fece una faccia schifata delle sue facendo ridere Alejandro.
Non appena lo vide gli fece un occhiolino facendo scatenare una sensazione strana dentro di lui.
Pablo iniziava a percepire una sorta di gelosia ma sapeva che Pedro non gli avrebbe mai fatto una schifezza del genere adesso che sapeva cosa c'era tra di loro.
"Geloso...geloso" urlò Ansu infatidendolo come al solito.
Tutti avevano visto la sua espressione e poteva anche negarlo ma sapeva in cuor suo di essere stato geloso.
Sì, gli aveva dato fastidio, non sapeva se fosse gelosia o meno ma era fastidioso vederla tra le braccia di un altro.
E una volta il bacio per gioco e una volta baci e abbracci qua e là, la cosa iniziava a diventare pensante.
Poi c'era anche quel coglione conosciuto al bar,insomma i pensieri gli offuscarono la mente fino ad ammettere a sé stesso di essere GELOSO.
Dopo l'allenamento si stese sul divano,era stanco ma voleva avere sicurezze da parte della ragazza.
La chiamò senza pensarci due volte,lei rispose dopo un paio di secondi.
Parlarono un pó delle loro giornate e poi lui arrivò al punto.
"Posso passare a prenderti? Sono stanco ma ho bisogno di parlarti" lei accettò subito senza fare troppi capricci.
Così Pablo prese le chiavi della macchina e andò sotto casa della ragazza che non distava molto.

Raga da domani pubblicherò solo il lunedì e il mercoledì.
Scherzo ahahahahahaha vi amo!
Cosa ne pensate??

El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora