32

1.4K 39 10
                                    

La mattina della partenza come previsto Sabrina avvisò Pablo durante tutto il viaggio.
Appena arrivate si fiondarono in spiaggia con qualche bibita analcolica.
Per tutta la durata del mese Fernando fù partecipe in videochiamata come se fosse lì.
I genitori di Sabry invece chiamavano spesso perché erano preoccupati, non era stato facile accettare di farla andare in Egitto per via della gravidanza.
Dovette stare attenta a non lavare nemmeno i denti con l'acqua del rubinetto, non era potabile.
Nonostante tutto fù una bella vacanza, lontano dai problemi,tornava alla realtà solo quando si guardava allo specchio e accarezzava quel pancino ancora poco visibile nonostante fosse al terzo mese.
Pablo si era fatto sentire attraverso le videochiamate tutti i giorni e spesso si addormentavano al telefono.
Il sivigliano sentiva forte la mancanza,la pensava sempre,tutto il giorno e quando organizzavano le serate tutti insieme era sempre attaccato al cellulare.
Si allenava,giocava le partite e si impegnava solo sul calcio.
Si comportò bene per tutto il mese,non fece nemmeno un passo falso.
Voleva davvero dimostrare di poter cambiare,di essere maturo anche sulla questione sentimenti.
A lei qualche ragazzo si era avvicinato ma nonostante non fosse fidanzata non era disposta a conoscere nessuno.
Pablo era il padre di suo figlio e lei si sentiva lo stesso impegnata,forse più per la gravidanza che per Pablo stesso.
Se sei incinta di un ragazzo puoi mai uscire con un altro?
Mi sembra ridicolo.
Per farsi un'altra storia doveva almeno aspettare che nascesse ma lei non voleva un'altra storia.
Lei pensava ancora al SUO calciatore,lo amava ancora nonostante tutto e non era capace di dimenticarlo.
Anzi non voleva dimenticarlo,aveva bisogno anche lei della sua presenza.
Perché il sivigliano nonostante non sapesse nulla stava comunque partecipando alla sua gravidanza.

~

"Ahh" urlò Sabry mentre correva fuori l'aeroporto verso Pablo.
Lui la prese in braccio,mise la sua testa contro quella della ragazza e si guardarono negli occhi.
Senza esitazione le stampò un bacio casto sulle labbra, lei scese un pó intontita e si mise a sedere in auto.
Pablo era andato a prendere le due amiche dopo aver insistito molto.
Sentì una felicità salire su per lo stomaco, era di nuovo accanto a lei, la guardava esterrefatto.
"Guarda la strada Pablo" lo richiamò per poi poggiargli la mano sulla faccia per girarlo.
"Non vedevo l'ora che tornassi"
Accompagnarono Cristina a casa sua e poi si recarono fuori casa di Sabrina.
"Ti aiuto con la valigia aspetta"
Lui prese il bagaglio dal cofano e andò verso il cancello della sua abitazione.
"Pablo...non ti preoccupare.
Ci sono le rotelle" lei fece per prendere il manico della valigia ma lì trovò la mano di Gavi.
Si avvicinò alla sua faccia impostata come sempre e gli diede un bacio bagnato sulle labbra.
"Grazie"
Afferrò la valigia e se ne andò in casa lasciandolo come un cretino.
Pablo pensò MA MI VUOLE O NON MI VUOLE??
Insomma non stava capendo un granché, si comportavano da amici però si davano qualche bacino qua e là.

~

A cena quella sera con i genitori si aprì un discorso delicato di cui lei non voleva nemmeno sentir parlare.
"Sono passati 3 mesi ci vogliamo decidere a parlarne con Pablo?" Sbuffò suo padre in preda a una crisi nervosa.
"No" rispose lei spostando il piatto più in là.
"Mangia" disse sua madre.
"Non voglio metterti ansia però se fai passare più tempo...
Sarà ancora più difficile dirglielo.
Fallo e basta anche se ti dice che non ne vuole sapere niente." Il signor José fu chiaro.
"No papà.
L'ennesima delusione no.
Preferisco mi stia vicino senza sapere nulla.
Come amico"
"Ma è un suo diritto sapere questa cosa Sabrina" sua madre iniziò a perdere la pazienza.
La ragazza iniziò a piangere,stufa di quella pressione che le veniva messa sempre addosso.
Lo sapeva,doveva dirlo a Pablo per diritto ma aveva paura, infondo lui era sempre il bastardo che le aveva spezzato il cuore.
"Stai tranquilla dai"

~

"Mi sembra che stiamo avendo a che fare con un cicciobello...Sabrina cazzo stiamo parlando di un bambino" urlò Fernando.
Anche lui non era molto differente dagli altri.
"Lo so." Urlò il doppio.
"No non lo sai.
Questo piccolo esserino che hai dentro la tua pancia, ha il suo sangue.
Non è solo tuo" il suo migliore amico lo stava facendo per il suo bene.
Lei però non aveva intenzione di far spazio al coraggio e la paura regnava sovrana nel suo petto.



~

"Niente vestitino attillato?" Chiese Pablo dopo aver visto Sabrina entrare dalla porta della casa di Ferran.
"No la tuta è più comoda" rispose lei salutando gli altri ragazzi della comitiva.
Anita la guardava con aria di superiorità.
Ogni volta che la vedeva gli passava davanti agli occhi quel brutto ricordo che voleva eliminare.
"Tutto bene?" Chiese Pedro vedendola persa nei suoi pensieri.
Guardò nella direzione in cui stava guardando la sua amica e capì subito.
"Raga però io non ci sto così eh.
È una tortura per lei avere Anita sempre davanti" Pedro iniziò a lamentarsi e fece una mini riunione con i suoi amici e colleghi.
Insieme decisero che Anita non sarebbe più stata la benvenuta nelle loro case.
"Non dovete farlo per me" non accettò subito la situazione.
"Per noi non è importante" Ansu continuò a bere la coca cola.
"Non è nostra amica" Ferran ribadì.
"Ti provoca solo brutti ricordi è meglio così" Fernando le fece una carezza sulla spalla.
"No! La colpa è solo ed esclusivamente del vostro amico!" Riferendosi a Pablo.
Se ne andò in bagno seguita da Cristina che intanto stava cercando di capire cosa avesse in testa la sua migliore amica.
Ad un tratto tutta la rabbia verso Pablo si fece di nuovo strada nella sua mente.
Era risorto per un attimo tutto il dolore che le aveva causato, forse avevano ragione i ragazzi.
Vedere Anita ogni volta era solo un dolore aggiunto.
"Esci" Pablo bussò forte alla porta ma lei non volle aprire.
"Ho detto esci" sbottò nervoso e impaziente quasi smontando la maniglia della porta.
Senza dire nulla lei uscì e si ritrovò faccia a faccia con un Gavi nervoso al massimo.
"Senti Pab..." e lui la fermò subito.
"No ascoltami bene adesso.
Ho sbagliato.
Ti ho chiesto scusa.
Sto cercando di rimediare.
Ho accettato anche di esserti amico.
Però non mi puoi rinfacciare sempre quell'errore che ho fatto.
Sono giovane mi piace fare la bella vita e divertirmi...
Dar peso ai sentimenti per me è diffile adesso ma ci sto provando."
Stufo di sentirsi sempre quel peso addosso se la prese con lei.
Ma in cuor suo sapeva bene che l'unico a cui doveva delle colpe era priprio se stesso.
"Tu sei un coglione.
Hai ragione divertiti e vai a sciparti chi vuoi che a me ci penso io.
Se siamo in questa situazione è colpa tua.
Solo colpa tua Pablo!" Era furibonda e fece per andarsene ma lui la fermò.
Lei su girò a guardarlo e per un secondo pensò di dargli un bel ceffone ma fece solo una faccia disprezzante e se ne andò.
Si sentiva nervoso ma sapeva bene che la colpa era solo sua,aveva sbagliato di nuovo.
Aveva solo diciotto anni e fare la cosa giusta non era sempre facile così adesso si trovava a dover rimediare ancora.
E voleva farlo perché nonostante avesse poca serietà con le ragazze a lei ci teneva davvero.
Era innamorato e lo sapeva bene,anche i suoi amici se n'erano resi conto.
Il modo in cui la guardava era diverso, anche il più stupido si sarebbe accorto che era fottutamente innamorato di lei.

Ho fatto la visita!!
Ero la prima paziente quindi ho finito subito.
Quindi ecco a voi il capitolo ahhaha

El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora