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Era passato qualche giorno dal loro ultimo incontro e lei era sul divano insieme ai genitori.
Per fortuna si portava piccolina di fisico e la pancia era invisibile.
Suo padre mise il canale sportivo per poi posare il telecomando.
Suonò il campanello e la signora Rosa andò ad aprire,era il fioraio.
C'erano mille rose rosse da far entrare in casa.
Lei si girò e le vide per poi andare vicino alla porta.
"Il bigliettino è qui" il ragazzo glielo porse e lei lo aprì.
Appena capì voleva mandare tutto indietro ma qualcosa nel suo cervello disse di stare tranquilla.
Forse era stato il loro bambino, che voleva a tutti i costi mamma e papà insieme.

Hai ragione tu.
Sono un figlio di puttana bastardo.
E con te lo sono stato di più.
Ti ho fatto credere che il nostro rapporto fosse speciale.
E anche se non mi credi è così.
Io mi sono innamorato di te.
Che tu mi creda o no.
Sono innamorato dei tuoi occhi dolci.
Dei tuoi modi di fare da super donna.
Delle tue risate.
Delle volte in cui ti scappava la parola AMORE.
Sono pazzo delle tue guancie rosse,delle tue mani sul mio corpo e dei tuoi capricci.
So di aver sbagliato.
Lo so.
Te lo giuro.
Ma sono fatto così.
Devo prima sbagliare e buttarmi con la testa contro il muro prima di capire l'errore.
Ti penso sempre.
Appena apro gli occhi,in doccia,in allenamento,durante le partite...
A proposito,guarda la partita stasera se ti va.
Giocherò pensando al tuo bellissimo viso.
Spero tu possa perdonare questo cretino diciottenne che ti è capitato nella vita.
Voglio vederti ancora girare nuda per casa mia.
Con le mie maglie lunghe.
E le mie ciabatte enormi.
Voglio ancora dormire con te abbracciato.
Voglio svegliarmi con te e farti le carezze fino a farti svegliare.
Ho ancora bisogno di baciare le tue labbra.
Ti amo.
Tuo Pablo

In lacrime, si accasciò a terra e suo padre corse a prendere il bigliettino.
"Non lo leggere papà" lo implorò senza risultato.
"Questa è una bella sorpresa e non dovrebbe farti stare così male..." suo padre iniziò a leggere e capì subito.
"Non riesco a perdonarlo mamma" abbracciò sua madre in preda ad un attacco di panico.
Certe cose proprio non riusciva a perdonarle, era inaccettabile.
Pablo non aveva pensato a lei quando spogliava Anita quindi non meritava alcun perdono da parte sua.
"Allora non importa...cancellalo dalla tua vita e basta" papà José la portò in braccio sul divano dopo aver finito di leggere.
In tv scorrevano le immagini dello stadio pieno che avrebbe ospitato tra qualche minuto la partita del Barça.
"Non posso...non posso cancellarlo" Si maledì dando pugni contro il divano.
"Perché???" Sua madre si impose e insieme al marito la guardarono negli occhi.
"Perché sono incinta..." disse sotto voce e tra i singhiozzi non facendo capire nulla.
"Che hai detto? Calmati amore.
Respira ci sono mamma e papà qui.
Piano....
Respira e parla" il signor José era sempre  amorevole con la sua bambina.
"Aspetto un bambino ecco perché non lo posso cancellare dalla mia vita" scoppiò di nuovo in lacrime lasciando scioccata sua madre.
La donna reagì in modo nervoso,suo padre invece la abbracciò forte.
Era debole e spaventata e non era da lui lasciare la sua piccola in quelle condizioni, guardò sua moglie e con uno sguardo complice anche lei si unì in quel abbraccio di famiglia.
"Chi è lui?" Chiese sua madre.
In tv c'erano i calciatori nel tunnel e lei sbircò per vedere se inquadrassero il padre di suo figlio.
"È lui" disse senza dubbio quando la telecamera inquadrò Gavi.
"GAVI??" Urlò suo padre.
"Si... Pablo Martìn Páez Gavira" continuò lei.
"Gesù..." suo padre non aveva ancora realizzato.
C'erano due shock in uno da superare:
Sua figlia era incinta.
Il padre era Pablo Gavi,il futuro del Barça.
Non sapeva se esserne felice o spaventato.
"È molto bello...hai buon gusto" sua madre cercò di sdrammatizzare la situazione e scatenò una risatina a tutti.
"Adesso guardiamo la partita e poi penseremo a come dirgli tutto va bene?" Suo padre le asciugò le lacrime e lei annuì.
Quando inquadravano il SUO calciatore una forte rabbia le saliva diritta allo stomaco.
Non era pronta a perdonarlo.
Non adesso.
"Papà io non glielo voglio dire." A fine primo tempo.
"Devi...non puoi non dirgli nulla.
È anche suo figlio" il signor José cercò di far ragionare sua figlia.
"No papà tanto lui questo bambino nemmeno lo vuole.
Ti prego mantenete con me questo segreto." Nonstante i genitori non fossero d'accordo con la sua scelta giurarono di non dire nulla a nessuno.
Pensando però che nei giorni seguenti l'avrebbero convinta a parlare con Pablo,lui aveva il diritto di saperlo e non poteva scegliere lei al posto suo se volesse il bambino o no.
"Quindi quella maglia me l'hai fatta firmare tu?" Si ricordò di quella volta che fece anche una foto con Pablo.
"Si sono stata io a chiederglielo.
Ma eravamo solo amici in quel periodo" aggiuse lei.
Decise insieme ai suoi genitori di non lavorare più in negozio e continuare la sua vita come una ragazza ventunenne.
Nelle settimane dopo andava alle solite serate con la comitiva e trattava Pablo in modo molto schifato nonostante lui le avesse mandato altre 10 volte le rose a casa.
Non poteva farsi perdonare con delle semplici rose qua e là,quel dolore che stava provando non era riparabile con dei piccoli gesti.
Fer e Cris erano costretti a non aprire bocca con nessuno del bambino, Sabrina era convinta che dirlo a Pablo avrebbe provocato un'ulteriore delusione al suo cuore.
Lui non avrebbe mai accettato quella gravidanza e lei era pronta a tenersi quel grande segreto.
Approfittava anche del fatto che nonostante fosse passato più di un mese e mezzo la pancia non si notasse per niente.
Era piccolina fisicamente e questa cosa andava a suo vantaggio.

Raga cosa ne pensate?
Ho pubblicato 10 capitoli oggi per farmi perdonare del fatto che domani non ci sarò probabilmente.
Mi posso fermare o no? Ahaha vi adoro.

El príncipe de Los Palacios~Pablo Gavi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora