Dogas si decise e si avviò alla porta, tutte le sezioni della porta ruotarono e rientrarono su se stesse e lì davanti a lui c'era Sara con un vassoio che sembrava pesarle parecchio. Dogas le tolse il vassoio dalle mani e la osservò mentre entrava, notò che aveva cambiato pettinatura. La canzonó:
«Ci rivediamo dolce Sara! A dire il vero pensavo sarebbe passato un altro anno o due prima che ci incontrassimo di nuovo. Stavo per venire a cercarti» nel frattempo aveva messo il vassoio sullo strano tappeto sospeso.
Si girò a guardarla e chiese: «Ceneremo insieme mia signora?»
Lei fece un cenno verso il vassoio e disse: «Ho pensato che dovessimo parlare e che voi foste affamato...» poi guardando l'alzatina « ma vedo che qualcuno ci aveva già pensato!»
«Non un vero pasto come quello che avete portato voi, direi più degli stuzzichini...» poi indicando l'angolo in esame « non l'ho richiesto io, in realtà non avevo conoscenza dell'esistenza di questo marchingegno fra le funzioni della mia stanza, deve essere stato installato nel sonno.»
Sara lo guardò fra le ciglia abbassate e avvicinandosi al tappeto mostrò come si formassero delle onde con un tocco della mano e vi si sedette come fosse una poltrona.
«Mi hanno detto che siamo dei privilegiati a poterne usufruire» poi indicando un punto vicino a se aggiunse « Provi! È comodo e si adatta perfettamente ad ogni nostra forma»
Lui la osservò e rispose con un sussurrato « Vedo!» le si avvicinò, toccó il tappeto e vi si sedette, come se fosse stato atteso, una parte del tappeto si alzò e si allungò con il vassoio sopra.
Lui con un cenno della testa e un angolo della bocca alzato disse «Bene! Mangiamo allora»
Erano vicini, un ginocchio dell'una quasi a contatto con quello dell'altro, leggermente in sbieco come se fosse un tavolo ovale potevano dialogare guardandosi negli occhi.
Sara prese una ciotola dal vassoio e gliela porse, e prese l'altra per se. Non era particolarmente affamata ma sbocconcellare le dava la possibilità di tenere le mani in qualche modo in movimento e nascondere l'agitazione.
Parlarono del cibo, dei gusti personali, di testi antichi, della biblioteca delle ragazze.
Lei sembrava spigliata e arguta, rispondeva garbatamente e ragguagliava su vari personaggi illustri della loro società. Venne a sapere con rammarico che il suo fidato amico Zizo era stato mandato in missione nella Saratujka e che vi aveva perso la vita, anche lui sarebbe rientrato per il progetto che li vedeva coinvolti, Sara lo aveva guardato di sottecchi mentre gli rivelava che lui era il suo rimpiazzo. Aveva notato l'espressione di tristezza, dovuta alla dipartita dell'amico, farsi più gelida e cupa, chiuso in un risentito riserbo. Improvvisamente conscia della sofferenza causata all'uomo dalle sue parole, si sentì in colpa e allungò una mano a toccargli l'avambraccio « Scusa! Sono una sciocca! Era un tuo amico... ...mi spiace tanto, non avrei dovuto dirtelo così.»
Lui si riscosse e il suo sguardo si fissò sulla mano di lei, l'ombra che aveva velato il suo volto scomparve, e le pupille si dilatarono mentre formulava un vago pensiero sulla relazione fra corrente elettrica e contatto fisico.
Quelle stesse pupille si fissarono così intensamente sugli occhi di lei da farle andare di traverso un boccone. Sara strabuzzò gli occhi e bevve dell'acqua tentando di riprendere il controllo, ma non volle nascondere ciò che provava, contraccambio lo sguardo e gli disse con franchezza:«Se mi fissi così dubito che riuscirò a mangiare ancora...» poi distolse gli occhi e si portò di nuovo il bicchiere alle labbra.
Lui sorrise, si appoggiò all'indietro senza smettere di guardarla, con le braccia ancora appoggiate ai lati della ciotola e un senso di vuoto dove prima vi erano poggiate le dita di lei.
«Sei avvantaggiata in un modo fastidioso» le disse lui ad un certo punto,« il fatto che io sia stato svegliato solo recentemente mi rende alquanto noioso, non ho molti argomenti o notizie con cui ravvivare la discussione»
Sara che nell'ultimo anno era stata istruita ad un comportamento seducente e dolce, sorrise.
«Tranne che per il tuo amico non mi sembra ch tu sia stato di poche parole. Quelle vicende che mi hai raccontato sui Stutzi sono state particolarmente interessanti, non credevo esistessero ancora dei musicisti, soprattutto non avevo idea del loro abbigliamento e dell'usanza di ballare nudi davanti ad una pozza d'acqua» "
« Non una semplice pozza d'acqua, vi deve essere la stella Rascha, la luna antica, che si riflette all'interno» rispose lui.
« poi cominciano a girare in tondo e su se stessi come fossero pianeti di un altra galassia. Molto suggestivo, soprattutto se ti offrono da bere e ti fanno partecipare alla danza»
Lei spalancò la bocca e rise: «Noooo! Hai davvero ballato nudo in mezzo a loro?»
Anche lui rise annuendo.
«Credo sia stata la cosa che più si avvicinasse al sesso in tutta la mia vita, ad un certo punto le donne cominciano a saltare intorno agli uomini e allungano mani e braccia a sfiorarli.»
Il viso di Sara era tutto un carrello di emozioni, la bocca prima spalancata si chiuse di botto, le guance si imporporarono, non riuscì a trattenersi dal domandargli: «Ah! C'erano anche donne!.... Nude?»
Dogas solo in quel momento si rese conto di quali corde avessero toccato le sue parole.
«Sì! Nude!» rispose, «ma non... ...voglio dire, noi non pensiamo a...» si protese verso di lei fissandola «fino ad ora non ho mai pensato in quei termini verso una donna» si riadagiò con le spalle ben appoggiate sul tappeto muta forma che lo sorresse comodamente, e sempre fissandola ma con voce rassicurante le disse: «Credo di aver fatto un accostamento di parole non corretto, era tutto molto strano, ma solo per un qualcosa più spirituale che materiale, eravamo pianeti in movimento, ed è stato piacevole parteciparvi... Quella cosa sul sesso... ...non era realistica.»
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L'angelo di cristallo
RomanceAmbientato nell'anno 3122 dove l'evoluzione è stata segnata da scelte drammatiche come cupole protette dall'atmosfera e l'asessualità di buona parte della popolazione terrestre, scelte che verranno rimesse in discussione per la salvezza della specie...