Furono svegliati entrambi dal suono dei loro dispositivi da polso. Si guardarono preoccupati. Entrambi aprirono la comunicazione. Si stagliò la proiezione di entrambi sulla stessa parete, li regolarono per vederli entrambi senza sovrapposizioni.
"È richiesto colloquio con il Capitano Tin Dogas e Sara figlia di Caterina e generale Forus per comunicazioni urgenti che li riguardano. Seguirà ulteriore comunicazione per attivare collegamento instrutturale di supporto."
Uguali identici i due messaggi erano stati inviati ad entrambi.
«Gas!»
«Stai tranquilla! Aspettiamo di vedere di cosa si tratta.»
Dopo un paio d'ore una nuova comunicazione:
"Si prega il capitano Tin e Sara Forus di recarsi all'approdo navetta per il rientro in cupola. Le questioni che vi riguardano non sono risolvibili senza la vostra presenza"
Sara guardò Dogas, eretto, rigido lo sguardo fisso sul messaggio, la vena sul collo che pulsava freneticamente unico segnale dello stato d'animo che lo attanagliava.
Sara gli si avvicinò e gli prese la mano, chiuse la comunicazione e tirò Gas verso l'uscita.
«Vieni..» camminava all'indietro tirandolo «..andiamo a fare un bagno»
Lui la seguì silenzioso, in cucina si fermò per togliersi maglia e pantaloni, Sara intanto si era incamminata verso l'acqua. Lasciò cadere la tunica sulla sabbia e proseguì . Gas la seguì e ammirò il riflesso del sole sulle sue spalle e i fianchi morbidi che scomparivano nell'acqua.
Era così furioso che avrebbe voluto spaccare i dispositivi e davvero trovare il modo per fuggire da quella schiavitù che li rendeva sudditi ubbidienti degli eccelsi.
La raggiunse, la prese per le spalle e la fece voltare, si guardarono come se stessero per dirsi addio, gli occhi di lei lucidi ma resisteva al pianto. Dogas l'abbracciò e la strinse a se così forte che Sarà non riuscì a respirare. La tirò su e la prese per i fianchi, lei gli cinse il collo con le braccia e cominciò a baciargli il collo dove c'era il tatuaggio. Sara sentì tutta la rabbia di Dogas mentre si impadroniva di lei, fu feroce, aggressivo, potente. Lei lo assecondò e si adeguò ai suoi bisogni tirandosi su a pelo dell'acqua aggrappata alle sue spalle e lasciandosi cadere quando lui la cercava.
Se gli eccelsi credettero che si sarebbero precipitati all'istante dovettero essere disillusi.
Sara e Gas se la presero comoda e fu molto dopo che lasciarono l'isola.
Il rientro fu impermeato dai loro malumori, cercavano di sorridersi, ma subito si voltavano per non vedere negli occhi dell'altro la stessa propria identica paura. Venne servito da bere e dei salatini, anche a loro fu dato il saluto di commiato e l'invito a tornare.
Gas si voltò verso Sara e le promise : «Torneremo! E finiremo le altre tre settimane!» ed era una promessa. Sara gli carezzò il viso e sperò potesse mantenerla.
Ci vollero un paio di ore per arrivare alla cupola. Dogas presentò i documenti per riscattare moto e dispositivi. Era in attesa della motojet sul rullo di consegna quando vide due guardie affiancare Sara.
«Che diavolo state facendo?»
Uno dei due fece un passo verso di lui con un gesto della mano a calmarlo.
«Capitano Tin, siamo stati incaricati di scortare la signorina Forus nella sicurezza della sua stanza!»
«Non ce n'è bisogno...» si chinò a leggere nome e numero di matricola «soldato semplice Draw, lo farò io stesso!» Draw lo fermò poggiandogli una mano sul braccio che si era allungato verso Sara.
«Capitano Tin! Mi spiace ma non possiamo permetterglielo!» Dogas guardò la mano sul suo braccio e alzò lo sguardo verso il proprietario, che subito la ritirò.
Gas lo guardava gelido. «Posso saperne la ragione? La ragazza mi è stata assegnata, ritengo sia sotto la mia tutela.» cercava di affiancare Sara ma glielo impedivano mettendosi uno al fianco di lei e l'altro davanti ad affrontarlo.
«Capitano Tin, noi eseguiamo i comandi. Posso solo assicurarle che alla ragazza non verrà fatto alcun male. Ritenga sia sospesa momentaneamente la vostra tutela nei suoi confronti e rimessa nelle mani degli eccelsi.»
«Se lo può scordare!» Gas si era pericolosamente fatto sotto al soldato e avanzava verso di lui. Sara si intromise mettendosi fra Gas e il soldato. Gas tentò di approfittarne tirandosela dietro ma quattro guardie tenutesi in disparte fino a quel momento si affiancarono agli altri e gli puntarono le armi.
Sara lo supplicò: «Gas, ti prego, calmati. Risolveremo tutto, parleremo con gli eccelsi e ci chiariranno la situazione. Ora lasciami andare, ci sentiremo dai pannelli.»
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L'angelo di cristallo
RomanceAmbientato nell'anno 3122 dove l'evoluzione è stata segnata da scelte drammatiche come cupole protette dall'atmosfera e l'asessualità di buona parte della popolazione terrestre, scelte che verranno rimesse in discussione per la salvezza della specie...