Giunsero nella zona nord della cupola, dove un ultimo piano del settore 23 era stato adibito per la cerimonia.
Sara e Dogas erano bellissimi uno al fianco dell'altro. Sara sorrideva e ogni tanto rideva, si rendeva conto che forse la reazione era frutto dal forte stress, ma si sentiva felice comunque.
Gas era al suo fianco, impettito a gambe larghe ben piazzate, i fianchi stretti e la schiena ben dritta e le spalle larghe con la divisa era da mangiarselo con gli occhi. Di fronte a loro vi erano sei eccelsi con la loro aria grave a far domande se accettassero o meno questo o quello, il tutto veniva registrato su un nuovo pannello che avrebbe, in futuro, riportato tutte le unioni ed eventuali rinuncie. Era il nuovo progetto di cui parlava Diana. L'eccelsa Diana non era fra i sei, aveva preferito fare da spettatrice, questo le permise di godersi appieno la scena senza l'austerità del ruolo che ricopriva, in più poteva gestire al meglio il rinfresco organizzato per il dopo cerimonia.
Quando Dogas e Sara si girarono trovarono gli altri 37 partecipanti al progetto progenie, più un nuovo membro chiamato a sostituire Atos, un bel ragazzo dai modi gentili e passionali che guardava con interesse la povera Elsa che era ancora impaurita a causa della precedente esperienza, si era saputo che aveva perso il bambino a causa delle percosse subite da Atos. A vederla si sarebbe detto che si sentisse fuori luogo lì in mezzo. Il ragazzo subentrato si chiamava Miky , Elsa era intimorita da lui, e quando si avvicinò a Sara per salutarla quest'ultima la abbracciò e le sussurrò che nessuno poteva essere malvagio quanto Atos, «Dagli una possibilità, sembra una persona buona» Elsa spalancò la bocca e trattenne le lacrime, quando si voltò trovò gli occhi di Miky a fissarla e la sua mano le si posò sul viso, il pollice in una carezza portò via quella lacrima che brillava fra le ciglia. Elsa si girò verso Sara e la rassicurò «Con il tempo... ...riuscirò a cancellare i brutti ricordi. Sara, ti ho invidiata, pensavo che se Atos avesse provato per me quello che provava per te non mi avrebbe trattata così, e invece era proprio una bestia travestita da angelo. Addio Sara.» la mano di Miky prese quella di Elsa e la portò via dalla calca. Sara li vide parlare e trovò i modi di Miky rassicuranti. "Arrivederci Elsa" pensò prima di volgersi a salutare gli altri. Tutti si accalcarono per fare gli auguri a Sara e Gas, qualcuno voleva sapere cosa era successo loro, perché avevano lasciato l'isola, i più informati chiedevano come fare per entrare anche loro nel progetto unione.
Sara salutò le amiche, notò le pancie di almeno 12 di loro e istintivamente si toccò il ventre. Avrebbe avuto ancora tempo prima che si vedesse anche la sua. Le giovani cicalavano, si abbracciavano e si raccontavano esperienze reciproche. Cinzia si fece strada fra la calca e la raggiunse per abbracciarla, con kira e Dedy appresso.
«Nell'ultimo giorno le notizie su di te si susseguivano una dopo l'altra. Ho avuto tanta paura per te, chi ti dava per morta, chi diceva fossi fuggita in qualche tribù, addirittura c'è chi diceva fossi stata imprigionata per un qualche affronto al nipote di un eccelso. Poi abbiamo saputo di quel verme di Atos.» Elsa che era lì vicino sbiancò e quasi svenne a sentire quel nome, prontamente sostenuta dal bel ragazzo deciso a conquistarla. Cinzia si scusò con Elsa ma prosegui. «Quando ci hanno convocato per una cerimonia di unione ho subito pensato che fosse per voi due. So che andrai all'isola, mi mancherai terribilmente. Dicono che avremo dei permessi per venire a trovarvi.»
Sara ricambiò l'abbraccio e bofonchiò qualcosa in risposta, nel frattempo veniva tirata via da Dogas che, seguendo il cenno di andare del tenente Dyver, cercava di avanzare verso l'uscita mentre Erico gli infilava un tramezzino in bocca e Griso gli tendeva un calice di qualcosa di alcolico, e qualcuno gli diede una sonora pacca sulla spalla facendogli andare di traverso il tramezzino e vuotare il calice addosso al generale Forus che si era avvicinato per raccomandargli il bene della figlia. Sara tentò di asciugare la giacca del padre al volo mentre veniva trascinata via. Il generale Forus li guardò accigliato bofonchiando qualcosa sulle nuove generazioni. Sulla porta Caterina li bloccò per un saluto veloce e un abbraccio ad entrambi.
Finnè riuscì ad avvicinarsi e abbracciò fortemente l'amica, Sara notò lo scambio di sguardi fra lei e il tenente Dyver. Finnè le sussurrò all'orecchio «Grazie amica mia, mi ha detto Denny che è grazie alle tue parole che si è ravveduto su certe posizioni che erano troppo strette anche per lui. »
«Denny? » chiese Sara
«sì Sara! Tenente Denny Dyver, » e mentre lo nominava lo cercava con lo sguardo.
«Oh bene! Lo abbiamo sempre chiamato tenente Dyver, ora finalmente ne conosciamo il nome!» disse Sara. Gli occhi dell'amica erano perduti in quelli del tenente. Era evidente che qualcosa si fosse sbloccato fra di loro, e se questo era un po' merito suo ne era ancora più felice. Finnè tornò a guardare Sara e dopo un po' di esitazione decise di essere sincera:
«Sai Sara, per un po' ti ho quasi odiata» a quelle parole il sorriso di Sara svanì.
Finnè spiegò: «Fui informata che rischiavo di perdere Denny se tu avessi deciso di prendertelo. Ero sconvolta, nonostante tra me e lui ci fosse ancora un muro io già mi ero infatuata della sua sicurezza e dei suoi modi di fare così misurati. Riversavo su di lui le mie amarezze lasciandogli credere che le sue attenzioni mi disturbassero... ...questo ci ha allontanato molto. Ma ieri quando è tornato da me... ...mi ha guardato come non aveva mai fatto. Mi ha detto che una mia amica gli aveva detto che avrebbe dovuto dirmi qualsiasi cosa gli passasse per la testa... Scusami!» le disse spostandola da un lato «Allontaniamoci da qui, non voglio mi sentano gli altri.... Ecco qui va bene. Sara ho avuto paura, mi ha spinto contro il muro e...non sembrava più lo stesso uomo. Mi parlava duramente recriminando ogni frase velenosa che gli avevo detto in precedenza, ma avevo le sue mani ovunque, sembrava volesse picchiarmi e invece mi baciava. Non mi aveva mai baciata prima. Faceva le sue cose e io restavo ferma a subirle stringendo i denti per il dolore. Ma ieri... ...oooh Sara! Dovevo dirtelo. Mi spiace tanto averti odiata. Mi ha detto che lui non ha mai pensato a nessun'altra oltre me. E io ora sono pazza di lui e vorrei già tornare a casa per...» dopo quel fiume di parole abbracciò di nuovo Sara e la vide che alzava gli occhi a cercare quelli di Dogas e vi trovò lo stesso suo turbamento. «Vai! Vai da lui! Verremo a trovarvi sull'isola.» Finnè sorrise al Tenente Dyver che la guardava con tenerezza, le labbra di lui si incurvarono in un sorriso, e il labiale diceva un «Torno presto» carico di promesse mentre allungava il braccio verso Dogas e Sarà incoraggiandoli ad affrettarsi per non perdere l'ultima navetta.

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L'angelo di cristallo
RomanceAmbientato nell'anno 3122 dove l'evoluzione è stata segnata da scelte drammatiche come cupole protette dall'atmosfera e l'asessualità di buona parte della popolazione terrestre, scelte che verranno rimesse in discussione per la salvezza della specie...