Sfiducia

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Le due donne che avevano accompagnato Sara si avvicinarono con circospezione, erano incaricate di accompagnarli nella villetta di Sara. Risero nervose nel tragitto di ritorno. Sulla porta li lasciarono soli. Sara fece strada e lui la seguì, ma non la fece allontanare più di un passo che già l'aveva presa fra le braccia.
La voce di Eco li interruppe prima che Gas potesse baciarla.
«C'è l'eccelsa Diana che chiede di voi alla porta»
«Eco puoi aprire» disse Sara
Dogas si irrigidì.
La donna sorrise ed entrò.
«Sara, mi spiace ma prima che tu.... 
Insomma dovrai fare una visita medica. »
Dogas si piazzò davanti
«No!» disse secco.
«Dogas! Potrai accompagnarla ma non ti sarà permesso toccarla prima che non sia stata verificata la salute della ragazza»
«No!» ruggì di nuovo lui.
«Dogas non costringermi a maniere forti. Non è una decisione che dipende da me capisci?»
Dogas girò le spalle alla donna e si trovò di fronte Sara.
«Lo so! Me la state portando via» e allungò la mano e con una nocca sfiorò le labbra della ragazza che si stava perdendo nei suoi occhi.
Lui si volse nuovamente verso Diana,
«Non lo permetterò, non posso permettervelo!
Bada Diana che ve ne pentirete. Ho tutti i file dei piani di difesa, conosco tutte le falle del vostro sistema, ho stilato di mio pugno ogni tattica di attacco. Basta solo un gesto o che io venga imprigionato e quei file andranno alle persone giuste, e voi, e questa dannata cupola sarete finiti. Conquistati in meno di tre giorni!
Te lo ripeto: non lo permetterò»
«Capitano Tin Dogas, Guardate Sara? Secondo voi perché è vestita così? Perché anche a voi ho chiesto di agghindarvi? Volevo celebrare la vostra unione! Non sono una vostra nemica, sto cercando di mediare ma non mi concederanno nulla senza sapere se Sara sia realmente incinta» proseguì «È stato portato come prova un video ripreso dalle telecamere interne della aggressione subita da Sara da Atos» si girò verso Sara «Sara! Ricordi cosa hai detto ad Atos?»
«No! Dovesse ricapitarmi prenderei appunti!» rispose lei ironica.
Diana si rivolse al computer interattivo :
«Eco, mostra il video.»
Eco apri uno schermo su un intera parete e Dogas vide quel verme maledetto che tentava di metterle le mani addosso, vide Sara difendersi con dei cocci di bottiglia, e sentì le parole che Sara aveva detto ad Atos in preda al panico e alla rabbia: "Sono incinta di Dogas, avremo il nostro bambino, si chiamerà Gabriel e sarà il figlio dell'angelo di cristallo e dell'uomo di ghiaccio, dissoltisi per creare lui."
Si volse verso Sara le prese le mani e la guardò intensamente.
Poi scattò verso Diana furente: «COSA VOLETE ANCORA? SIETE STATI VOI! VOI L'AVETE MESSA IN PERICOLO. VOI!»
Diana si spaventò della reazione dell'uomo.
«E sono d'accordo con te! Sto cercando di rimediare, concedimelo! Le parole di Sara contraddicono ciò che ha detto nell'interrogatorio!»
Dogas gli si fece sotto al muso
«Non ti rendi conto dell'assurdità della cosa? Anche tu parli di interrogatorio! MA CHE CRIMINE ABBIAMO COMMESSO?
Spiegamelo, che proprio non capisco. Cincischiate su quisquilie e non vi accorgete del marcio che è fra di voi. Cosa! Cosa ha detto la ragazza per essere trattata come una criminale? »
«Dogas, dobbiamo sapere se Sara è in attesa e di chi è il bambino»
«È MIO DIAMINE! Non posso credere che sto avendo questa discussione di nuovo»
«E allora lascia che Sara faccia la visita, dimostralo.»
«Non devo dimostrare niente! Voi dovete dimostrare di essere per una volta di parola»
«Dogas! Vorrei giungere ad un accordo !»
«E che accordo volete fare? Non avete nulla che mi interessi che già non mi appartiene!
Te lo ripeto: SARA È MIA, IL BAMBINO È MIO! E voi non avete nulla!»
«La libertà Dogas, avrete la libertà. Vi offro di iniziare un nuovo progetto. Vi insidierete all'isola e sarete liberi, ma Sara dovrà fare i controlli, a partire da stasera.»
«Chi mi dice che non è un imbroglio?»
«È un progetto che abbiamo già votato all'unanimità. Creare dei nuclei familiari, lo anticiperemmo e voi sareste i primi.»
Dogas si coprì il volto con le mani ruggendo di disperazione, Sara gli prese le mani e le strinse forte. Lo baciò e disse : «Andiamo.»
«Sara! Non mi fido, non mi fido più di loro!»
Erano uno di fronte all'altro, Sara teneva ancora le mani di lui nelle sue. Lui le carezzò le nocche guardandole le mani. «Sara...   ...se tu fossi già incinta non sarebbe più necessario il mio contributo, a loro interessi solo per questo e quando il bambino nascerà te lo porteranno via.» dopo queste parole vide lo sconcerto prima, poi il dubbio e la paura attraversare i bei lineamenti di Sara. Sara si voltò stupita a fissare Diana. «È così?» disse scrutando il volto dell'eccelsa «Mi porterete via il Bambino?»
«No Sara! A patto che lascerai venga visitato periodicamente. Non posso sbottonarmi oltre, ti dico solo che c'è già una casa vera che vi aspetta all'isola. Ma deve essere accertata la presenza di un feto e da quando. E Dogas dovrà ancora prestare servizio come capitano dell'annata Batik, e ci potrebbe essere anche una promozione....  ... se smetterà di minacciarci. Questo comporterà che dovrà tornare in cupola per l'addestramento delle truppe e occasionalmente per missioni che gli verranno assegnate, lunghi periodi in cui non vi vedrete, ma credo ne valga la pena.»
Sara ancora spaventata la guardò fisso e disse:
«Se non manterrete le vostre promesse non avrete mai il mio bambino perché morirà con me, e questo ve lo posso garantire!»
«Non ce ne sarà bisogno, vedrete che riusciremo ad accontentarvi» concluse Diana.
«Vogliamo andare? Dogas seguirai ogni cosa ed io con te, così tornerai ad avere fiducia in noi e nelle nostre decisioni..» e allo sguardo torvo di lui aggiunse «...d'altronde, anche il vostro incontro ne è conseguenza diretta.»
«Se mi state ingannando ve ne pentirete!» minacciò di nuovo Dogas prima di acconsentire ad andare.

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