Ancora una notte

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Beh qui se siete pudiche non leggete perché i dettagli sono un po' spinti. Non so... 
potrebbe essere troppo, spero non risulti volgare. Buona lettura.

Sara uscì correndo, non sentì neanche kira e Cinzia che la chiamavano. Fuori con una strana sensazione di gioia cercò e trovò Dogas vicino alla sua amante ad attenderla, era appoggiato alla motojet con le lunghe gambe incrociate stese davanti a se. Come la vide uscire si alzò e fece alcuni passi e lei gli corse incontro. Lui la alzò e fece volteggiare intorno a se tenendola per la vita poi si chinò a baciarla.
«Come è andata?»
«Imbarazzante e spaventoso! Non hai idea di cosa infilano lì sotto!»
A Dogas cadde la mascella e la guardò preoccupato buttando un occhio alla parte interessata e cercando di capire se stesse scherzando.
«Dico sul serio, riescono a capire tutto con quei macchinari, e anche senza, il medico ha detto che "non abbiamo cominciato da molto" testuali parole.»
«Aah! Prima che me ne dimentichi, ti arriveranno delle direttive riguardo i nostri rapporti»
Dogas sbuffó «Pure!!! Altro? Ci diranno anche quando dovremo farlo?» disse piuttosto scocciato.
«Esattamente!» rispose Sara e lo attese già seduta sulla motojet e con il casco indossato!
«Se lo scordano!!!» sbottó lui burbero.
«Sanno anche questo!» disse Sara.
«Questo cosa?»
«Oooh.. ha detto qualcosa in merito agli uomini che diventano stupidi quando gli si risvegliano certi istinti..» Sara sorrise e Dogas  la guardò con un sorriso ironico, si promise di farglielo vedere in stanza quello che avevano risvegliato. Lei rise all'espressione di Dogas e gli si avvinghiò quando salì sulla motojet per partire a tutta velocità. Cinzia e Kira li videro da lontano si guardarono, sorrisero e tornarono dentro insieme alle altre ragazze.
Erano nella stanza di Sara stavolta, avevano sbocconcellato qua e là, e per qua e là si intendeva varie parti del corpo. Dogas si era divertito mettendo pezzetti di frutta gelata sulla sua schiena, sui glutei, sulle cosce, il gioco consisteva nel mantenere i vari pezzetti in posizione senza farli cadere fino a quando non venivano mangiati. Vinceva chi manteneva più frutta in posizione senza farla cadere prima che venisse mangiata.
Dogas cominciò a mangiare salendo dalle cosce, le faceva solletico e lei gridava: «Così non vale!» quando fu sui fianchi fu più lento del necessario «È estenuante!» mormorò lei
Quando arrivò a metà schiena le si mise a cavalcioni e cominciò a farle solletico, lei rise lo spinse giù e lo imboccò con i pezzetti caduti sul letto. Poi volle rendergli il servizio,  prese la ciotola di frutta e gliela appoggiò sul ventre, sceglieva i pezzetti dalla ciotola e li accomodava sui pettorali e sugli addominali, man mano che scendeva risvegliava la virilità di Dogas «Sei troppo lenta» disse lui eccitato.
Quando Sara si accorse dell'eccitazione di lui sorrise guardandolo decidendo che sarebbe stato un buon punto di appoggio e mise dei pezzetti anche lì. Si tirò sulle ginocchia e guardò soddisfatta la disposizione.
«Non muoverti altrimenti cadono» scherzò lei.
«Da dove intendi cominciare?» chiese lui.
«Non so decidermi..» disse lei imbronciata,
«..da qui?» e prese una bacca ibrida dal petto
«...o da qui?» e prese un pezzetto di kiwi dall' addominale più basso,
«..oppure da qui» e si chinò a prendere un frutto dalla sua virilità
Dogas trattenne il respiro, Sara masticò lentamente  «...mmm, siii! Da qui è meglio!» e si chinò di nuovo e morse una bacca lasciando colare il succo che andò subito a leccare, Dogas non resistette più con un grido gutturale si tirò su facendo cadere tutti i pezzetti rimasti sul letto e lei sul sedere, le prese le caviglie e le tirò verso di lui e le si fiondò fra le gambe penetrandola senza aspettare. Una spinta poi raccoglieva un pezzo di mela dal lenzuolo lo metteva fra i denti e lo passava alla bocca di lei, un'altra spinta e una bacca, Sara mangiava e si mordeva il labbro. Un'altra spinta e una polpa gialla sulle labbra di lei che sussultava e non riusciva più a mangiare presa dal fuoco che gli dirompeva dentro e cominciò a muoversi freneticamente sotto di lui che si adeguò subito al ritmo di lei. Sara gridò e Dogas si spinse a fondo e mosse i fianchi in tondo senza uscire da lei  e sentì le pareti che lo circondavano contrarsi, stringersi, esplodere, ed esplose anche lui lasciando che il suo seme venisse risucchiato dalle contrazioni di lei!
Esausti si abbracciarono e risero ogni volta che trovavano un pezzo di frutta attaccato alla pelle o appiccicato sul lenzuolo. Erano appiccicosi anche loro. Si alzarono, fecero la doccia insieme e lasciarono che Idos cambiasse le lenzuola: una barra con delle pinze si mosse da sotto al letto si agganciò alle lenzuola e le sfilò trascinandole verso il basso dove un risucchio d'aria le inghiottì portandole verso la zona disinfezione.

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