L'angelo di cristallo

12 3 0
                                    

Allora te la racconto io la storia dell'angelo di cristallo, le disse Dogas.
« Un tempo, un bellissimo angelo di cristallo fu messo in una stanza buia e fredda. L'angelo era poggiato su un bellissimo trespolo anche lui di cristallo, aveva sembianze androgene, si stagliava verso l'alto come a lanciarsi in volo con le sue splendide ali spiegate senza mai trovarne il coraggio. La stanza era molto fredda e buia, come già detto. Un giorno qualcuno mise una piccola candela nella stanza e l'angelo guardandosi intorno senza muoversi scoprì di essere circondato da blocchi enormi di ghiaccio. Finché non li aveva visti non aveva mai sentito freddo, invece ora che li vedeva il gelo aveva penetrato ogni molecola del suo essere. Dopo qualche giorno qualcuno entrò con un'altra candela, la precedente si era consumata e spenta, entrarono alcuni angeli veri e cominciarono a scolpire i blocchi di ghiaccio con i loro scalpellini e soffiando alito caldo diedero forma al gelo. L'angelo di cristallo avrebbe voluto scendere dal piedistallo e andare a scolpire insieme agli altri angeli. I suoi occhi, inizialmente chiusi, con il passare dei giorni si aprirono, cominciò ad ammirare le opere quasi tutte finite. Una splendida tartaruga alla sua destra, subito al fianco una famiglia di cigni, a sinistra un leone ruggente, una gazzella, quattro piccoli conigli,

Un aquila reale , un gatto un topo un canarino non manca più nessuno...😜ops scusate. Mi ero distratta cancella cancella cancella

una volpe un po' più indietro, un mastodontico toro, e più dietro, dove la luce della candela non arrivava l'angelo riusciva a vedere solo il riverbero di due occhi luminescenti. Più tentava di vedere più quell'opera gli veniva celata. Vedeva che ancora vi stavano lavorando alacremente, gli angeli si muovevano di lato e si cedevano il posto, ognuno dava il suo contributo con scalpellini e alito caldo. Dopo giorni e giorni l'angelo capì che anche l'ultima statua di ghiaccio fu terminata. I veri angeli uscirono e portarono con loro il cero. L'angelo di cristallo attese a lungo sperando di vederli tornare. Gli avessero almeno lasciato la candela per continuare ad ammirare le creature scolpite, la curiosità di vedere l'ultima opera celata lo spinse a curvarsi di più, voleva scendere ma non ce la fece. Attese e attese. Passarono mesi e l'angelo di ghiaccio tornò alla sua posizione originaria, di nuovo con gli occhi chiusi. Quando ormai non ricordava nulla, due enormi botole si aprirono sul soffitto, e da lì la luce arrivava ad illuminare tutta la stanza, l'angelo di cristallo riaprì gli occhi, ed osservò i veri angeli imbragare le statue di ghiaccio e volare verso l'alto portandole via una alla volta. Finalmente riuscì a vedere l'ultima statua e si stupì così tanto che spalancò la bocca. Era uguale identico a lui, solo che non aveva le ali. Quando l'angelo di cristallo vide che gli angeli erano tornati per legare il suo gemello senza ali, si sentì defraudato da una parte di se stesso e spiccò il volo verso l'alto per seguirli, sentiva scricchiolare ogni molecola del suo corpo sempre più forte. La statua che lo rappresentava senza ali era sospesa sopra di lui con le funi che gli angeli reggevano legate intorno, la luce riverberava sulle mille crepe che si moltiplicavano sulla superficie dell'angelo di cristallo, come uno specchio questa luce veniva riflessa sul suo gemello di ghiaccio che cominciò a sciogliersi in mille goccioline che cadevano sull'angelo di cristallo. Schegge di cristallo intrise di gocce d'acqua scivolavano giù dal corpo dell'angelo, che con un ultimo sforzo si spinse più su per raggiungere quello che era rimasto della sua copia: un piccolo cuore gocciolante.  L'Angelo afferrò quel cuore e se lo strinse al petto e l'esplosione di schegge di cristallo spazzó via ghiaccio e cristallo, lasciando al suo posto un angelo vero. Gli altri angeli girarono in tondo al nuovo angelo, il gelo e il freddo cristallo era stato spazzato via. L'oscurità era sotto di loro. Gli angeli presero per mano il nuovo angelo con il cuore di ghiaccio e insieme andarono più su verso la luce fiammeggiante. Il gelido cuore tenuto al riparo in seno all'angelo divenne caldo liquido pulsante e cominciò a battergli nel petto. » tacque la osservò e disse: « Fine»
Lei lo guardò emozionata e poi disse: «sei bravo a inventare storie. Si, mi piace»

L'angelo di cristallo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora