Dogas finse noncuranza per darle tempo di calmarsi, comiciò a flettere braccia e gambe per scrollarle dal sopimento dovuto al lungo letargo. Poi d'improvviso chiese:
« 3104 avete detto? 10 anni più tre dormienti? E altri cinque, quindi avete 18 anni? Davvero troppo giovane.»
Lei sembrò risentita quando a sua volta chiese:
« Troppo giovane per cosa? »
Lui continuava a guardarla di sottecchi e con un sorriso beffardo le rispose:
« Per i lavori forzati suppongo! »
Lei di nuovo voltò le spalle senza però riuscire a nascondere in tempo quel lampo che continuava a saettare all'improvviso velandole di rabbia lo sguardo.
Dogas non capì cosa lo spinse ma approfitto delle sue spalle girate per avvicinarsi. Le fu dietro in un attimo e osservò le spalle e da sopra le spalle la curvatura del seno, venne stuzzicato dall'odore che sembrava sprigionare da quella strana creatura. Si era mai accorto dell'odore delle altre donne prima? Erano i capelli che profumavano così?
La ragazza sussultò quando lo sentì sussurrare alle sue spalle:
« Mia bella Sara! Siamo nel 3122? Ho dormito per 3 anni? Avremmo potuto incontrarci prima della mia ibernazione 3 anni fa, perché hanno deciso di svegliarmi proprio ora e non 3 anni fa?»
Lei con voce tremante e flebile, senza voltarsi ma piegando leggermente la testa di lato, rispose:
«Oh! Suppongo che allora fossi davvero troppo giovane..» poi con un guizzo di ironia «..per i lavori forzati!» concluse.
Qualcosa nel suo tono fece pensare a Dogas che lo stesse burlando. Le afferrò le spalle e la fece voltare verso di lui.
«Sai quanti anni ho io?»
«Certo che lo so, so tutto di VOI!»
«E perché io invece non so nulla di voi nonostante siate nella mia stanza come se ne abbiate diritto?»
«Questo dovreste chiederlo agli eccelsi!»
«Avete detto voi che sono altrimenti impegnati, ora dite che posso disturbarli?»
La ragazza si girò di scatto e si trovarono uno di fronte all'altra, lei piena di rabbia e lui pieno di sorpresa.
«Si direbbe che le decisioni siano state ponderate anche se prese prima della vostra ibernazione.» poi prese fiato e decise che non doveva più essere la sola ad essere sconvolta, quell'angolo della bocca di lui leggermente alzato a canzonarla sarebbe sparito.
«Siamo stati scelti per un nuovo progetto di incremento nascite!»
Fatto! Pensò Sara. Sorrisetto sparito. Ma anche lo stupore che aveva suscitato in lui le dava fastidio, continuò:
«Io e te siamo stati selezionati per procreare una nuova stirpe.»
Dogas piegò la testa lateralmente per scrutarla in volto e cercò il motivo dell'astio che continuava a trapelare dall'atteggiamento della ragazza. Le sussurrò:
«Quindi sei arrabbiata perché non ti è stato permesso di scegliere il seme?»
Sarà gli si fece ancora più sotto guardandolo fisso e con lo stesso tono di lui gli disse:
«Se fosse solo questo il problema, perché ora io sarei qui? » poi scandendo le parole « No mio caro! Dovremo farlo nel modo antico! Tradizionale come dicono gli eccelsi.»
Eccolo lì! Ora aveva capito? Ancora no, lo stolto le era lì davanti a fissarla a bocca aperta inebetito, poi, piano piano, lei vide illuminarsi lo sguardo di lui di una strana luce, e quel sorriso tornò sulle sue labbra e stavolta entrambi gli angoli della bocca erano incurvati verso l'alto. Ma è proprio scemo questo, pensò lei. Cosa ha da sorridere? Possibile non capisca? Non dovrò spiegargli tutto io vero?
Dogas la guardava con ravvivato interesse, e lei si sentì studiata ed esaminata come fosse una merce da contrattare. Fece per voltarsi ma una forte mano di lui la afferrò per la spalla e la costrinse a rimanergli davanti.
«Non scappare Bambola! Si direbbe che tu mi sia stata gentilmente offerta dagli eccelsi! Non dovrebbe essere tanto difficile accontentarli!»
Sara spalancò la bocca quasi gridando:
« Cosaaaa!!! Ma che dici? Sono anni che non era più necessario tutto questo, era tutto così normale e lineare, ben studiato e programmato e ora si torna indietro nel tempo come se fosse stato tutto uno sbaglio, e soprattutto senza possibilità di scelta, obbligati come fossimo bestie da riproduzione! È tutto così...»
Il cipiglio che scorse sul volto di Dogas la spinse a tacere, rimase a scrutarlo da sotto in su chiedendosi se ora sarebbe stato dalla sua parte, finché non lo sentì borbottare:
« Non deve essere così brutto!»
Alla faccia sorpresa di lei aggiunse:
« voglio dire... ...agli antichi piaceva molto... »
Lei batté il piede a terra non credendo alle sue orecchie, questo tizio stava davvero pensando che si potesse fare? Non avrebbe avuto nessun aiuto da parte sua per convincere gli eccelsi a trovare un altro metodo?
«Io non ho intenzione di farlo!» disse lei, e vide subito la delusione sul volto di Dogas.
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L'angelo di cristallo
RomanceAmbientato nell'anno 3122 dove l'evoluzione è stata segnata da scelte drammatiche come cupole protette dall'atmosfera e l'asessualità di buona parte della popolazione terrestre, scelte che verranno rimesse in discussione per la salvezza della specie...