Contratto

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Dogas lasciò la spalla di Sara che quasi si sentì svenire come se fosse stata la mano di lui a sorreggerla fino a quel momento.
Stavolta fu lui a voltarle le spalle, e dopo breve riflessione si spinse a chiederle:
«E come pensi di comunicare questa tua decisione agli eccelsi? Non vige più la regola dell'obbedienza? Non ci sono più i castighi?»
Di nuovo si volse a guardarla e continuó:
«Sai che io stesso dovevo prendere i disubbidienti e portarli al cospetto degli eccelsi?  Mi sono meritato un riposo di tre anni per i miei servizi e ora vengo svegliato per questa buffonata? Perché diavolo non hai comunicato prima il tuo dissenso, invece di venirmi a svegliare? Stavo bene dove ero invece che dover subire le decisioni di eccelsi e ragazzine fastidiose!» forse aveva esagerato, man mano che parlava era salito di tono, era aumentato il suo risentimento, e ora vedeva nello sguardo ferito della ragazza il peso delle sue parole. Il labbro superiore della ragazza tremava impercettibilmente quando disse:
«Non mi hanno dato udienza, non ho potuto comunicare niente, mia madre ha tentato di dissuadermi, ha perfino chiesto a mio padre che non mi ha mai vista in vita sua di farmi cambiare idea. Dice che è certo meglio di quello che accade a lei ogni volta che deve procreare, che non c'è neanche bisogno delle cure ormonali...   ...io non voglio! »
«Quindi? Che dovrei fare io? » adesso era lui arrabbiato.
«Chiedere tu udienza...» disse lei timorosa.
Lui di nuovo piantò i suoi occhi su di lei, e lei ne ebbe paura. Non le sembrò più tanto scemo ora, anzi, le sembrava uno di quei dii grechi che le fecero studiare una volta, così come lo immaginava, mancava il fumo che uscisse dal naso e sarebbe stato perfetto. Forse quelle divinità non erano belle quanto lui, si scoprì a pensare, e di nuovo arrossì. Lui si accorse di quel suo rossore e di nuovo la rabbia lasciò il posto alla curiosità.
«Dovrei chiedere io udienza? E cosa ti fa pensare che a me la concedano? »
«So che hai dieci anni di onorato servizio, so che hai già avuto più udienze e che sei stato anche ascoltato e ti prenderebbero in considerazione» rispose lei speranzosa.
Lui soppesò per un po' le sue parole, poi si diresse spedito al pannello di controllo provando ad attivare la comunicazione con gli eccelsi, sentì lei che gli si avvicinava alle spalle,  provò tre volte alla quarta lo misero in attesa.
Passarono qualche minuto in cui Dogas ebbe più volte a pentirsi provando rimpianto per qualcosa che non sarebbe mai accaduto. Poi l'iconografia mostrò il viso rugoso di Fresod l'eccelso anziano, quello che da sempre aveva mostrato interesse per le sorti di Dogas.
«Bentornato Dogas! Perché ci disturbi in un momento in cui abbiamo tanti problemi da risolvere?»
«Eccelso Fresod. Mi spiace avervi disturbato nel vostro lavoro, ma temo che anche qui vi sia un problema da portare alla vostra attenzione. Mi è stata comunicata una vostra decisione sulla mia persona e questa giovane donna che mi avete fatto trovare al risveglio, volevo chiedere se vi sia possibilità di essere dispensati da quanto da voi deciso»
«Non vedo motivo per cui farlo Dogas! La decisione è stata presa molto tempo fa, è invece recente lo studio che ha portato alla vostra nomina. Purtroppo nel corso degli anni si sono evidenziati seri problemi per le puerpere sottoposte all'inseminazione. Abbiamo sovvenzionato ricerche e studi e tutti hanno approdato alla stessa conclusione: tornare agli antichi. Studiando i geni si è approdato ad una lista di una ventina di individui maschi e altrettante femmine, sempre lo stesso studio ha selezionato le probabilità di successo per un eventuale gravidanza. L'unica cosa che potremmo fare è rimettere i vostri nomi nella lista ma ciò comporterebbe altre serie di esami che porterebbero ad una ulteriore perdita di tempo per associarvi nuovi partner. Ma è indubbio che voi procreerete.
Non hai gradito l'aspetto della ragazza?»
«no eccelso, anzi, è oltremodo graziosa ma forse lei avrebbe preferito qualcun'altro a me, forse uno più giovane!»
«Chiedo il permesso di esporre le mie ragioni, eccelso Fresod!» intervenne la ragazza stufa di sentire parlare di lei come se non fosse presente.
L'anziano mostró il suo cipiglio peggiore, profondamente offeso dall'intromissione della giovane:
« Come osi interferire senza che vi sia stata data facoltà di parola? Non sai come ci si comporta al nostro cospetto? Dunque? Quali sono le ragioni del dissenso ragazzina? Non le piace il nostro Dogas? Altre vi stanno invidiando e voi disprezzate quest'uomo?»
«No eccellenza, non disprezzo quest'uomo, non ne voglio neanche di più giovane. È proprio questo atto del concedersi che mi è contrario a tutto ciò che ci è stato insegnato in precedenza. Non vorrei essere costretta...»
«Bene! Allora il nostro Dogas non la costringerà perché lei sarà solerte nel ben ricordare che vige la legge per cui per il bene della comunità ognuno deve attenersi ai compiti assegnati. Avrà un mese di tempo. Finito questo mese avrà il dovere di concedersi se non a lui al tenente Dyver che è l'altro soggetto geneticamente compatibile. Lei deve rendersi conto dell'importanza del suo compito! Noi abbiamo fallito! Con il vitro, con la clonazione, con l'inseminazione artificiale, tutto è andato al declino con questo maledetto virus.»
Sarà cercò di rielaborare le parole appena espresse, ma non vide un solo varco in cui intrufolarsi per allargare un po' le maglie di quella rete. Si fece di nuovo avanti Dogas cercando di interpretare la volontà della ragazza:
« eccelso Fresod! Credo che la ragazza abbia in antipatia avere contatti con altri corpi, forse accetterebbe le comuni modalità di inseminazioni..»
«Mio caro Dogus, quanto non ti è chiaro di quanto detto prima? Dovrei mettere a rischio la ragazza e la sua progenie per un capriccio da ragazzina o per le sue paure? C'è una evoluzione del virus che rimette tutto in discussione. I primi problemi si sono verificati già sei anni fa, ma è nell'ultimo anno che non si è riusciti a portare a termine una sola gravidanza. Siete l'unica coppia che ha mostrato obiezioni, le altre sono state ben felici di avviarsi a questa nuova avventura!»
«Mio eccelso» interruppe di nuovo la ragazza «che ne sarà di me dopo l'eventuale parto? Dovrò ogni volta essere destinata a sorteggio?»
«È questo il problema mia cara ragazza? Allora possiamo già decidere che se i risultati saranno quelli sperati lei potrà decidere se cambiare o rimanere con il nostro Dogas. Questo è tutto! Spero non mi disturbiate oltre con queste sciocchezze! » e l'iconografia si dissolse lasciando fumi di colore a spegnersi dove prima stagliava il viso rugoso dell'anziano.

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