Sara vide trascinare via Atos, conati di nausea le rivoltavano lo stomaco. Si volse per non vederlo più. «Signora...» una guardia si rivolse a lei, «abbiamo l'ordine di scortarla nella residenza dell'eccelsa Diana»
Sara si volse a guardarlo irata e sbottó:
«Non verrò da nessuna parte con voi! Non voglio più nessuna scorta. Ma che scorta volete darmi, stupidi omuncoli inutili! Dove poi? Perché non posso tornare semplicemente nella mia stanza DA SOLA! LASCIATEMI IN PACE! Mi avete trascinata via come una delinquente! Mi avete lasciata in mano ad un pazzo! QUALE PROTEZIONE POTREI ASPETTARMI DA VOI ALTRI!» Sara era ormai in preda ad una crisi isterica, si sentiva esausta, terrorizzata, vilipesa e offesa, non avrebbe permesso a quei burattini di sballottarla a destra e a sinistra. Era furente e aveva gridato fino ad aver male alla gola. La guardia arretrò davanti alla rabbia della ragazza, alzò una mano come a calmarla ma il viso rabbioso di lei lo dissuase. Abbassò la mano e retrocedette fino a raggiungere un suo superiore con cui scambiò qualche parola.
Il superiore era il tenente Dyver, Sara notò che mentre il sottoposto parlava, gesticolava indicandola e il tenente la guardò per qualche istante e poi annuì e congedò il soldato.
Il tenente Dyver comunicò tramite dispositivo per qualche secondo, poi apri il pannello di comunicazione della stanza. L'iconografia dell'eccelsa Diana apparve e il tenente Dyver alzò un braccio verso Sara e fece cenno di avvicinarsi, e quando lei lo fece con passo compassato si spostò indietro e attese.
«Quindi sei tu la tanto desiderata Sara?» la voce canzonatoria della donna incuriosì Sara che rispose « Sono Sara, non so quanto desiderata.»
«Enormemente, ve lo assicuro. Il vostro Dogas ha chiesto di voi più volte.» disse Diana.
A sentir nominare Dogas Sara ebbe un tuffo al cuore. E il rossore sulle sue gote si fece più accentuato. Diana studiò per un po' la reazione della ragazza e volle tranquillizzarla.
«Mia cara Sara, la prego di non opporsi alla sistemazione che ho programmato per lei, le assicuro che sarà solo temporaneo a meno che non siate voi a decidere altrimenti. Ciò che mi preme è assicurarci che il progetto progenie non abbia subito intoppi a causa del vostro rapimento. Oltre questo dovremo valutare come rimediare al danno in caso ce ne fosse. Capisce cosa intendo Sara?»
«Non esattamente» ancora non si fidava.
«Sara, dovrà fare una visita per vedere se è incinta, poi dovremo parlare sulla sua sistemazione. Le informazioni su di lei sono state contrastanti. Non siamo riusciti a capire se sia stata forzata ad una decisione. Le nostre ricerche ci davano una buona compatibilità caratteriale con il capitano Tin, ma ci è stato riferito di un suo iniziale dissenso. Ora se lei è già incinta il tempo non ci sarà di ostacolo onde lo scopo della nostra ricerca non sarà compromesso. Anche per noi la cosa migliore sarebbe lasciarla andare. Ma siamo vincolati da decreti contrastanti emessi da colleghi senza consultarsi.» concluse Diana.
«La cosa migliore per tutti sarebbe che mi lasciaste tornare da Gas» la butto d'un fiato Sara.
«Gas?» chiese Diana
«Il capitano Tin Dogas» si corresse Sara.
Diana annuì e sorrise.
«Ho promesso al... "Capitano Tin Dogas" che avrebbe potuto contattarlo appena fosse stata messa in sicurezza e sotto la mia tutela»
Sara strinse i pugni, non voleva ancora arrendersi. «E io dovrei fidarmi quando per ben due volte sono stata ingannata?»
«Ti assicuro che quando capiremo cosa o chi c'è stato dietro a questo imbroglio sapremo prendere giusti provvedimenti, ora ti prego di lasciare che il tenente Dyver vi scorti nella vostra provvisoria sistemazione.» l'immagine di Diana fissava un punto fisso in attesa, Sara capì che anche lei parlava alla proiezione della sua immagine e che aspettava una risposta.
Sara abbassò lo sguardo a terra, poi risoluta volle sincerarsi della cosa più importante per lei in quel momento.
«Potrò vedere G.. em il capitano Tin?» chiese speranzosa.»
Diana fu attenta a non essere fraintesa e specificò: « Potrai contattarlo e vi vedrete allo stesso modo in cui vedi me ora. Non posso prometterti null'altro finché visita e indagini non saranno conclusi. Devi considerare che è coinvolto un membro degli eccelsi, questo renderà le indagini ancora più difficoltose, soprattutto se egli non collabora. »
«Sara! Prima vi deciderete, prima potrete vedere... Gas! Andrete con il tenente Dyver?»
Sara si arrese e assentì con un cenno della testa. Diana fece un sospiro di sollievo e si accomiatò: «Bene, ci vedremo presto allora!»
L'immagine si dissolse lasciando scie di colore a sfumare il vuoto. Il tenente Dyver che si era tenuto indietro per tutta la conversazione, si avvicinò e disse «Vuole cortesemente seguirmi?» al cenno affermativo della ragazza il tenente le fece strada verso la navicella. Sara tremò al pensiero del recente motivo per cui vi era salita ricordando lo sfrecciare della motojet e gli occhi feroci dietro al casco.
Si sedette e attese che il tenente si sedesse al suo fianco. Cercò di fare conversazione per sciogliere la tensione.
«Lei è il compagno di Finnè?» a quella domanda il tenente trasalì e parve arrossire. Poi sorrise e confermò «Sì! Da già qualche mese.»
«Siamo molto amiche io e Finnè» lo guardò e vide nell'uomo compassato un lampo di interesse. «È una ragazza molto dolce, e riservata, ma se si riesce a dimostrarle un po' di tenerezza si scioglie come burro.» il tenente Dyver la guardò attentamente, e si domandò se nelle parole della ragazza ci fosse un messaggio per se stesso. «Adoro Finnè. Non le farei mai del male...» guardò di nuovo Sara e sentì di potersi confidare «...è che io e lei siamo partiti con il piede sbagliato. Forse perché siamo stati fra i primi... ...avevo pensato non fosse richiesto un particolare coinvolgimento emotivo, e nella mia inesperienza ho basato il tutto su qualcosa di puramente meccanico. Ed ora mi trovo nell'imbarazzo di non riuscire ad invertire questa situazione.» la guardò con occhi sinceri e lei pensò che con un po' di aiuto Finnè avrebbe avuto l'uomo che voleva. «Lei come Dogas è un militare, più abituato a combattimenti e difesa che ai sentimentalismi. Ma si vede che è anche un uomo innamorato, deve semplicemente dirglielo e non impedirsi di dirle quello che le passa per la testa. Sia bella che brutta, anche una discussione accesa può evolversi in modo inaspettato...» pensò se si stesse spingendo troppo in cose private «...mi scusi! Le sembrerò invadente, ma credo che meritiate di essere felici. Finnè è una donna che ha bisogno di sentirsi amata.»
Il tenente Dyver fece un lungo respiro e disse: «Mi creda Sara, lei è stata illuminante. Penserò bene alle sue parole e cercherò di vincere la mia orsaggine per avvicinarmi di più a Finnè.»
Nel frattempo erano giunti a destinazione. Sara fu fatta scendere e accompagnata all'interno della struttura si salutarono con la promessa di rincontrarsi con i propri compagni quando la situazione fosse migliorata per entrambi.
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L'angelo di cristallo
Storie d'amoreAmbientato nell'anno 3122 dove l'evoluzione è stata segnata da scelte drammatiche come cupole protette dall'atmosfera e l'asessualità di buona parte della popolazione terrestre, scelte che verranno rimesse in discussione per la salvezza della specie...