Due

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Rimasero dove erano entrambi chiusi nei loro pensieri elaborando quanto appena successo.
Dogas cominciava ad essere imbarazzato quasi quanto la ragazza, sembrava tutto troppo impostato come fosse un piano di guerra. Era abituato ai piani di guerra Dogas, tutto organizzato con variazioni sul tema ma con regole precise che conosceva bene, qui era tutto diverso, non conosceva le regole, non aveva idea come affrontare la situazione, avrebbe preferito la resa, tirar su bandiera bianca e lasciar fare tutto a lei. Sara era di nuovo arrabbiata, con se stessa per non aver scelto le parole giuste, con Dogas che sembrava fregarsene, e con gli eccelsi di tutto il creato che sembravano capire tutto loro e invece non capivano nulla. Si guardarono appena poi Sara decise che era ora di tornare nella sua stanza:
«Io vado, credo di aver bisogno di stare sola un attimo» e si diresse verso la porta. Lui le fu subito dietro e le blocco il passaggio:
«Aspetta un attimo, dovremmo forse...»
«COSA! » disse lei spaventata
«No è che...   ...non so neanche dove cercarti dovessi decidere di nasconderti. Dov'è la tua stanza?»
«settore dodici, terzo corridoio, piano uno, stanza tre. Ora lasciami andare»
«mmh! Forse dopo un bacio..»
«hai mai baciato?» chiese lei.
«decisamente no, ma non credo sia difficile»
«Ok, proviamo» e volse il viso verso di lui
Dogas abbassò il viso verso quello di Sara, ne sentì il profumo e l'alito fresco. Più si avvicinava più sentiva il proprio respiro farsi pesante, raggiunse l'angolo della bocca di lei con le labbra, e ne assaggiò l'arrendevolezza, stava per infilarle la lingua in bocca quando lei si ritrasse azionò la rotazione della porta e fuggì via.
Rientro in stanza e scrollò la testa dai pensieri, poi andò verso il pannello di controllo e cominciò a spulciare ogni genere di informazioni che aveva caratterizzato gli anni in cui era dormiente. Sullo schermo continuava a leggere parole e scorgere gli occhi di lei come un invito a tuffarvisi.
Ecco  di cosa parlavano gli avi, era questa la stregoneria? Un improvviso interesse verso un altra persona che distraeva da ogni tentativo di essere lucidi? Perché lei era fuggita? Evidentemente era a senso unico e lei era semplicemente costretta. Avrebbe voluto liberarla, avrebbe voluto andasse da lui senza esserne obbligata.
Sara raggiunta la sua stanza aveva appoggiato le mani sul tavolato che sporgeva dal muro. Stava ancora tremando. Non riusciva più a respirare, come se lui glielo avesse rubato il respiro. Cosa le era preso? Sentiva una curiosità crescerle dentro verso quell'uomo.
Cosa gli aveva chiesto? Se sapesse quanti anni avesse? Trentadue. Credeva avesse voluto un compagno più giovane? Pensava fossero i suoi anni a disturbarla? Il suo aspetto?
Oooh! Lo aveva guardato bene mentre ancora era immerso, e quando la fase di risveglio era iniziata e il corpo di lui era emerso era rimasta a fissarlo e a sentire il battito del proprio cuore che sembrava martellarle in testa. Aveva gambe e braccia muscolose, pettorali che disegnavano un torace perfetto, il collo  era contornato da uno  splendido tatuaggio per tutta la parte destra, il ventre piatto  e muscoloso tratteneva parte del biochimico, sull'inguine si era soffermata ad osservare più arditamente. Dopotutto era il motivo del suo cruccio. Spaventata ma estremamente curiosa aveva continuato a fissarlo mentre veniva messo in posizione eretta. Se non fosse stata così terrorizzata avrebbe voluto toccarlo per vedere la consistenza di quella parte, toccare anche il ventre e risalire su verso il petto, poi il collo e le labbra. Che strana sensazione essere sfiorati da quelle labbra, erano carnose e morbide. Avrebbe voluto non fuggire, forse ora non sarebbe stata così spaventata se tutto si fosse concluso. Sentì uno strano formicolio al basso ventre e un inarrestabile voglia di essere di nuovo in quella stanza.
«idos? Lo specchio per favore» comandò al computer di stanza.
Subito una parete si spostò scorrendo verso destra e piccole schegge di muro brillarono voltandosi e unendosi in un quadrato di argento che riflesse la sua immagine.
Un altro dei cambiamenti decisi per i selezionati. Gli si permetteva la cura dell'aspetto esteriore, e l'originalità. Capelli e abiti erano potuti essere scelti come un tempo facevano gli antichi. Nelle loro camere era stato installato lo specchio nascosto. Alle donne era stato fatto seguire un corso per acquisire quella femminilità che fino ad ora veniva proibita.
E adesso Sara si guardava come fosse un estranea. Perché non riusciva ad essere fredda?
Le sue decisioni erano state spazzate via in quattro e quattro otto.

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