Capitolo 5

966 62 3
                                    

"Ma che cazzo ho appena visto in quella cucina ?"
Bakugo stava tornando nella sua camera arrabbiato e stravolto per la reazione che aveva avuto, non si riusciva a spiegare del perché vedere quella vicinanza tra quella e Deku lo facesse ammattire così tanto.
" Lui non è mia proprietà ma il fatto che una beta del cazzo cerchi di insultare me, un alpha con questi gesti smaniosi per farsi vedere non esiste.
Ma che diamine sto pensando ?
Deve essermi partito qualche neurone oggi, sarà meglio che mi vado a fare una doccia."

Con queste riflessioni si era diretto nella sua stanza pronto a rimettersi in sesto... cosa che non aveva avuto successo.
Sotto la doccia Katsuki si era accorto di essere eccitato, stava ripensando allo scontro che aveva avuto quel pomeriggio con Deku, del rossore che aveva sulle sue guance, del sudore che gli faceva brillare ancora di più i capelli riccioluti, del fisico che si intravedeva dalla parte della maglietta strappata. La vicinanza del suo corpo caldo e l'odore di menta che il suo cervello aveva ormai registrato come più buono mai sentito da quando erano piccoli.
Voleva resistere all'impulso ma ormai si era già preso la lunghezza in mano facendo vagare la mente su scenari molto poco casti, tutti quanti con Deku sottomesso sotto di lui, nudo e a gambe aperte.
Aveva accelerato il ritmo con ormai il fiato corto, l'acqua gli scorreva addosso ma neanche la sentiva, stava per raggiungere il culmine e ogni suo pensiero ormai era in unica direzione, l'alpha dentro di lui stava ruggendo prepotentemente per essere soddisfatto.
<Deku> pronuncio in un ringhio quasi animalesco.
Dopo poco all'acqua si aggiunse anche il suo seme e si dovette poggiare alla parete della doccia per far tornare il suo respiro regolare.
Ancora non si capacitava di come fosse arrivato a quel punto.
Non si sentiva appagato anzi si sentiva ancora più frustrato.
"Che cazzo."

Aveva deciso di leggere qualche fumetto e rilassarsi, ormai si era fatto pomeriggio inoltrato e voleva riportare la mente con i piedi per terra.
Si cambiò prima di cena indossando una tuta lunga nera e una canotta dello stesso colore, attillata come gli piaceva a lui.

Era sceso in cucina senza neanche vedere chi ci fosse, iniziando a preparare gli ingredienti e mettendo le pentole sui fornelli. Cucinare gli piaceva molto e richiedeva una certa concentrazione cosa che al momento lo aiutava a distrarsi.
<Che prepari di buono Kacchan ?> una voce familiare molto vicina lo fece tornare alla realtà.
<Uh Katsudon > disse con nonchalance senza neanche voltarsi, sentiva lo sguardo di un certo verdino fisso su di lui.
<Davvero Kacchan ? Ahhh lo adoro !> gli disse avvicinandosi, sentiva i suoi passi proprio dietro di lui. Deku gli mise una mano sulla spalla sporgendosi di un poco per vedere l'amico all'opera, riusciva a sentire il suo odore mischiato a quello del bagnoschiuma e le mani gli avevano iniziato a sudare.
<Tsk.> fu l'unico suono che riuscì ad uscirgi dalle labbra, il ricordo della sua doccia precedente gli stava tornando in mente.
<Omega penso ch sei un pó troppo vicino non credi? O vuoi che cucino anche te ?> disse quasi in un sussurro prendendolo in giro. Izuku fece una bassa risatina e si spostò lateralmente, in modo di poggiarsi al bancone su cui l'altro stava lavorando mettendosi di schiena, le mani poggiate all'indietro. Lo guardava tagliare i vari ingredienti con abilità e precisione come sapeva fare, mani esperte e meticolose.
<Non mi sembravi così infastidito della mia vicinanza oggi e poi sarei un ottimo ingrediente per il Katsudon> disse sorridendo. Ormai si era seduto sopra al bancone e dondolava i piedi divertito.
<Deku se non la pianti ti ci metto davvero in padella>
<Uhm cottura ?> lo stava fissando il verdino.
<Ben cotto.> gli aveva replicato il biondo puntando i suoi occhi color rubino assottigliando leggermente lo sguardo. Izuku stava deglutendo e lo sguardo di Katsuki vagó sul suo pomo d'Adamo, aveva indossato una maglietta a maniche corte bianca con lo scollo a v e dei pantaloncini neri che mettevano in mostra le gambe muscolose.
Bakugo deglutí a quella vista e riportò gli occhi sul ragazzo di fronte  lui che nel frattempo aveva preso colore sulle guance.
"Cazzo."
In quella cucina c'erano solo loro due, nessuno nelle vicinanze, la hall anche era vuota e la TV spenta, si sentiva solo lo sfrigolio delle padelle e il vento che entrava dalle grandi vetrate.
L'alpha decise di abbassare al minimo i fuochi, pulirsi le mani e fare qualcosa di inaspettato per entrambi.
Si posizionó davanti a Midorya in mezzo alle sue gambe con le mani poggiate al tavolo, lo guardava sorridendo in modo strano.
<Ti hanno mai detto di non disturbare il can che dorme ?> gli disse a bassa voce Katsuki avvicinandosi di poco.
Il verdino non si tirò indietro, gli piaceva stuzzicare il suo amico/rivale e vedere quanto lo faceva innervosire, lo notava da come l'aria iniziava a riempirsi di caramello e nitroglicerina.
<Ma Kacchan io al cane lo addomestico> disse quasi ridendo.
Il biondo stava raggiungendo il limite, un limite immaginario che si era imposto da quando si era accorto di essere attratto dall'altro e che cercava disperatamente di evitare con non poche difficoltà.
Quasi inconsciamente Izuku rilasció i suoi feromoni, il suo corpo omega era pur sempre in calore e anche se sotto soppressori sentiva le mani andare a fuoco e il viso cambiare colore.
Tra le padelle, l'odore dell'altro e quella vicinanza il suo cuore stava battendo più veloce del solito.
<Che stai cercando di fare Deku?> il suo nomignolo pronunciato a voce bassa.
<Non so di cosa stai parlando, non si brucerà le cena Kacchan?>
Passarono qualche secondo a fissarsi, quel momento così intimo e particolare interrotto dalla vibrazione del telefono di Bakugo. Non si spostò neanche, prese il telefono in mano e rispose.
<Dimmi Jeanist>.

Dannato rivaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora