Capitolo 8

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Una volta usciti si erano fermati per prendere qualcosa da mangiare a un fast food e avevano deciso di prendere direttamente il pullman per tornare.
Il viaggio di ritorno era quasi troppo silenzioso e Izuku si stava preoccupando che quello che era successo avrebbe potuto modificare in modo irreversibile il loro rapporto, se già prima erano amici/rivali adesso cos'erano ?
<Deku> erano seduti vicini e il biondo stava guardando fuori dal finestrino pensieroso.
<Chi pensi possa essere la persona che interessa ai villain ?> il verdino si mise a riflettere borbottando tutti i pensieri che gli passavano per la mente.
<Ehi ehi, calmati.> si era girato a guardarlo con un sopracciglio alzato, infastidito.
<Ti ho fatto una domanda semplice.>
<Bhe Kacchan non è facile, potrebbero volere un potere nello specifico proprio per attaccare il paese in modo più efficiente o per cercare di impiantarlo a qualche Nobu, direi che in tutti i casi dobbiamo trovarli e interrompere i loro piani il prima possibile.>
<Uhm> lo guardava anche lui mentre le sue gote prendevano un pó di colore, cercava di rimanere concentrato.
<Chi pensi abbia un potere che possa essere utilizzato con scopi di questo tipo?> non riusciva a rispondere, non aveva in mente nessuno e la cosa lo faceva ammattire.
<Potremmo avere tutti quirk con finalità malvagie, dipende sempre da chi li usa.> fuori dal finestrino aveva iniziato a piovere, un tipico temporale estivo. Nel pullman entrava l'aria fresca e le goccioline picchiettavano sul vetro facendo apparire meno nitido il paesaggio che avevano davanti, mancava poco all'arrivo e lui non avrebbe voluto lasciare quel posto e quella vicinanza, stava bene con Katsuki.
Il suo calore lo mandava sempre in confusione e gli offuscava la mente per un paio di giorni, solitamente preferiva chiudersi nella sua camera e passare giornate intere senza uscire per non far sentire il suo odore ad altri alpha preservando la sua incolumità ma fortunatamente stava a gli ultimi giorni.
<Siamo quasi arrivati.> esorti l'altro riportandolo alla realtà.
<Andiamo allora.>

Durante il ritorno si erano guardati, osservati e studiati per capire come avrebbero dovuto agire da lì in avanti l'uno nei confronti dell'altro.
Ormai si era fatto tardi e si erano ritrovati nell'ascensore a spingere il pulsante del quarto piano da soli nel silenzio della notte, non avevano trovato nessuno né nella cucina né nella hall, probabilmente erano tutti nelle loro stanze.
<Ohi> Bakugo aveva poggiato le mani sulla parete ai lati della sua tasta, lui di spalle sentiva quella vicinanza pressante e sarebbe dovuto uscire da lì il prima possibile, così si continuava a ripetere come un mantra.
<Ti serve qualcosa Kacchan?> cercava di sviare il discorso.
<Ho qualcosa in mente> gli avvicinò il viso al collo inspirando fortemente il suo odore, Midoriya ebbe un brivido.
<Non capisco di cosa parli>
<Sai benissimo cosa intendo, non fare il finto tonto.> gli parlava respirando vicino al suo orecchio, aveva iniziato a sudare mentre cercava di guardare quanto mancasse fino al loro piano osservando il numero in alto.
Proprio mentre iniziava a sentire l'odore che quei giorni lo aveva mandato fuori di testa le porte dell'ascensore si erano aperte e lui si era quasi messo a correre per arrivare alla sua stanza.
<Notte > aveva detto quasi farfugliado prima di chiudere la porta della stanza, non si era voltato neanche quasi temendo di poter tornare indietro. Non era sicuro che le azioni che avrebbe fatto sarebbero state a causa di istinto o altro e questo da una parte lo preccupava.
Era meglio dormirci su.

Passarono due giorni e poi finalmente Kirishima e Denki tornarono dall'ospedale, finalmente i suoi amici stavano bene e al sicuro, avevano solo ancora qualche fasciatura ma si erano ripresi e Izuku poteva solo che essere felice.
<Come vi sentite ragazzi ?> aveva esortito Mina. Era un'alpha dalla colorazione rosa e gusti molto discutibili a proposito di abbigliamento, una ragazza molto in gamba innamorata da diverso tempo di Eijiro, anche lui alpha, anche se sapeva di non avere speranze contro Kaminari, i due già si stavano frequentando in segreto da tempo.
<Bene grazie, l'importante è rimettersi subito ad allenarsi e dare una lezione a quei villain giusto Bakubro?> il biondo era comparso sulla porta della hall osservando l'allegra combriccola.
<Dobbiamo fare il culo a quegli stronzi> sorrise e a Deku mancò il respiro per un attimo.
Si guardarono per un attimo in silenzio e Midoriya arrossì.
<Ehi Deku so che siete andati in centrale ieri> Denki gli aveva messo un braccio sulla spalla e gli stava parlando quasi a bassa voce. Il biondo, un beta, aveva qualche cerotto in viso e sulle braccia ma sembrava stare meglio, da quando gli aveva parlato del suo potere erano diventati amici e condividevano una bella amicizia ormai da tempo.
<Si Denki ma ancora nessuna informazione sull'ubicazione della base dei nemici.> disse per poi continuare <Sono contento che state bene> si scambiarono uno sguardo d'intesa.
<Si, Kirishima per fortuna si è ripreso presto> sorrise un pó tristemente, dovevano essere stati difficili i giorni in ospedale per l'ansia sulla salute del compagno.
Il rosso si avvicinò a entrambi arruffando i capelli al biondo elettrico.
<Ehi> gli disse con falso fastidio guardandolo di lato e prendendo un pó di colore sulle guance.
<Siamo tornati> gli fece l'occhiolino, sembravano comunicare senza parlare e Izuku si sentí quasi di troppo così si allontananó dai due.
Si sentiva gli occhi di qualcuno addosso e decise di prendere un bicchiere d'acqua in cucina.
<Hanno una bella intesa quei due eh> Katsuki lo guardava appoggiato al muro, da quella parete gli altri non lo vedevano.
<Si, una bella intesa.>
<Non quanto la nostra però> lo incalzó e il verdino si girò con gli occhi sbarrati per quello che aveva sentito alzando un sopracciglio.
<Penso di poter essere d'accordo con te per una volta Kacchan, per una volta.> lo stava stuzzicando.
<Le altre volte non lo sei ?> sogghignava.
<Non sempre> alzò gli occhi al cielo.
<Non mi sembra proprio, mi segui sempre dicendo Kacchan di qua, Kacchan di là>
<Significa solo che ti devo sempre tenere sott'occhio>
<Vieni qua che non ti sento nerd> gli fece cenno con la mano.
<Sei sordo ?> disse distrattamente Izuku mentre gli si avvicinava.
Bakugo lo prese di colpo per il braccio sbattendolo al muro tenendogli le mani alzate.
<Ma che cazz> disse sotto voce il verdino. <Ci sono gli altri>
<Sta zitto.>

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