Capitolo 15

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Ormai era tutto buio, non riusciva a vedere nulla e il suo corpo gli faceva male. Probabilmente aveva delle lesioni sul tutto il corpo visto che faceva difficoltà a muoversi e i massi che lo coprivano peggioravano tutte le sensazioni compreso un fortissimo mal di testa.
Una di quella maledette pietre probabilmente l'aveva preso in testa e vedeva solo da un'occhio, qualcosa gli copriva l'altro. Uno strano sapore di ferro gli bagnó le labbra e capì di perdere sangue dalla testa.
Doveva uscire il prima possibile di là.
"Deku!" il suo pensiero al verdino e di dove potesse essere finito, l'angoscia di non vederlo vicino a lui lo fece andare nel panico ma non riusciva a tenere gli occhi aperti e svenne.

<Kacchan! Kacchan dove sei !!??> Izuku era bloccato sotto le macerie poco distante dal biondo ma tutti quei massi non gli permettevano di vederlo, l'ansia che saliva e un dolore lancinante al braccio destro.
"Diamine!" probabilmente era rotto.
Tra le sue braccia Jiro aveva perso i sensi e del sangue gli scendeva dalla gamba, alcuni vetri l'avevano perforata e l'emoraggia non si sarebbe fermata se non l'avesse portata fuori da la.
<Deku, Deku mi senti !?> la voce allarmata di Todoroki gli risuonó nell'orecchio.
<Si si ti sento, siamo bloccati.>
<Arrivo!> in poco tempo sentì dei passi là vicino e attivó il OFA per lanciare via le pietre e liberarsi con l'aiuto di Shoto.
L'amico prese Jiro al volo guardandolo, aveva i vestiti per metà bruciati e un pó di fuliggine in viso.
<Dabi è scappato con il dottore, Hawks lì sta inseguendo. Bakugo?>
<Prendi Jiro e portala in ospedale> non gli rispondeva, scrutava solamente tutte le macerie davanti a lui con una rabbia crescente, neanche sentiva il dolore al braccio.
<Deku..> il bicolore era sicuramente preoccupato per entrambi ma per Midoriya non era il momento, doveva trovare il biondo.
<VAI!> gli urlò mentre si dirigeva verso alcuni massi.
<Sta attento!> gli aveva urlato l'altro mettendo la ragazza su una spalla e portandola via attivando il suo quirk di ghiaccio.
La struttura ormai non era più esistente e non sapeva esattamente dove iniziare la sua ricerca, poteva essere volato ovunque con l'esplosione. Digrignó i denti urlando.
<Kacchan! Kacchan dove sei ?!!> iniziò cercando vicino a dove stava continuando a osservare in modo spasmodico la zona, perlustrando con gli occhi ogni punto in cui ci poteva essere una traccia.
<KACCHAN!!!!> alzò la voce sperando di essere udito e dopo poco sentí un'esplosione.
Izuku aveva gli occhi spalancati vedendo Katsuki alzarsi la vicino, aveva fatto esplodere le macerie che lo coprivano e alcune gocce di sangue gli scendevano sul viso colorandogli i capelli di rosso.
Il verdino sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime che cercava di trattenere in tutti i modi.
<Che diamine ti urli idiot-> le gambe gli facevano malissimo e il suo fisico non resse lo sforzo, cadde in avanti ma non prima di essere preso tra le braccia di Midoriya.
Aveva pensato ai peggiori scenari e gli era venuto già un groppo alla gola ma averlo là, vivo, lo rendeva così felice da scoppiare a piangere come un bambino.
<Sei sempre il solito piagnucolone, Deku> disse piano. Il verdino lo stringeva cercando di non fargli male, gli aveva poggiato la testa nell'incavo della spalla e tra un singhiozzo e l'altro annusava il suo odore come per conferma che fosse proprio lui.
Il biondo rilasció i suoi feromoni, l'aria si riempì di caramello e nitroglicerina e come in risposta sentì l'odore di menta entrargli nelle narici, Bakugo lo strinse un poco, ricambiando quell'abbraccio. Non c'era malizia in quel rilascio di feromoni, non si trattava di generi o natura, i loro corpi stavano semplicemente manifestando quanto avessero bisogno del contatto e della vicinanza come persone che provano qualcosa l'uno per l'altro anche se in quel momento le cose si erano fatte complicate.
Pian piano i singhiozzi di Izuku si calmarono, si strofinó gli occhi cercando di mettere a fuoco la situazione e capendo di dover andare in ospedale con Katsuki, erano entrambi messi male e avevano bisogno di cure.
Fortunatamente aveva lasciato Jiro a Shoto completando la missione di recupero anche se era preoccupato per la sua salute e per quello che aveva visto nella struttura.
Gli mise il braccio sopra la sua spalla cingendogli la vita, avvicinandolo.
<Tieniti Kacchan> nessuna risposta. Si girò passandogli una mano in mezzo ai capelli vendendo i suoi occhi color rubino stanchi ma vigili, lo osservava.
Il verdino prese colore sulle gote cercando di ignorare quanto lo trovasse bello anche in quella situazione, caricó i piedi e con la Frusta Nera si aggrappó ai vari lampioni, palazzi e insegne così da raggiungere il centro più vicino in dieci minuti.

Vennero ricoverati immediatamente d'urgenza entrambi per varie lesioni e trauma cranico, fortunatamente non erano in pericolo di vita.

Li avevano messi nella stessa stanza, solo loro due, separati da una lunga tenda bianca.
Izuku aveva aperto gli occhi per primo guardandosi intorno e osservando la figura accanto a lui, stesa, si sentiva solo il rumore dei macchinari e i loro respiri leggeri.
Un'infermiera era passata a controllarli dieci minuti prima, l'aveva ascoltata in dormiveglia mentre parlava con il dottore discutendo del loro stato e parlando dei loro generi secondari. In teoria secondo le procedure un alpha e un omega non potevano essere nella stanza ma Midoriya aveva insistito fino all'ultimo per poter stare accanto all'altro minacciando di rifiutare le cure.
Si era messo seduto stando attento a non staccare i vari tubi che gli avevano attaccato cercando di spostare la tenda che lo divideva dall'altro.
Aveva gli occhi chiusi e la testa girata verso la finestra, una fasciatura sulla testa e altre sulle mani. I capelli gli ricadevano sul volto ormai pulito dal sangue e osservava il suo torace alzarsi ed abbassarsi.
Era contento che stesse bene, ogni volta che andavano in missione sapeva che sarebbero potuti morire ma non avrebbe mai voluto assistere alla dipartita dell'altro, avrebbe preferito farlo lui per primo, il dolore sarebbe stato troppo grande.
"Ma questo sentimento che continuava a provare poteva essere solo ammirazione o affetto per una persona che era cresciuta con lui con tutti i vari eventi positivi e negativi che avevano passato e che inevitabilmente li legavano ?"
<Deku> il suo cuore fece una capriola.
Due rubini lo osservavano da sotto i capelli biondi, l'espressione stanca.
<Smettila di borbottare, mi hai svegliato.> il verdino fece una leggera risata e l'altro alzò un sopracciglio.
<Ormai ti dovresti essere abituato Kacchan> gli stava sorridendo come un'idiota.
<Non potrei mai, nerd piagnucolone> per prenderlo in giro sicuramente si sentiva meglio.
<Vedo che stai abbastanza bene da deridermi eh>
<Sono sempre pronto, idiota> ora guardava fuori dalla finestra.
I raggi del sole entravano flebili nella stanza, le ultime luci del tramonto coloravano il cielo con sfumature di arancione e giallo, le luci iniziavano ad accendersi ed entrava una leggera brezza dall'unica finestra aperta.
Izuku avrebbe voluto riposarsi ma c'era qualcosa di cui dovevano ancora parlare, qualcosa che era accaduto prima di tutti quegli eventi e che al solo pensarci iniziava a battergli il cuore più veloce, aveva paura che qualcuno lo avrebbe potuto sentire per quanto rumore faceva.
<Kacchan dobbiamo ancora parlare.>

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