Capitolo 34

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<Ehi Deku mi senti???!! Izuku !! Cristo!>
Midoriya sentiva solo un rumore sordo nelle orecchie mentre batteva le palpebre in modo confuso cercando di capire cosa il compagno gli stesse urlando in quella situazione caotica. Si trovava tra le sue braccia, il biondo lo scuoteva per le spalle guardandolo allarmato con sguardo serio, gli occhi del verdino guizzarono da una parte all'altra della stanza per osservare cosa fosse successo, l'ultima cosa che ricordava era stata l'esplosione provocata da Dabi e purtroppo, avendo i sensi rallentati a causa dei farmaci del dottore, non comprendeva come potesse essere ancora vivo.
<Ehi come ti senti?? Dovresti prendere ciò che ci hanno dato alla UA per il momento.> Bakugo gli stava porgendo i medicinali e si sbrigò a ingoiare due pillole, la situazione si era già fatta fin troppo pericolosa e doveva riacquistare lucidità e pieno controllo il prima possibile.
<Ma cosa...> mormorò piano.
<Midoriya come ti senti?> il bicolore si sporse per farsi vedere e Izuku costatò il suo stato, sicuramente aveva combattuto viste le ferite e lesioni che aveva sul corpo.
<Meglio Todoroki, tu?>
<Sicuro tutto bene?> insistette facendo un passo avanti.
<Non ti avvicinare.> ringhiò Katsuki fissandolo assottigliando lo sguardo, Izuku riusciva a vedere i suoi occhi ardere dalla rabbia mentre rafforzava la presa intorno a lui in modo possessivo.
Finalmente dopo un paio di minuti il verdino riuscì a ritrovare la piena risolutezza poggiando una mano sulla spalla di Bakugo cercando di alzarsi, si teneva la testa dolorante.
Si guardò attorno cercando di comprendere perchè non fossero saltati in aria, il motivo era sicuramente la presenza di Shoto che aveva fermato, con il suo quirk di ghiaccio, l'esplosione congelandola e bloccandola, anche quel pazzo di Dabi era rimasto immobilizzato così da dargli un pò di tregua dopo quei precedenti minuti di terrore.
Un brivido gli percorse la schiena ripercorrendo nella mente ciò che era successo, anche se in modo non proprio chiaro, e i suoi occhi guizzarono alla ricerca dei suoi due amici ritrovandoli entrambi poco distanti.
Kirishima stava abbracciando Denki mentre gli passava la mano tra i capelli cercando di tranquillizzarlo e poco distante Camie stringeva una coperta con occhi strabuzzanti fissando il vuoto, erano entrambi ancora sotto shock per il teatrino messo in scena da Dabi e il medicinale gli stava facendo prendere coscienza di quanto la situazione sarebbe potuta degenerare ancor più.
<Mi voglio solo accertare che stia ben-> Todoroki si mise una mano sul naso coprendolo e fermandosi di colpo sull'uscio della porta distrutta, al suo fianco Inasa teneva gli occhi bassi. La stanza era fin troppo piena di feromoni omega e sarebbe stato meglio evitare qualsiasi altro problema.
<Forse non mi hai sentito ? Ti ho detto di stargli lontano, se vuoi renderti utile va a inseguire quel pazzo bastardo del dottore.> ora neanche gli rivolgeva lo sguardo, parlava serrando la presa su Izuku stringendogli la mano.
<Da che parte Bakugo?>
<E' scappato nel corridoio alla fine della stanza con gli ostaggi, è accompagnato da altri Nobu. Avviatevi, vi raggiungiamo.>
Shoto lanciò un'ultima occhiata verso Midoriya e senza dire altro uscì dalla stanza scortando fuori il fratello per consegnarlo alla polizia e continuare la missione, Inasa lo seguì in silenzio.
<Ehi Izuku come ti senti?> gli puntò i suoi rubini parlando piano e a voce bassa.
<Meglio... Todoroki ci ha salvati...> ricordò quelli che pensava essere i suoi ultimi istanti tra le sue braccia e la confessione che gli aveva fatto arrossendo.
<Ti senti più cosciente? Ti fa male qualcosa? I polsi?> glieli prese per controllare che non fossero rimasti i segni delle catene riscontrando però delle macchie violacee.
<Lo ammazzo quel bastardo.> furono le uniche parole che riuscì a dire mentre soppesava come muoversi, sapeva che dovevano lasciare quel posto alla svelta e dare soccorso alla ragazza.
<Ehi Kacchan... stai bene?>
<E' una domanda del cazzo ora come ora lo sai?>
<Tanto hai sempre da ridire sulle mie domande.> il verdino alzò le sopracciglia per poi sorridergli piano e il volto serio del biondo si ammorbidì di poco.
<Non possiamo rimanere qua, dobbiamo muoverci. Ce la fai a camminare?>
<Ehi Kacchan per chi mi hai preso? Ovvio che si.> avrebbero voluto entrambi disperatamente avere più tempo ma non potevano farsi prendere dai sentimentalismi, non in quel momento.
Le braccia gli facevano male e sentiva dolore al basso ventre, quei medicinali o per meglio dire droga che gli avevano somministrato aveva sicuramente un effetto potente a livello ormonale ma ora quello a cui pensava il verdino era la ragazza la con loro, spaesata e terrorizzata.
<No!> Bakugo aveva provato ad avvicinarsi a lei ma gli aveva urlato contro allungando una mano nella sua direzione come per difendersi.
<Lascia fare a me Kacchan> Izuku gli poggiò una mano sulla spalla superandolo.
<Camie qua nessuno ti farà del male, senti? Io non ho quell'odore cattivo e mi preoccuperò di portarti in salvo, sei al sicuro. Prendi queste pillole e sicuramente dopo starai meglio.> Utsushimi lo guardava dubbiosa e spaventata, stava probabilmente soppesando le sue parole cercando tutta la lucidità che aveva in corpo per poi raccogliere il medicinale ingerendolo.
Dopo un paio di minuti era finalmente tornata in se riuscendo ad alzarsi dopo essersi rivestita, la coppia lanciò un'occhiata a gli altri due.
<Kirishima tutto bene?>
<Ci siamo, andiamo.> Eijiro era serio in volto e furioso per quelle circostanze, teneva Denki sottobraccio in modo saldo.
<Lasciamoli all'ambulanza qua fuori e raggiungiamo gli altri due.>
<Si.> rispose secco il rosso.
Con un cenno d'intesa si avviarono velocemente verso il più vicino punto di soccorso facendo controllare i tre omega e trovando anche Momo e Ochako, erano ognuno separato dall'altro.
<Che cosa sta succedendo ragazzi???> il detective tuono nell'orecchio di Kirishima che si distanziò di poco per fargli il quadro della situazione alla radio.
Katsuki si accostò a Izuku dopo che un'infermiere gli aveva confermato il buono stato di salute raccomandando però il riposo, gli passo una mano tra i capelli arruffandoglieli mentre l'altro lo guardava con la testa di lato, gli occhi lucidi lo fissavano.
<Cristo.> lo prese per il collo e il fianco avvicinandolo di colpo e prendendo possesso delle sue labbra imprigionandole in un bacio bisognoso e passionale, le lingue si rincorrevano nella bocca in un valzer desideroso.
Le mani del biondo iniziarono a vagare su tutto il corpo serrando la presa sul suo sedere, il verdino gli avvinghiò le gambe ai fianchi e il biondo non esitò a sorreggerlo saldamente facendo qualche passo verso il tavolo e poggiandolo sopra non lasciando mai le sue labbra.
Avevano sempre più il fiato corto ma non potevano fare a meno di afferrarsi e stringersi l'uno tra le braccia dell'altro, Bakugo non riusciva a levarsi dalla mente ciò che aveva visto in quella struttura, il senso di colpa non l'aveva mai abbandonato.
Pian piano rallentarono fino a poggiare la fronte di uno sull'altro fissando quegli smeraldi nei rubini, alcune volte avrebbero potuto fare una conversazione solo guardandosi vista l'intensità e chimica che si ritrovavano.
<Cazzo Izuku, poteva succedere di tutto la dentro, non riesco neanche a pensarci.... quel pezzo di merda ti ha toccato, ha messo le sue luride mani su di te... non glielo perdonerò....> parlava a voce bassa e con voce roca, era furioso e voglioso allo stesso tempo.
<Ehi calmati non mi ha fatto null->
<Ma sarebbe potuto accadere, come diamine è potuto succedere questo fottuto casino... ti avrebbe...cazzo!> Midoriya dovette prendergli il viso tra le mani per cercare di calmarlo e farsi ascoltare.
<Non mi è successo nulla, c'eri tu la...>
<Izuku non ho potuto fare nulla... ma cazzo avrei preferito morire piuttosto che continuare a vedere quello che stava facendo...> il verdino gli accarezzò una guancia sorridendogli.
<Ti amo anche io Kacchan> il biondo arrossì di colpo per quella dichiarazione inaspettata e sorrise leggermente lasciandogli un bacio a fior di labbra.
<Idiota di un nerd.> gli arruffó i capelli guardandolo poi serio.
<Dovremmo rimandare questo discorso, ora devo andare.>
<Vengo anch'io.> disse deciso alzandosi dal tavolo.
<Tu cosa?> aveva gli occhi spalancati e l'espressione contrariata.
<Kacchan ho preso le due pillole prima, se anche ci fossero problemi ci sarai tu con me.>
<Cazzo Deku non ci vieni la dentro con me, è fuori discussione.> si allontanò di colpo prendendo distanza dal verdino ma lui lo afferrò al volo per la mano facendolo girare.
<So che devi essere fuori di te per quello che è successo prima ma sai anche qual è il mio sogno, starò più attento e ci sarai tu al mio fianco, andrà tutto bene questa volta. Ti prego fidati.> lo guardava implorante ma non perchè avesse bisogno della sua approvazione, ma perchè era importante che capisse che quanto non poteva permettersi di fermarsi e arrendersi alla prima difficoltà, dopotutto non l'aveva mai fatto e non avrebbe cominciato quel giorno a causa del suo genere.
<Non mi fido di nessuno lo sai, proverò a fare uno sforzo ma devi starmi attaccato come se fossi la mia ombra Deku.>
<Tranquillo, prenderò il dottore prima che tu te ne accorga Kacchan.> gli fece l'occhiolino prendendolo in giro.
<Piccolo insolente, sono affari tuoi quando torniamo.> le mani scoppiettarono divertite.
<Andiamo, abbiamo una missione da completare.> si fissarono negli occhi intensamente e poi uscirono dalla tenda pronti a mettere fine a quella storia.

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