Capitolo 12

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Izuku.exe ha smesso di funzionare.

Katsuki gli aveva poggiato le labbra sulle sue iniziando a baciarlo in modo sempre più profondo cercando accesso alla sua bocca.
Non ci stava capendo nulla ormai, le loro lingue si stavano assaporando e gustando a vicenda in modo sempre più frettoloso, quasi gli mancava l'aria.
Il biondo gli aveva messo una mano in mezzo ai capelli stringendoli leggermente mentre con l'altra mano lo teneva per il viso avvicinandolo sempre più come se quel contatto non fosse sufficiente.
Lo stavano pensando entrambi ormai, l'attrazione che avevano non era una cosa da sottovalutare, i loro sguardi, i loro battibecchi, i contatti erano tutti finalizzati ad avere una vicinanza sempre più intima.
<Che stai-?> Izuku cercò di divincolarsi per prendere aria ma Bakugo lo prese per un fianco riavvicinandolo e baciandolo di nuovo con più prepotenza, c'era qualcosa di animalesco, quasi di possesso in quel contatto. Il verdino ormai era completamente rosso, eccitato e un pó ubriaco, faceva resistenza con molta fatica e non era neanche sicuro di voler fuggire da quel momento.
<Rimani qua> gli ringhió tra le labbra Katsuki prima di prendergli la lingua iniziando a succhiargliela piano.
Midoriya gemette piano.
Il biondo, soddisfatto, gli aveva messo una mano sul sedere stringendolo e avvicinando le intimità ormai dure di entrambi, si sfregavano da sopra i pantaloni.
Aveva spostato le labbra sul suo collo andando a leccarlo e succhiarlo fino ad arrivare al suo orecchio.
<Deku> gli stava sussurrando a bassa voce, Izuku ebbe un brivido dall'eccitazione. Il ragazzo di fronte a lui portava i suoi livelli di libidine a uno stato irrecuperabile.
"Maledetti soppressori."
Dopo avergli torturato l'orecchio era tornato a riappropriarsi della sua bocca iniziando una battaglia di supremazia che nessuno dei due avrebbe vinto.
Dopo minuti che sembravano infiniti Katsuki si scostò dal suo viso puntando gli occhi nei suoi, l'espressione di chi si stava trattenendo all'inverosimile ma la forza di non saltargli addosso mentre era praticamente ubriaco.
Erano ancora attaccati e poteva sentire l'erezione dura spingere sulla sua nello stesso stato, sapevano però di doversi fermare.
<Kacchan> doveva dire qualcosa.
Il ragazzo fece un passo indietro tenendogli la mano stretta, probabilmente aveva paura che sarebbe scappato via.
<Kacchan dovremmo tornare dentro> le parole gli uscirono quasi biascicate e si accorse di avere un tono di voce più alto.
<Deku vieni> la voce di chi non avrebbe sentito obiezioni, lo portò alla panchina e lo fece accomodare.
Avevano entrambi bisogno di calmarsi e riassestare i propri ormoni e feromoni a livelli normali, durante il bacio li avevano rilasciati tutti il tempo e l'aria aveva un particolare odore di menta e caramello.
Una volta seduti il verdino aveva poggiato la testa all'indietro, gli girava tutto e il bacio l'aveva completamente stordito, aveva bisogno di pensare e riflettere su quello che stava accadendo.
Prima l'evento alla centrale, i continui contatti e ora questo, era molto da elaborare e per qualcuno nello stato di Izuku era ancora più difficile.
L'alcol era la parte che gli diceva di saltargli addosso all'istante e di farsi marchiare mentre la sua testa cercava di essere razionale ricordandogli il loro tipo di rapporto.
"Si, ma adesso?"
Tanti pensieri gli frullavano per la mente e mentre cercava di formulare una frase si accorse di avere le palpebre pesanti, la notte si fece ancora più scura e poi ci fu il buio.
<Ohi Deku come ti->
Bakugo imprecó sottovoce.

"Gliela faccio pagare" .
Si era caricato il verdino sulla spalla e l'aveva riportato dentro, nella hall avevano cercato di fargli domande ma ormai andava diretto verso la camera di Midoriya, non ascoltava neanche.
Gli aveva sfilato la chiave della camera dai pantaloni ed era entrato facendosi strada fino al letto poggiandolo piano per non svegliarlo.
Gli fece una carezza sulla fronte e si guardò intorno notando la quantità di action figure e poster di All Might che ancora aveva, era proprio un nerd e questo non era mai cambiato fin da quando erano bambini.
Guardò la scrivania osservando i libri della scuola lasciati aperti sulle pagine assegnate per il giorno dopo e un paio di suoi quaderni degli eroi la vicino.
Gli si strinse un pó il cuore.
Ne prese uno tra le mani e iniziò a sfogliarlo notando quanti appunti prendeva su ogni singolo eroe, il disegno del costume e piccole note sulle applicazioni del quirk.
Sfogliando poi il secondo quaderno arrivò a una pagina che lo fece sussultare per un attimo, due pagine interamente dedicate a lui, non aveva neanche scritto il nome da eroe, direttamente "Kacchan".
Non sapeva come reagire, gli mancava il respiro.
L'aveva bullizzato durante tutte le medie ma lui aveva continuato a osservare e ammirare ugualmente tutto il tempo da lontano. Poteva quasi lodare la sua determinazione anche se non sapeva ancora dare un nome a ciò che provava.

Si chiuse la porta della sua camera alle spalle e si distese sul letto.
"Adesso che diamine dovrei fare? Ormai l'avrà notato che sono attratto da lui. Non so come comportarmi.
Che diamine di situazione cazzo."

La mattina seguente Izuku finalmente si era ripreso e guardava il soffitto della sua stanza chiedendosi perché si stesse masturbando sul bacio della sera precedente.
"Diamine".
Se non fosse stato quasi praticamente ubriaco avrebbe voluto avere il controllo della situazione, era stato praticamente sottomesso e messo a tacere senza possibilità di replica e se ci ripensava gli faceva un pó rabbia anche se a dirla tutta il modo in cui Bakugo l'aveva afferrato, baciato, tenuto a sé gli era piaciuto molto.
L'omega dentro di lui era stato contento di quel contatto e richiedeva di più a gran voce anche se toccarsi era solo uno sfogo momentaneo.
La sua lunghezza gli faceva male da quanto era eccitato solo al pensiero dell'altro e gli tornava in mente che anche a lui gli era venuto duro, ormai era assodato che avevano una forte attrazione e si domandava se anche l'altro si fosse toccato a quel pensiero.
Immaginarlo nudo mentre se lo teneva in mano seduto con le gote arrossate dalla frenesia mentre ripeteva il suo nome lo aveva mandato completamente in confusione.
Aveva aumentato il ritmo e il pensiero che Katsuki si potesse essere masturbato come lui in quel momento era un pensiero così elettrizzante da farlo venire dopo poco.

Ormai era completamente partito.

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