Capitolo 11

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"Ma per quale grazia divina si può riuscire ad essere così dannatamente belli ?"
Se qualcuno avesse guardato il verdino in quel momento avrebbe sicuramente riso per la la mascella aperta e lo sguardo languido che stava riservando a un biondo fortunatamente di spalle.
<Ehi Bakubro finalmente sei arrivato, pensavo non saresti venuto.>
<Non mi hai dato scelta capelli di merda.> diceva con falsa antipatia, infondo erano ottimi amici.
Midoriya si era fermato a guardarli e non aveva notato che qualcuno vicino a lui stava parlando.
<.... hai capito Deku?> Ochako si era sporta in avanti e lo stava guardando con aria interrogativa.
<Eh ? Non stavo ascoltando scusami. Dicevi ?>
<Eh me ne sono accorta> aveva detto quasi a bassa voce alzando un sopracciglio osservando anche lei dove il verdino stava guardando. Il rosso, il biondo e il ragazzo elettrico avevano alzato la voce e qualcuno stava facendo scoppiettare le mani sorridendo beffardo, al verdino scappò una risata leggera.
<Dicevo..> la ragazza cercò di riportare l'attenzione su di sé.
<.. dovremmo fare un brindisi per il loro ritorno, Momo è riuscita a creare una bottiglia di prosecco e dovremmo approfittarne. I professori non lo sapranno> sorrise.
<Penso che l'occasione lo meriti per una volta> sorrise all'amica, infondo era felice di aver partecipato alla serata.
Denki si era avvicinato insieme a Yaoyorozu, avevano iniziato ad aprire la bottiglia passando i bicchieri ai compagni, tutti li osservavano.
<Ragazzi un attimo di silenzio> Kaminari aveva preso la parola mettendosi a fianco a Izuku, Ochako era tornata da Asui e anche Shoto li guardava attento.
<Grazie a tutti per questa serata, a Momo per questo extra.. > gli fece l'occhiolino <... e a Kirishima per avermi risparmiato sedute a vita dallo psicologo> risero tutti.
<No, seriamente, ho passato dei giorni infernali in ospedale ma sono contento che tu stia bene, qua sano e salvo con tutti noi.> sul rosso comparve un sorriso dolce anche se aveva un'espressione tra il preoccupato e il dispiaciuto.
<Grazie a te, di tutto Kami> intervenne Eijiro, i suoi occhi esprimevano tutto quello che non stava dicendo e Denki prese un pó di colore sulle gote.
<Salute ragazzi, Kampai !!> urlarono tutti insieme.

Il prosecco non gli dispiaceva per niente e sopratutto bisognava celebrare quei momenti di felicità nel modo migliore, era pur sempre un diciassettenne.
Izuku si era messo a osservare i compagni quando i suoi occhi incontrarono quelli di Bakugo, fissi su di lui da non sapeva dire quanto, il cuore gli aveva iniziato a battere più forte.
Non voleva distogliere lo sguardo e si era poggiato al muro con le braccia incrociate non lasciando quegli occhi magnetici. Erano incatenati, bloccati in un momento che sembrava infinito, come se nella stanza ci fossero solo loro isolati dal mondo. Si era alzata la temperatura o forse era solo lui che la percepiva di qualche grado in più.
<Ehi Deku prendi un altro bicchiere, facciamo un altro brindisi!> gli stavano urlando i suoi amici.
<Arrivo!> riuscì a dire, non voleva abbandonare quel momento, quell'alpha lo stava silenziosamente sfidando e lui non si sarebbe fatto battere così facilmente.
Decise di prendere coraggio e avvicinasi, il biondo era in disparte vicino alla finestra poggiato con aria disinvolta e non curante di quello che lo circondava.
<Ti stai divertendo?> gli porse uno dei due bicchieri che aveva in mano, l'altro lo prese e ne bevve un sorso.
Katsuki alzò un sopracciglio osservandolo dall'alto in basso, studiandolo con precisione.
<Ora che sei arrivato tu ancora di più guarda> disse con falsa cattiveria.
<Oh ma ne sono sicuro Kacchan, con me ti diverti di più !> non lo stava dicendo con malizia ma gli occhi dell'altro s'illuminarono subito.
<Su questo forse potrei essere d'accordo ma bisogna lavorarci> aveva abbassato di poco la voce per non farsi sentire dagli altri e Izuku era arrossito.
Decise di bere il suo prosecco tutto d'un fiato ma forse non era stata un'ottima idea, era un pó in ansia per tutti quegli odori nella stanza che lo mandavano in confusione provocandogli mal di testa, sapeva che in teoria non avrebbe dovuto mischiare alcolici e farmaci ma ormai era tardi.
Cercava di mostrarsi tranquillo e vigile ma dentro di lui sapeva di dover uscire a prendere fiato fuori di li.

Fece per fare un passo avanti verso la finestra ma quasi scivolò se Bakugo non l'avesse preso al volo, parlava con difficoltà, non si ricordava dove aveva messo i soppressori e aveva caldo.
<Portami fuori> riuscì a dire vicino all'orecchio del biondo.
<Tsk.>
Per una volta non replicò, lo prese sotto braccio e lo accompagnò verso l'uscita, lontano dagli altri.
<Ehi tutto bene Bakugo ?> Ochako gli si era avvicinata, lui non sopportava la vicinanza che stava avendo verso Izuku, troppo fastidiosa.
La allontanò facendogli cenno di non avvicinarsi.
<Fatti gli affari tuoi.> gli intimó prima di solcare la soglia con il verdino stretto tra le bracca.

Lo fece sedere a una panchina vicino ai dormitori, poggiandogli la testa all'indietro, aveva i capelli ricci ma al tatto erano morbidi e sottili.
<Kacchan> aveva aperto gli occhi e lo guardava.
<Grazie, ne avevo bisogno. C'era troppa gente dentro>
<No idiota, non reggi l'alcol e ti sei bevuto due bicchieri come se fossero acqua avendo mangiato praticamente nulla. Sei un'idiota.>
Aveva le gote completamente rosse e le lentiggini gli risaltavano ancora di più, era una visione... eccitante.
"Ma che cazzo penso."
<Scusa Kaaaacchan> gli sorrideva come uno scemo.
<Tsk.>
Era una bella serata, c'era una leggera brezza e gli unici rumori che si sentivano erano le risate dei loro compagni provenire dagli alloggi.
Dopo poco il biondo sentì una leggera pressione sulla sua spalla e si accorse che il verdino aveva poggiato la testa sulla sua spalla.
<Che diamine fai?> le parole gli uscirono veloci senza neanche pensarci.
<Ti dà fastidio ?> fece un piccolo broncio, quasi osceno per quanto era finto.
<Quanto parli stasera Deku> aveva bisogno di pensare in silenzio.
<Non mi hai risposto Kacchan> sì era sporto in avanti guardandolo con aria interrogativa, voleva una risposta.
<Uff, no Deku. Ora sta zitto> sospirò rumorosamente sbuffando.
<Lo sai che non faccio quello che dici tu.>
"Brutto insolente, ma che aveva deciso quella sera ? Lo stava aiutando e si stava prendendo gioco di lui?"
<Deku tu fai quello che dico io si, quindi ora stai in silenzio per cinque minuti.> Izuku si alzò in piedi e cominciò a camminare nella parte opposta ai loro dormitori.
<Ehi dove diamine vai in quelle condizioni, Deku ascoltami> aveva alzato la voce per farsi sentire ma l'altro aveva accelerato il passo.
"Che mi tocca fare stasera con questo ragazzo ?"
Si era alzato raggiungendolo in poco tempo afferrandogli il braccio.
<Che vuoi ?> sembrava quasi sul punto di piangere ma probabilmente si stava trattenendo con tutto se stesso, tra ormoni e prosecco aveva fatto un bel mix.
<Non puoi andare in giro così nel cuore della notte, se ti trovassero i professori, se ti trovasse qualcuno, se ti trovasse qualche alpha... torna indietro> cercò di non sembrare imperativo ma si stava innervosendo.
Quel tipo sembrava volergli far perdere la pazienza tutte le volte e in tutte le maniere inimmaginabili.
<Che ti frega a te? Mica sono una tua proprietà, lasciami andare.> un forte odore di menta si liberò nell'aria mentre lo fissava negli occhi arrabiato.
A Katsuki mancò un battito, non poteva permettere a qualcuno di vedere come stava, sicuramente si sarebbero approfittati, avrebbero annusato quel profumo invitante e lo avrebbero marchiato.
Ebbe un brivido sulla schiena.
Liberò i suoi feromoni inconsciamente e il verdino cercò di allontanarsi.
Avrebbero potuto fargli del male in modi che neanche voleva immaginare e non lo avrebbe permesso a costo di caricarselo su una spalla.
<Lasciami alpha!> gli urlò contro ma Katsuki non lo sentiva piu, gli aveva poggiato le labbra sulle sue zittendolo.

Dannato rivaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora