Capitolo 39

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<Come vi sentite ragazze?> Denki e Midoriya erano vicino alle compagne, poco distanti Kirishima e Bakugo ascoltavano mentre parlavano a bassa voce.
Gli avevano riferito che avevano bisogno di riprendersi, Uraraka aveva dei punti sull'addome e Momo una commozione celebrale per il colpo che aveva preso, era necessario l'assoluto riposo.
La stanza era dai colori neutri e con delle grandi finestre, il sole era alto in cielo ma le nuvole lo coprivano rendendo la giornata più arieggiata e scura di quanto non fosse. 
Avevano fortunatamente avuto un permesso per entrare tutti insieme in ospedale e Shoto ancora faticava a varcare la soglia della stanza come se si sentisse in colpa o in imbarazzo per essere stato visto in quella condizione di non lucidità, era andato proprio fuori e la cosa continuava a scioccarlo al solo a ripensarci. 
<Ehm... Todoroki? Non è venuto?> domandò Momo spostandosi i capelli di lato, li aveva sciolti e li rigirava tra le dita nervosa e inquieta.
<Beh ecco...> la voce gli morì in gola e Denki non potè far altro che grattarsi la testa e girarsi a guardare il compagno a disagio per la domanda.
<Dai magari non è potuto venire, passerà i prossimi giorni> provò a dire Uraraka sorridendo debolmente all'amica, in realtà anche lei non capiva il perchè il bicolore non si facesse vedere, non poteva avere quell'atteggiamento dopo quello che avevano passato.
<Voi come state?> parlò la brunetta cercando di rompere la tensione che si percepiva nell'aria.
<Tutto bene, ho deciso di effettuare degli allenamenti più mirati a controllare gli effetti dei feromoni sul corpo.> esortì Izuku rispondendo all'amica. 
<Un'allenamento abbastanza complicato eh Deku? Ne sei sicuro?> la corvina ragionava a voce alta, la sua preoccupazione gli scaldava il cuore anche in un momento come quello, era una persona preziosa da avere al proprio fianco e quel pensiero fece scattare qualcosa nel verdino. 
<Ci lavorerò al meglio... comunque accompagnami alle macchinette.> Midoriya sorprese Bakugo prendendolo per la mano trascinandolo fuori dalla stanza sotto lo sguardo dei presenti. 
<Kiri dimmi la verità.> Yaoyorozu gli puntò gli occhi neri cercando di scrutare nel suo sguardo una sua risposta, Kaminari lo teneva per un braccio osservandolo cercare nella mente le migliori parole per non turbare l'amica.
<Momo... vedi Todoroki mi sa che non si sente bene al momento a causa di quelle pillole che ha pres-> 
<Ti prego> gli occhi tristi e supplicanti della ragazza gli bloccarono le parole in gola, non riusciva a guardarla, era a fianco al suo letto con il biondo elettrico, al letto vicino l'altra compagna osservava la scena non riuscendo a dire nulla.
<Verrà..> disse a bassa voce Denki prendendo la mano dell'amica cercando di confortarla nel modo migliore che poteva, il rosso sospirò felice di avere al fianco una persona che comprendeva meglio di lui le emozioni degli altri. 
La corvina l'osservò, poi senza dire nulla distolse lo sguardo verso la finestra, ringraziandolo a bassa voce con un lieve accenno di sorriso.
<Mi fa un pò male la testa, mi metterò a riposare ragazzi ma vi ringrazio per essere passati.> i tre nella stanza capirono lo sconforto e avvilimento solo dalla sua voce anche se provava in tutti  modi  celarlo. 
Il biondo elettrico e il rosso fecero un cenno alla bruna salutandola e uscendo promettendogli di tornare presto.

<Ehi Deku dove stai andando?> Izuku lo tirava per la mano lungo il corridoio fino ad arrivare all'ingresso dell'ospedale, Todoroki era seduto su una panchina poco distante con i gomiti sulle gambe e le mani tra i capelli. Bakugo lo guardò perplesso mentre osservava il verdino avvicinarsi a lui, aveva capito benissimo cosa era intenzionato a fare e lo seguì passo passo mentre prendeva posto vicino al bicolore.
Ci furono vari minuti di silenzio poi Midoriya parlò poggiando la schiena sul sedile, osservando davanti a loro le nuvole nel cielo.
<Sai, quando Kacchan mi ha raccontato cosa era successo non potevo crederci, mi sembrava irreale la descrizione di te assuefatto dalla droga a base di feromoni ma poi mi sono domandato "E' davvero così difficile cadere vittima dei propri istinti?". Questa domanda mi è girata in testa molto a lungo, prima di tutto questo, proprio a causa di altri eventi e capisco bene che non sia così semplice resistere a un qualcosa che ci urla il nostro corpo a livello viscerale quindi secondo me non dovresti angosciarti con questa storia, andremo tutti avanti d'ora in poi e tu hai bisogno di parlare con Momo.> gli poggiò una mano sulla spalla cercando quegli occhi così dolci che aveva sempre avuto il suo amico, lo guardava come se stesse combattendo una battaglia interna in cui non sapeva se ascoltare la mente o il cuore.
<Grazie... Deku, sei fin troppo gentile con me.> osservò il biondo non allontanarsi minimamente e stando in piedi vicino a loro, capiva la sua premura e preoccupazione e sperava che con il tempo avrebbero potuto riavere il rapporto che avevano sempre avuto.
<Todoroki non meriti di affliggerti, abbiamo capito... entrambi la situazione.> gli occhi smeraldo cercarono subito quelli rubino che intuirono cosa volesse intendere.
<Va a parlare con lei.> Katsuki gli fece cenno con la testa come a rafforzare la frase appena espressa.
Per qualche istante sembrò non prendere in considerazione l'idea, poi si alzò di scatto guardandoli entrambi.
<Siete cambiati, tutti e due. Sono contento che stiate insieme e grazie ancora di quello che hai fatto in missione Bakugo.> fece un piccolo inchino ringraziandoli per poi entrare dentro l'edificio lasciandoli soli. 
Il verdino era rosso dall'imbarazzo per le parole del bicolore che al tempo stesso lo riempivano di gioia, sapeva che avevano costruito pian piano una relazione solida e la  certezza della cosa gli riempiva il cuore facendogli brillare gli occhi. Il  biondo gli passo una mano tra i capelli guardandolo con le braccia incrociate.
<Dobbiamo stare tutto il giorno qua?> alzò un sopracciglio fissandolo con la testa inclinata, gli occhiali da sole ondeggiavano dall'apertura della polo e Midoriya lo guardò squadrandolo dalla testa ai piedi felice del vestiario scelto dal compagno, la maglietta a maniche corte gli metteva in evidenza le braccia possenti e le spalle massicce.
<Dove vorresti andare?> 
<Ah perchè vorresti venire con me ?> gli sorrise beffardo Katsuki incamminandosi con le mani in tasca verso l'uscita del posto.
<Si certo!> Izuku lo seguì divertito.
<E io che mi volevo liberare di te, sei proprio fastidioso.> aveva le mani nelle tasche mentre cercava di nascondere un sorriso compiaciuto.
<E tu un bugiardo Kacchan!> il ragazzo si girò di colpo mettendogli un dito sulla bocca per zittirlo, Midoriya spalancò gli occhi dalla sorpresa rimanendo immobile.
<Non mi devi contraddire piccolo omega sopra tutto sul fatto che sei fastidioso.> parlò a voce bassa con gli occhi a fessura guardandolo dall'alto verso il basso vista la differenza, se pur minima di altezza.
<L'unico fastidioso qua sei tu Kacchan!> il verdino si divincolò scappando e ridendo con un Katsuki con le mani già scoppiettanti che lo inseguiva divertito.
<E' tutto quello che sai fare alpha!> le sue risate risuonavano nell'aria e Bakugo inspirò profondamente l'odore di mente nell'aria, finalmente quei benedetti soppressori non facevano più effetto.
<Se ti prendo sei finito!> gli urlò il biondo.
<Se ce la fai!> l'aria aveva preso un profumo un pò dolce e speziato e alcuni fasci di luce uscirono dalle nuvole illuminando i capelli verdi e riccioluti di Izuku.

Midoriya e Bakugo tornarono al dormitorio seguiti anche da Kirishima e Denki, erano tutti preoccupati per le loro amiche ma erano comunque fuori pericolo e in una situazione stabile. 
Passarono i giorni e due settimane Momo e Ochako vennero dimesse, finalmente si stavano allontanando dalla tensione passata precedentemente e nell'aria del dormitorio si respirava più tranquillità.
<Kacchan hai preso l'acqua?> stavano raccogliendo le ultime cose prima di dirigersi in palestra per l'allenamento giornaliero.
<Si si andiamo.> 
<Dove andate ragazzi?> Yaoyorozu uscì dalla cucina con una tazza di thè in mano osservandoli da sotto le lunghe ciglia nere mentre si preparavano.
<Ehi Momo, andiamo a fare un pò di esercizio, tu come ti senti ?> la ragazza lo guardò con occhi dolci abbozzando un sorriso. 
<Meglio, ti ringrazio Midoriya.> 
<Ehm...> il verdino provò a intavolare un discorso più delicato sperando che il biondo non si spazientisse nell'attesa <Senti ti volevo chiedere... hai parlato con Todoroki?> 
La corvina arrossì leggermente distogliendo lo sguardo.
<Si, abbiamo parlato e > il rumore di una suoneria piuttosto bizzarra risuonò nella stanza  facendo sobbalzare Izuku dalla sorpresa.
<Ehm pronto!> una voce familiare e calorosa gli rispose subito.
<Giovane Midoriya! Scusa se ti chiamo dopo tutto questo tempo ma sono dovuto andare fuori città per diversi giorni per alcune faccende.> il verdino sorrise di cuore e Bakugo si avvicinò piegando la testa e guardandolo in modo interrogativo, lui gli mimò di aspettare.
<All Might!! Tranquillo avevo capito che fossi impegnato.>
<Bene, intanto vi volevo fare i complimenti per la missione che avete eseguito, ho saputo che ci sono stati dei problemi risolti però nel migliore dei modi quindi bravi ragazzi.> i suoi occhi smeraldo brillarono dalla felicità nel sentire quelle parole.
<Inoltre, mio pupillo, ti chiamo per avvisarvi che voi ragazzi che avete partecipato siete ufficialmente invitati a una serata evento per festeggiare il concludersi della minaccia che avevamo. Mi auguro ci sarete tutti. >
<Ovviamente!!! Quando sarà?> 
<Tra una settimana.> 


























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