Elisa Ferrari, una giovane ragazza di 16 anni si ritrova all'ipm di Napoli per colpa di due ragazzine
Ciro Ricci, 17 anni, il boss dell'ipm e figlio di uno dei più grandi mafiosi di Napoli.
Entrambi possiedono due caratteri molto tosti, per questo...
Alle 20:59 ero lì come mi aveva scritto Ciro, lo vidi in piedi davanti alla rete mentre mi stava scrutando con lo sguardo
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<<Sei venuta allora>> <<Dimmi cosa ci facciamo qua?>> incrociai le braccia <<Dammi la mano, andiamo in un posto importante per me>> alzai il sopracciglio <<Ma sei pazzo, se ci scopr->> <<Shh, ho già risolto tutto con Lino, ja su>> annuì anche se poco convinta e uscimmo da un cancelletto aperto, sicuramente da Lino.
Percorremmo una stradina di sassi abbastanza buia
<<Ciro dove stiamo andando?!>> mi attaccai a lui dato che era tutto scuro <<Ccrè pccrè tieni paur?>> <<Certo che no cretino>> rise e dopo alcuni minuti ci fermammo davanti a un muretto abbastanza altino
<<Vieni, dobbiamo salire da qui?>> <<Ma sei scemo? Secondo te come faccio?>> per lui poteva risultare facile ma per me non lo era sicuramente <<Sali qua ti aiuto io>> mi fece segno di mettere il piede sulla sua mano che mi faceva da appoggio, non ero molto convinta ma data la sua testardaggine mi avrebbe comunque convinto quindi così feci facendo attenzione a non inciampare.
Dopo poco salì anche lui e con un salto andò dalla parte opposta del muretto in cui vidi che c'era un cimitero
<<Ciùciù salta, ci sto cà ij>> avevo un po' paura dell'altezza infatti sospirai, mi buttai chiudendo gli occhi ma due grandi braccia mi avvolsero il mio corpo
<<Te l'ho detto che c'ero io>> sorrisi leggermente e andammo dentro, era pieno di lumini e candele.
Ci dirigemmo verso la cripta della famiglia Ricci, vidi Ciro prendere le chiavi dalla sua tasca della tuta e aprire. Subito entrati trovammo davanti la tomba di sua... madre
Maria Ricci, era identica a lui. Capelli scuri, occhi neri come la pece ma con un sguardo intenso.
Ciro si inginocchiò e subito lo affiancai
<<Amò, questa è mamma>> vidi i suoi occhi scuri farsi un po' lucidi, io gli presi la mano stringendola
<<È uguale a te Ci>> <<Mamma, questa è Elisa, te sei sempre stata l'unica donna della mia vita, ora dopo di te c'è lei e ci sarà per sempre solo lei>> sorrisi leggermente e sentì i miei occhi pizzicare
<<Quando ero piccolo mi dicevi sempre che per me volevi una fidanzata che si meritasse il vero me, il vero Ciro e che riuscisse a tenermi testa con il carattere che teng. Beh posso assicurati che quella ragazza l'ho trovata ed è qua davanti a te anche se non puoi vederla>> una lacrima mi bagnò la guancia e anche quella di Ciro, lui si alzò e mi porse la mano facendomi aderire contro di lui
<<Elì.. ascoltm, ij o'sacc cà teng nu caratter e'merd, ma to giur, cà davanti a mam cà ij vogl sul a te e nisciun altr, io voglio che tu stia bene, forse non sono la persona che ti rende più felice, forse io non merito te perché ppe me tu sij perfetta, ma ti posso assicurare che l'unica donna che vedo affianco a me in futuro sei te>> mi aveva colpito dentro con quelle parole mischiate con l'italiano e il napoletano, nessuno, e sottolineo nessuno me le aveva mai dette, lui era stato il primo ed unico.
Gli presi il viso con le mani e lo baciai bagnandolo con alcune lacrime che mi scesero lungo le guancie
<<Promettimi che saremo sempre noi due, per sempre>> <<Te lo prometto.>>
Lo amavo con tutta me stessa, con tutta la mia anima che in fin dei conti apparteneva a lui, lo avrei voluto sempre al mio fianco, anche con i suoi difetti, lo amavo così. Ciro mi aveva portato fuori dal buio.
SPAZIO AUTRICE !! Ehiii ciao, si sono viva. Mi dispiace di essere sparita ma quando si perde completamente l'ispirazione diventa complicato scrivere, quindi piuttosto di fare cose fatte male ho preferito fare una pausa. Ho comunque dei capitoli pronti e vorrei pubblicarli perché ci tengo che voi li leggiate ❤️
