00 | Prologo: La confessione

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Luna

Un anno fa...

I palmi mi sudavano, mentre leggevo il messaggi sul mio cellulare. Ero così concentrata sul testo da non essermi nemmeno accorta che la campanella stava suonando, indicando che la lezione di storia era giunta al termine.

I miei occhi erano incollati al messaggio, mentre la mia mente era sul punto di impazzire.

Tyler: Ho una sorpresa per te.

Tyler: Ci vediamo dopo in caffetteria.

Tyler: Mi manchi

Mi immobilizzai come una statua. Non sarei stato tanto nervosa se non avessi ascoltato ciò che la mia migliore amica mi aveva detto il giorno precedente.

"Luna, mi stai ascoltando?"

Voltai il capo verso la fonte di quella voce. Rory, la mia migliore amica, per la quale ero terribilmente preoccupata, sollevò entrambe le sopracciglia.

Si plastificò un dolce broncio sulle labbra, appoggiandosi la mano sul mento, mentre i suoi occhi grigi prendevano in esame la mia espressione. "Mi stavi ascoltando?"

"Scusa," battei diverse volte le palpebre. "Cosa stavi dicendo?"

Un sorriso le incurvò le labbra, prima che si alzasse, trascinandomi per farmi mettere in piedi. "Ho detto che sto sognando ad occhi aperti di mangiare le costolette e che dovremmo andare in caffetteria, perché sono davvero, davvero affamata."

Il cuore mi palpitò nel petto ed io impedii automaticamente alle mie gambe di continuare a a camminare, sperando che potessero incollarsi al pavimento, ma purtroppo non possedevo quel potere e rimasi inerme mentre Rory continuava a trascinarmi fuori dall'aula per andare a mangiare assieme.

"Rory," protestai, cercando di allontanarmi da lei, ma ora, il mio braccio era intrecciato al suo. Non mi ero mai lamentata del fatto che la mia migliore amica fosse appiccicosa e suscettibile, ma oggi avrei fatto volentieri un'eccezione.

Perché oggi, mentre i miei occhi si soffermavano sulla sua espressione felice, non riuscivo ad allontanare dalla mia mente il pensiero che ci sarebbe rimasta male, che alla fine della giornata, quella sua espressione non le avrebbe più adornato il volto.

Sì, il pensiero che venisse ferita rimase solido nella mia mente, consapevole che sarebbe accaduto tra qualche minuto.

Ma non potevo scappare da Tyler. Sapevo, anche, che se non fosse accaduto oggi, sarebbe comunque successo, prima o poi.

Ogni passo che compivo verso la caffetteria era più pesante del precedente--- più ci avvicinavamo alla caffetteria, più i miei polmoni sembravano essere a corto di aria.

Dio, per favore, aiutami tu.

Quando entrammo finalmente in caffetteria, ricolma come sempre di studenti seduti ai tavoli o  in attesa di ritirare il loro cibo, Tyler stava già aspettando.

Si appoggiò contro il suo abituale tavolo, quello dei popolari, circondato da tutti i suoi compagni di squadra. Le sue braccia erano incrociate davanti al petto. Un sorriso gli incurvò le labbra quando i suoi occhi si posarono su di me, mentre i suoi amici ci guardavano con divertimento, consapevoli di ciò che il loro capitano avrebbe fatto da lì a poco.

Rory smise di camminare non appena notò Tyler ed io sentii la sua stretta sul mio braccio farsi più forte. Il mio cuore stava già battendo all'impazzata ed ancora doveva accadere qualcosa.

"Sta aspettando noi?" Mi chiese Rory con tono avvelenato, ma non le risposi. Nonostante non fosse così strano che pranzassimo con Tyler, ora sapevo che cercava di predirlo per poterlo evitarlo.

Come ho potuto essere così stupida?

Il respiro mi morì in gola quando Tyler si allontanò dal tavolo per avvicinarsi a noi, bloccandosi a metà strada. Rimase in piedi, al centro della caffetteria, guadagnandosi l'attenzione di tutti gli studenti presenti nell'ampia stanza.

Le farfalle nel mio stomaco cominciarono a svolazzare, come se si risvegliassero soltanto in sua presenza. Era naturale che lo facessero. Era Tyler Gates che stavo guardando.

Quando concentrò il suo sguardo su di me, non riuscii più a distoglierlo. I suoi bellissimi e perforanti occhi blu, dolci ma freddi al contempo, per niente celati dalla frangetta scomposta che gli ricadeva sulla fronte, mi ammaliarono.

Era il ragazzo che ogni ragazza in questa scuola, la Royal Heights, sognava. Nonostante questo posto pullulasse di studenti ricchi da fare schifo, Tyler rimaneva comunque il figlio di un conosciuto politico.

Era innegabilmente bello -- Anche arrogante, dovevo ammetterlo, ma questo eccitava ancora di più le ragazze che lo circondavano.

"Porgete tutti attenzione," la voce di Tyler riecheggiò e tutti voltarono il capo verso di lui, smettendo di fare ciò che stavano facendo.

Il mio cuore perse un battito -- Riuscivo anche a sentire il mio braccio tremare, nonostante fosse ancora intrecciato a quello di Rory. Tyler mi mandò un sorriso significativo ed io sarei stata un'idiota nel non capire cosa avesse in mente, perché mi aveva già dato molti suggerimenti.

Come quanto mi aveva detto che non potevo più aspettare a rendermi ufficialmente sua.

Come quando mi aveva detto che avrebbe ammesso i suoi sentimenti al mondo intero.

Tyler era solito flirtare quando eravamo soli o quando mi chiamava o mi scriveva ed ora sapevo che non stava affatto mentendo. Mi aveva detto che mi aveva messo gli occhi addosso dal primo momento in cui avevo messo piede in questa scuola.

Io ero al secondo anno e lui uno più avanti. Eravamo diventati molto amici nel corso dei precedenti mesi.

Mi aveva sempre adulata e non ci avevo messo molto a capire quanto mi piacesse, bastava vedere i salti che il mio cuore faceva in sua presenza. Questo aveva reso tutto più complicato.

La stanza cadde nel silenzio, mentre gli studenti guardavano la scena -- Riuscivo a sentire la loro curiosità riempire l'aria. Tyler mi guardò con uno stato di adorazione ed io potei captare l'invidia e la gelosia con la quale mi stavano guardando le altre ragazze, come se desiderassero di poter indossare la mia stessa pelle.

Il mio cuore perse un battito quando sentii Rory lasciare il mio braccio. Si allontanò da me, ma io non riuscii a rompere il contatto visivo con Tyler.

"Stai finalmente accadendo, Luna. Devo farlo così che tutti capiscano a chi appartieni," cominciò Tyler con tono fermo, ma i suoi occhi si addolcivano sempre di più, ogni secondo in cui mi guardava. Una lieve risata lasciò le sue labbra, mentre portava la sua attenzione agli altri studenti, con il petto colmo di orgoglio. "Voglio che ogni singola persona di questa scuola sappia che da oggi, Luna Klein è inaccessibile." Il suo sguardo tornò nel mio ed io sentii l'aria nei miei polmoni venire risucchiata, quando mi sussurrò, "Avrei dovuto farlo prima, molto prima."

Un gemito mi giunse all'orecchio e seppi esattamente da chi provenisse, senza il bisogno di girarmi. Mi voltai comunque, soltanto per trovarmi davanti Rory con un'espressione terrificata sul volto. Il suo sguardo era colmo di dolore, mentre compiva dei lenti passi indietro.

Sentii il mio cuore fermarsi, ma non riuscii a spostarmi di un millimetro. Non sapevo nemmeno da dove cominciare per darle una spiegazione.

"Ehi, Luna," mi richiamò Tyler, facendomi voltare il capo verso di lui. Il suo incantevole sorriso gli incurvava le labbra ed io sentii il cuore esplodermi nel petto.

La felicità che stavo provando era tanta quanto il mio senso di colpa -- Niente sembrava avere senso.

Sentii i miei occhi colmarsi lentamente di lacrime, ma sapevo che Tyler non se ne sarebbe accorto, perché sembrava ancora dannatamente entusiasta e speranzoso. 

Dovrebbe essere facile dal momento che mi piace, no?

Trattenendo il respiro, sentii la fatidica domanda scivolare fuori dalle sue labbra, "Vorresti diventare la mia ragazza?"

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