08 | L'invito

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Luna

"Non riesco ancora a credere che la Professoressa Adams ci abbia chiesto di preparare la relazione per domani," mormorò Rory, digitando sulla tastiera del suo computer, prima di  farsi ricadere contro lo schienale della sedia. "Odio biologia." Alzò le mani in aria, urlando un po' troppo ad alta voce, facendo voltare diverse teste verso di noi.

"Abbassa la voce," le sussurrai, cercando di trattenere una risata. "Siamo all'interno della biblioteca, per l'amore del cielo."

Rory si portò una mano davanti alla bocca, guardandosi attorno, in imbarazzo. "Hai ragione. Scusa," sussurrò.

Scossi la testa, sorridendole, prima di tornare a concentrarmi sullo schermo del computer. "Sono d'accordo con te, però. Biologia fa davvero schifo."

Odiavo anche il fatto che non avessimo avuto scelta se non quella di finire la relazione dopo scuola -- Che era esattamente ciò che stavamo facendo. Ma ero felice di essere in coppia con la mia migliore amica.

"Sei qui," una voce maschile mi riecheggiò nell'orecchio e quando guardai alla mia destra, rimasi sorpresa nel vedere Tyler sorridermi.

Come sempre, era assolutamente bellissimo, con i suoi capelli castano scuro leggermente scompigliati e gli occhi blu che mi avevano conquistata dalla prima volta che li avevo visti.

Si sedette al mio fianco, senza distogliere lo sguardo da me ed il mio cuore fece una giravolta completa.

"Mi dispiace di essere arrivato in ritardo," mi disse, con il suo incantevole sorriso plastificato sul volto, il suo solo sguardo era in grado di farmi cedere le ginocchia. "L'allenamento di calcio è durato più di quanto mi aspettassi."

"Non preoccuparti," gli dissi. "Non ho ancora terminato la relazione di biologia." Un dolce sorriso mi incurvò le labbra. "Per l'appunto, lei è Rory, la mia migliore amica." Feci un cenno del capo nella sua direzione.

Tyler voltò il capo verso Rory, che spalancò la bocca.

"Rory, lui è Tyler," glielo presentai. "Ti ricordi come ho fatto a superare l'esame di storia, vero? Tyler è il ragazzo che ho incontrato in biblioteca e che mi ha aiutato a trovare il libro perfetto. Oggi mi insegnerà delle formule matematiche." Ridacchiai.

Rory sembrava essere sempre più sconcertata.

Giusto. Mi ero dimenticata di dirle che si trattasse di Tyler Gates. Nonostante Tyler fosse al terzo, un anno avanti a noi, Rory sapeva decisamente chi fosse. Chi non lo sapeva, d'altronde? Tutti a scuola conoscevano Tyler, il capitano della squadra di calcio.

"Ciao Rory, è un piacere conoscerti." Tyler le sorrise e le guance di Rory si tinsero di rosso. "Posso rubarti la tua migliore amica, dopo che avete finito con il compito?" Scherzò, prima di riportare lo sguardo su di me.

Mi sedetti sul letto, con il petto che faceva affannosamente su e giù ed il sudore che mi imperlava il corpo. Le mani mi tremarono quando afferrai i lembi della maglia del pigiama.

Perché avevo sognato quella scena? Perché avevo sognato il momento in cui glielo avevo presentato per la prima volta?

Questo mi ricordava soltanto di quanto fossi stata stupida. Avrei dovuto capirlo. Avrei dovuto notare il modo in cui Rory lo guardava.

Le mie labbra tremarono, mentre rimuginavo ancora ed ancora, sul mio errore. Le lacrime cominciarono ad offuscarmi la vista.

Ero stata davvero idiota.

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Max

Trascorse un'altra giornata. Arrivò un'altra pausa pranzo.

Finalmente. Non avevo mai apprezzato così tanto la pausa pranzo, perché più rimanevo seduto in classe, più avrei continuato a guardare i dannati capelli di Luna Klein.

Ciò che mi irritava, a parte aver constato che fosse una ragazzina viziata, era dovuta al fatto che non riuscivo a smettere di chiedermi come facessero ad apparire così morbidi i suoi capelli visti da dietro ed a come sarebbe stato sentirli avvolti attorno al mio dito.

Al mio dito, non al mio pugno, cervello perverso.

Il fatto che potessi sentire il profumo del suo shampoo dal mio posto non mi aiutava affatto.

L'altra notte, avevo dibattuto con me stesso se chiamarla o meno per discutere del compito di inglese. Mi ero maledetto quando avevo ricevuto la sua mail, nel quale aveva allegato la conclusione del compito di storia. La relazione era piuttosto lunga, elaborata sui punti cruciali di cui avevamo discusso in precedenza, supportata da foto che provavano le nostre considerazioni, includendo anche la conclusione.

Come potevo criticare il suo lavoro?

Avevo delle opinioni contrastanti -- Le avevo, davvero -- Ma... Suvvia. Aveva lavorato duramente per scrivere quelle pagine e, se le avessi detto di non essere completamente soddisfatto, probabilmente l'avrei fatta piangere. 

Non potevo comportarmi così con una bambina.

Mentre mi alzavo, preparandomi a lasciare l'aula per andare in caffetteria, una delle ragazze della nostra classe mi si avvicinò. Mosse i lunghi capelli castani dietro la spalla, facendo ondeggiare i fianchi mentre si incamminava verso di me.

Non riuscivo a ricordarmi il suo nome.

"Ciao, Max," mi sorrise, mentre i suoi occhi si soffermavano sul mio volto. Sapevo quando una ragazza mi analizzava e lei lo stava facendo. "Darò una festa per il mio compleanno questo weekend. Verrai?"

Mi porse l'invito, ma non appena lo presi, l'unica cosa a cui riuscii a pensare era il motivo per il quale distribuisse un biglietto fisico per una festa. Quelli digitali erano più semplici e più facili da condividere sui social media.

Tuttavia, questo dipendeva sempre dall'esclusività dell'evento.

L'invito non era male-- Conteneva tutte le informazioni chiave per la festa, inclusa la location, l'orario, il tema e il dress code.

I miei occhi si concentrarono sul nome della ragazza indicato sul bigliettino. Rory.

Non sarebbe stata una cattiva idea andare e farmi dei nuovi amici -- Ero pur sempre nuovo. Inoltre, non avevo alcun impegno in agenda per quel fine settimana.

Aspettate, avevo pianificato di portare mia madre al nuovo ristorante di sushi nel quartiere, ma immaginavo di poterlo fare il giorno successivo.

"Quindi, verrai?" Mi chiese Rory, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre mi guardava attraverso le ciglia.

Le sorrisi, notando le sue guance tingersi di rosa. "Chi altro è invitato?"

Rory sorrise nuovamente. "Ho invitato tutta la classe. Oltre a noi, alcuni amici stretti, ovviamente."

Tutta la classe?

I miei occhi seguirono Luna, che si era appena alzata dal suo banco, diretta versa la porta.

Inclusa lei?

"Ehi, Luna," la chiamai. Non sapevo cosa avessi in mente, ma la mia curiosità aveva preso il sopravvento. Sarebbe andata, anche lei, alla festa?

Luna si fermò non appena mi sentì chiamarla e notai le sue spalle tendersi, mentre mi dava ancora la schiena.

"Verrai alla festa di compleanno di Rory?" Le chiesi.

Lentamente, Luna si voltò. Lo fece in maniera dolorosamente lenta, così lentamente che non aveva senso. Quando finalmente si voltò verso di noi, Rory sbuffò ed io colsi una nota di dolore nello sguardo di Luna.

"Io..." Si interruppe Luna. "Non penso che parteciperò, Max." Con quelle brevi parole, Luna riprese a camminare, facendomi accigliare.

Volevo sapere se sapesse socializzare o meno, ma ora mi pentivo di averle posto quella domanda, perché invece di darmi una risposta, altri punti interrogativi si sovrastarono nella mia mente.

Non veniva perché era lei a non volerlo? O perché non era nemmeno stata invitata?

"Max?" La voce di Rory mi riecheggiò nelle orecchie, ricordandomi di aver ignorato la sua domanda.

Ma i miei occhi erano ancora incollati sulla porta, dalla quale Luna era da poco scomparsa.

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