26 | Girare

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Luna

Spalancai gli occhi, aprendo la bocca non appena entrai nel vivo della festa, che si teneva in uno delle più grandi suite d'hotel che avessi mai visto. Nonostante le luci fossero soffuse, mi ero riuscita a fare un'idea di quanto fosse spaziosa la stanza, colma di persone che stavano bevendo, ridendo e ballando volgarmente.

Attraverso l'alta vetrata, riuscivo a vedere l'intera città, così come la Torre Eiffel con le sue potenti luci.

Il cuore mi tamburellò nel petto, mentre una sensazione di disagio si faceva spazio dentro di me. Non penso che dovrei trovarmi qui, in questo momento.

"Dio, sarà davvero difficile trovare la festeggiata," ridacchiò Annabelle, al mio fianco. "Spero soltanto che non sia già finita dentro ad una delle stanze."

Il mio cuore perse un battito nel sentire quelle parole. Per quanto riuscissi a ricordare, Lenora era l'esatto opposto di ciò a cui stavo assistendo ora -- Una festa di compleanno colma di cupcake, pop corn, battaglie di cibo e bambini che correvano attorno sembrava più nelle sue corde.

Non avrei mai pensato che sarebbe potuta essere tanto selvaggia, ma poi, nuovamente, non ero una sua amica. Mamma la conosceva sicuramente meglio. Oh mio Dio, questa ragazza adorava mia mamma.

Questo era il motivo per cui dovevo semplicemente fargli gli auguri, per poi uscire rapidamente da questo posto. Gesù, il mio autista si starà chiedendo dove diamine io sia, ma non potevo dirgli dove mi trovavo, perché questa informazione avrebbe raggiunto le orecchie di mio padre in tempi record.

"Sediamoci al bar mentre aspettiamo che Annabelle finisca il suo lavoro, che ne dici?" Michelle mi fece l'occhiolino, trascinandomi verso uno degli sgabelli davanti al bar, mentre sua sorella gemella si immergeva nella fitta folla di persone, alla ricerca di Lenora.

E non appena arrivai, fui obbligata a sedermi. Un gemito lasciò le mie labbra, quando scorsi una coppia a fare sesso selvaggio contro il muro vicino alla zona bar.

Un senso di nausea mi pervase. Ero sul punto di vomitare.

"Per me un Sex on the Beach, per favore," cinguettò Michelle, rivolgendosi verso il barista, prima di voltare il capo verso di me. "Cosa prendi da bere, Luna?"

Scossi la testa -- Non volevo bere niente in questo posto. Ma considerando quanto mi sentissi nauseata, forse un bicchiere d'acqua sarebbe stata l'opzione migliore.

"Un bicchiere d'acqua, per favore," gracchiai.

Michelle mi guardò con un'espressione persa, prima di scoppiare a ridere. Sospirò, prima di rivolgersi al barista, "Una coca per lei, grazie."

Era una bevanda diversa, ma almeno non era alcolica. Non c'era nessuno attorno a me di cui potessi fidarmi, qualora mi fosse accaduto qualcosa.

Volevo scappare da Max e guarda dove sono finita.

Dei brividi mi incresparono la pelle, mentre l'aria diventata sempre più fredda. Un'orribile sensazione mi risalì lungo lo stomaco. Nonostante la musica, accompagnata dalle risate delle persone mi riecheggiava nelle orecchie, riuscivo ancora a sentire i gemiti della ragazza che stava facendo sesso contro il muro affianco al bar.

"Sembri pallida," mi disse Michelle, mentre il barista ci porgeva le nostre bibite, ma la sua voce non sembrava essere realmente preoccupata. "Spostiamoci nel salone, così puoi sdraiarti e rilassarti."

Si alzò, indicandomi di seguirla. Nel momento in cui mi prese il bicchiere, afferrai la sua mano.

"Lo porto io," dissi e riuscii ad intuire, dall'espressione che le adombrò il volto, che si sentiva offesa.

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