01 | Occhi verdi

156 12 0
                                    

Luna

Presente...

Uscii dall'auto, sollevando lo sguardo verso l'edificio scolastico. Sarebbe stato un altro frustrante giorno, ma per quanto riuscissi a concentrarmi sui miei studi, tutto sarebbe andato per il verso giusto.

Mamma e papà non mi avevano fatta frequentare la miglior scuola per niente.

Poco importava che venissi considerata una reietta da un anno a questa parte.

Un sospiro lasciò le mie labbra, mentre stringevo le mani attorno alle bretelle del mio zaino. Continua a lottare, Luna. Non vuoi deluderli.

Un veloce sguardo al mio orologio mi suggerì che avevo soltanto cinque minuti prima che la campanella suonasse. Preferivo entrare in classe all'ultimo minuto, nonostante fossi ben consapevole che la prima ora della giornata sarebbe stata quella della Signora Smith -- Faceva sempre pressione sull'importanza della puntualità.

Quando arrivai in corridoio, molti degli studenti si stavano già dirigendo all'interno delle loro classi. Come al solito, il mio corpo rabbrividì, nel sentire la freddezza dell'atmosfera che si racchiudeva all'interno di quelle mura.

Questo posto non dovrebbe essere così freddo, ma dopo l'incidente dello scorso anno, l'aria era cambiata -- Anche se solo per me.

Il rumore dei passi che si avvicinavano a me, mi riecheggiarono nelle orecchie ed io mi voltai appena in tempo per vedere qualcuno che stava correndo lungo il corridoio. Un ragazzo era appena arrivato e stava respirando affannosamente, voltando il capo a destra ed a sinistra, come se fosse alla ricerca di qualcosa.

I miei occhi analizzarono i suoi lineamenti. Capelli color nocciola. Occhi verdi, dello stesso colore dello smeraldo -- La loro bellezza era innegabile, nonostante non li stessi guardando da vicino. 

Dannazione. La mia vista è perfetta.

Aveva la bretella dello zaino posata su una sola spalla, il suo petto si stava ancora muovendo velocemente a causa della breve corsa che aveva fatto ed i miei occhi si concentrarono sul modo in cui la maglietta gli aderiva perfettamente al corpo.

Oltre alle spalle larghe, riuscivo a captare perfettamente gli addominali che si nascondevano sotto il tessuto della sua maglia.

Oh mio Dio. I miei occhi stanno avendo una visione celestiale.

Sentii le guance scaldarsi e mi venne la voglia di schiaffeggiarmi da sola per avere avuto dei tali e stupidi pensieri verso un misterioso sconosciuto.

Ora che ci penso, il suo aspetto mi sembra familiare. Le mie sopracciglia si sollevarono, mentre ricominciavo a studiarlo un'altra volta. Dovetti trattenere un gemito quando realizzai di chi si trattasse.

Max Cooper.

Il nuovo studente proveniente dall'Australia. Non potevo sbagliarmi dal momento che una delle ragazze nella mia classe aveva accidentalmente inviato il link del suo profilo Instagram sulla chat di gruppo, ribadendo quanto fosse bello.

La mia curiosità aveva avuto la meglio e mi aveva condotta ad analizzare il suo profilo social la notte prima, scrollando ogni singola foto.

E dannazione, era ancora più attraente dal vivo.

Il fatto che le ragazze non mi avessero ancora eliminata dal gruppo era sconcertante -- Ma si divertivano a prendersi beffe di me, di tanto in tanto, quindi immaginavo di sapere il motivo per cui non l'avessero fatto. 

Era inusuale che uno studente, trasferitosi da un'altra scuola a metà anno, venisse accettato, ma avevo sentito dire che il papà di Max era stato designato nell'essere il responsabile di una delle più grandi e potente compagnie di gas e petrolio della città -- Forse era per questo che si erano dovuti trasferire improvvisamente a New York.

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora