31 | Tra le tue braccia

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Max

Avevo già guardato il tramonto prima, ma il tramonto a Parigi, con luna tra le mie braccia non poteva essere comparato a niente. Eravamo in piedi, sul bancone della mia stanza d'hotel, e stavamo guardando la città intera, la Torre Eiffel, mentre il cielo la illuminava di arancione, calando lentamente.

Avvolsi le mie braccia attorno alla sua vita, baciandole la testa nel sentirla abbandonarsi contro il mio petto. La vista davanti a noi era mozzafiato, ma per me, non c'era nient'altro di più bello di lei.

Benedizione e contentezza mi riempivano dall'interno. Non mi ero mai sentito così, così completo.

"É bellissimo," disse Luna, appoggiando la mano su una delle mie braccia avvolte attorno alla sua vita, per poi far ricadere il capo sulla mia spalla. "Tutto, in questo momento, mi sembra essere più bello. Non sono mai stata tanto felice." Voltò il capo verso di me, mostrandomi il suo perfetto sorriso.

"Te lo meriti," le sussurrai.

Se lo meritava davvero. Aveva dovuto affrontare situazioni spiacevoli ed, il ricordo di ciò che quelle persone crudeli le avevano fatto, mi faceva sempre venire la voglia di spaccare qualcosa.

Luna mi sorrise, mentre la stavo abbracciando da dietro. "Grazie per tutto, Max."

Quando notai le lacrime non versate nei suoi occhi, il respiro mi morì in gola. Dovevano essere lacrime di felicità, o almeno così speravo.

"Grazie per essermi stato vicino durante il periodo più difficile della mia vita," mi sussurrò.

Nessun suono lasciò la mia gola. La guardai in quegli incantevoli occhi color cioccolata, permettendomi di venirne ipnotizzato. Luna si voltò, circondandomi il collo con le braccia, avvicinando il suo volto al mio.

Le sue labbra si strofinarono improvvisamente contro le mie, facendomi immobilizzare.

Il cuore cominciò a bruciarmi.

Mi stava baciando. Luna mi stava baciando.

Il bacio era dolce, mettendo in mostra tutta la sua inesperienza. Le sue labbra si muovevano timidamente, lentamente, probabilmente a causa dell'insicurezza che provava nel cercare di capire se le stesse muovendo nel modo corretto.

Mi chiedevo se ci si sentisse così, ad essere in paradiso. Era divina. Ricambiai il bacio con tutto il mio cuore, stringendola a me e, dal modo in cui le sue spalle si rilassarono, sentivo che stava cominciando a calmarsi. Doveva aver fatto ricorso a tutto il suo coraggio, per baciarmi per prima.

Mentre ci baciavamo, riuscivo a sentire quanto il mio cuore battesse forte contro la gabbia toracica. Stava pulsando selvaggiamente -- Non doveva essere nemmeno salutare.

Qualcosa mi diceva che doveva esserci qualcosa di sbagliato. Dannazione, doveva esserci qualcosa di sbagliato nel mio cuore.

Non riusciva a contenere i sentimenti che provavo per lei. Batteva così velocemente che temevo potesse esplodere da un momento all'altro.

Luna

Dopo che atterrammo a New York con il resto dei nostri compagni, Max mi accompagnò a casa. Era già passata la mezzanotte ed il cielo era completamente nero. Tuttavia, sembrava che Aiden fosse ancora sveglio, dal momento che ci stavamo scrivendo.

"Aspetta," dissi a Max, quando la sua auto stava oltrepassando il cancello della proprietà di papà.

Max fermò l'auto, voltandosi a guardarmi con un'espressone confusa. Doveva accompagnarmi sino all'ingresso, quindi probabilmente si stava chiedendo il motivo per il quale l'avessi fatto fermare.

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora