07 | Il gelato

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Luna

La giornata scolastica si era conclusa e mentre stavo raggruppando i miei libri, scorsi Max uscire dalla classe, accompagnato da altri studenti -- I suoi nuovi amici. Raccontò delle barzellette ai ragazzi, mentre le ragazze lo seguivano come fossero delle cucciole smarrite, ridendo per ogni cosa che lasciava le sue labbra.

Max se la stava cavando piuttosto bene. Buon per lui.

Non avevo bisogno di altri drammi in questa scuola e nemmeno lui. Il mio tentativo di fuggire dal nostro incontro era stato un successo ed immaginavo che comunicare al cellulare per concludere il nostro compito di inglese fosse l'idea migliore.

Trattenni un sospiro, mettendomi lo zainetto sulle spalle, mentre uscivo dalla classe. Una volta raggiunto il corridoio, guardai il cellulare, chiedendomi il motivo per il quale il mio autista non mi avesse ancora scritto. Sarebbe dovuto arrivare mezz'ora fa.

Non era difficile intuire perché gli altri mi definissero una ragazzina viziata. Volevo essere io a guidare l'auto, ma non potevo... Ancora. Non che mi fosse vietato, il fatto era che non mi sentivo mentalmente pronta.

Definitemi una stupida, ma quando mi trovo alla guida, divento una di quelle persone che vanno davvero lente, guadagnandomi le clacsonate di qualsiasi auto dietro di me.

Non ero preoccupata per la mia sicurezza -- Ero preoccupata di tutti coloro che si fossero trovati vicino. Non potevo rischiare di togliere la vita ad un'anima innocente.

E se un gatto avesse improvvisamente attraversato la strada? Sarei sicuramente scesa per cercare di salvarlo e, nel momento in cui sarei rientrata in auto, tremante, non sarei più riuscita a ricominciare a guidare.

Su, Luna. Questa è una cosa davvero stupida. Quando crescerai?

Mentre i miei pensieri vertevano in questa direzione, qualcosa catturò la mia attenzione. Spalancai gli occhi nel cogliere Rory a parlare con Mikaela lungo il corridoio.

Un'altra ragazza dai capelli color miele, che non era altro se non la migliore amica di Mikaela, Nadine, era con loro. Anche lei era una ragazza popolare, la capitana del gruppo delle cheerleader per l'esattezza.

Guardai Mikaela strillare dalla gioia, prima di stringere Rory in un forte abbraccio. Poco dopo, le loro risate riempirono l'aria, riecheggiando nel corridoio. Mikaela blaterò qualcosa sull'ultima borsa che il suo stilista preferito aveva disegnato e messo sul mercato, mentre Rory e Nadine la ascoltavano intensamente. 

Prima che potessero notare la mia presenza, mi incamminai nella direzione opposta. Il cuore mi sprofondò nel petto, mentre una scarica di dolore mi attraversò il corpo nel comprendere che non sarei mai stata in grado di fronteggiarle.

Le gambe mi tremarono, ma le obbligai a continuare a muoversi in avanti.

Quindi ora, Rory e Mikaela sono diventate delle buone amiche?

Ma questo non aveva alcun senso. Ero sicura di ciò che Rory provava per Tyler, ma a giudicare da quanto avevo appena visto, non sembrava avere nessun problema con Mikaela.

Certo, non che Mikaela le avesse fatto qualcosa di male.

Ma era pur sempre la ragazza di Tyler e se Rory era, ora, così vicina a Mikaela, questo significava che non aveva nessun problema neanche nel vederla al fianco di Tyler, a limonare di fronte a lei od a, praticamente, scambiarsi la saliva da una gola all'altra come li avevo visti fare quella stessa mattina. 

I sentimenti di Rory nei confronti di Tyler erano svaniti?

Allora perché non riusciva a perdonarmi?

Perché non voleva più avere niente a che fare con me, ma poteva essere amica di Mikaela, che sbandierava ai quattro venti i suoi sentimenti per Tyler?

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