Luna
Erano trascorsi diversi giorni dall'incidente delle scale ed ero sorpresa del fatto che quel breve lasso di tempo era trascorso senza intoppi. Non sapevo cosa pensassero gli altri studenti di Tyler e Mikaela, ma a giudicare dai sussurrii frenetici che sentivo attorno a me, alcuni di loro dovevano essere davvero scioccati.
Speravo che questo incidente li aiutasse ad aprire gli occhi.
Non riuscivo a credere che per Tyler fossi soltanto una scommessa. Avevo ancora il dubbio se i suoi sentimenti fossero veri o meno. Ma qualsiasi fosse stato il motivo -- Che fosse genuino o meno -- Non si era mai premurato di chiedermi il motivo che mi aveva portato a rifiutarlo.
Immaginavo che l'umiliazione che gli avevo creato, rifiutando la sua proposta davanti all'intero corpo studentesco, non avesse fatto altro che ferire il suo pompato orgoglio.
La campanella suonò, segnando la fine delle lezioni. Stavo riponendo i miei libri nello zaino, quando Max si avvicinò al mio banco.
"Vai a casa?" Mi chiese.
Annuii. "Sì."
Cos'altro dovrei fare? Non ero una di quelle ragazze che uscivano spesso. Gesù, ero davvero noiosa come persona, vero?
Speravo che avessimo altri compiti o progetti da svolgere assieme, perché mi piaceva trascorrere de tempo con lui.
Oh Dio, a cosa sto pensando?
"E tu?" Gli chiesi, chiedendomi quali fossero i suoi programmi della giornata.
Con i suoi amici, ovviamente.
"Ho l'allenamento di calcio," mi rispose.
Annuii comprensiva, sentendo una strana preoccupazione nel pensare alla sua squadra di calcio. "Come sta andando?" Gli chiesi, con attenzione.
Sospirò, ma addolcì lo sguardo quando lo abbassò su di me, come se potesse intuire la mia preoccupazione. "Tutto bene. Non hai niente di cui preoccuparti. L'allenatore è dalla mia parte e soltanto un'idiota non capirebbe quanto è realmente stronzo Tyler, sia dopo i suoi gesti che le sue parole."
Un sospiro lasciò le mie labbra, mentre abbassavo lo sguardo. "Mi fa piacere sentirtelo dire."
"Ehi," mi chiamò Max, facendomi sollevare lo sguardo.
Mi indicò il cellulare nella sua mano. "Tieniti il tuo vicino."
Ridacchiai. Gli avrei sicuramente risposto. "D'accordo," dissi, prima che si allontanasse.
Dopo aver terminato di sistemare i libri nello zaino, mi alzai dal mio banco, soltanto per vedere un gruppetto di ragazze avvicinarsi a me. Cinque, per l'esattezza.
Quando si fermarono davanti a me, la mia stretta sulle bretelle dello zaino si rafforzò. Avevano intenzione di confrontarsi con me?
Con mia sorpresa, l'espressione triste sui loro volti mi fece accigliare.
"Ci dispiace," mi disse una di loro, guardandomi in faccia. "Ci dispiace per ciò che ti è successo, Luna."
Il mio cuore si restrinse nel vedere una lacrima rigarle una guancia.
"Non pensavamo che Mikaela e Tyler potessero cadere così in basso," gracchiò. "Ciò a cui abbiamo assistito è stato orribile." I suoi occhi brillavano per le lacrime e riuscivo ad intuire la genuinità delle sue parole.
Il panico mi pervase nel vederla piangere e, quando guardai le altre ragazze, vidi lo stesso senso di colpa sui loro volti.
Oh Dio, cosa dovrei fare? Mi preoccupavo sempre quando vedevo qualcuno piangere davanti a me, desideravo poter fare qualcosa per poter lenire il loro dolore.
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LUNA
RomanceUna volta, ero una delle ragazze più popolari della scuola. Tutte le ragazze della Royal Heights, la scuola dei più ricchi, mi conoscevano come la bellissima Luna Klein, figlia di una delle più famose superstar del momento e di un rispettabile milio...