03 | Un altro progetto

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Max

Quando Luna Klein entrò in classe, la mattina successiva, io mi ritrovai a fissarla nuovamente, mentre si faceva strada verso il banco davanti al mio. Il modo in cui le sue labbra formarono una linea sottile ed i suoi occhi si assottigliarono, mi suggerirono che si sentiva a disagio delle attenzioni che stava ricevendo.

E non stavo parlando del fatto che la stessi guardando -- Avevo colto alcuni dei miei compagni di classe a guardarla, anche se solo per un millesimo di secondo.

I ragazzi la guardavano come se fosse un pezzo d'arte troppo prezioso da potersi permettere e sembrava che questo li irritasse. Il fastidio era ancora più visibile sui volti delle ragazze ogni volta che le passava davanti, sembrava che non riuscissero ad evitare di guardarla, come se volessero sapere cosa stava indossando.

I miei occhi la analizzarono. Oggi stava indossando un paio di sneakers Chuck Taylors, dei pantaloni a quadratini neri e bianchi ed un blazer sopra una maglietta piuttosto larga.

L'avevo vista diverse volte in TV ed avevo sempre pensato che fosse una spocchiosa a causa della famiglia che si trovava -- Era la figlia più giovane del milionario Lucas Klein e della famosa cantante Cassie Castillo. Non avevo dubbi sul fatto che fosse viziata, per non menzionare il fratello maggiore di otto anni più grande di lei.

Anche ora, continuavo a pensare che fosse una spocchiosa viziata. Ed un'arrogante, in aggiunta.

Mi aveva trattato come se fossi un fastidioso insetto durante le ore del laboratorio di chimica, il giorno precedente e questo mi aveva fatto, non poco, incazzare.

. Stavo cercando di essere amichevole con lei perché, cosa vi aspettavate?

Ero nuovo qui e non avevo problemi a stringere amicizia con la mia compagna di classe seduta esattamente davanti a me. Avrei dovuto pensarci due volte, dal momento che aveva deciso di trattarmi come se fossi una fastidiosa mosca.

Tuttavia, nonostante fosse un'arrogante e spocchiosa viziata, non avevo la più pallida idea nel motivo per cui attirasse l'attenzione di chiunque. Cominciavo a comprendere l'espressione irritata dei ragazzi che la guardavano, perché Luna Klein si comportava come se non facesse parte del nostro stesso mondo.

Mi chiedevo cosa ci fosse di tanto speciale in lei. Era bella, dovevo ammetterla. Era ancora più bella vista dal vivo che attraverso lo schermo della TV e questo era il motivo per cui mi ero ritrovata a guardarla più del dovuto durante la lezione di chimica, al laboratorio.

Dovevo avergli sicuramente dato l'impressione di essere un fottuto maniaco.

Ma pensandoci meglio, non c'era niente di straordinario in lei. Capelli castani di media lunghezza. Pelle abbronzata. Altezza media. Labbra, piccole e da... Niente di speciale -- Non le avevo mai viste incurvarsi in un sorriso.

Non c'era niente del suo volto che la rendesse sensuale od ardente. I suoi occhi erano color cioccolato -- Molte altre ragazze avevano gli stessi occhi. In lei non c'era nulla che non avessi già visto.

Questo era il motivo per cui i miei occhi dovevano posarsi su una qualsiasi altra ragazza che non fosse lei, che era l'esatto opposto di ciò che stava succedendo in questo momento.

Cazzo. Abbassa gli occhi.

Luna si sedette al suo posto, mentre io cercavo di ignorare la scia di profumo che mi pervase dopo il suo arrivo. Sapeva di... Vaniglia.

Questo mi portò alla mente il ricordo dei dolci biscotti che mi facevano sempre venire l'acquolina in bocca, appena sfornati, caldi, morbidi e sciolti.

Dovevo essere irritato dal suo comportamento!

L'insegnante d'inglese arrivò, cominciando la lezione e notai che Luna era impegnata a prendere appunti. Quella ragazza doveva trascrivere ogni parola che usciva dalla bocca del Signor Grint, tanto era la foga con cui stava scrivendo.

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora