19 | Andati

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Luna

Stavo camminando lungo il corridoio della scuola con il cuore pesante, con ancora in mente l'episodio che era accaduto il giorno precedente con Tyler e Mikaela. La conversazione con il Preside, del pomeriggio prima, continuava a ripetersi nella mia mente e speravo di ricevere delle nuove notizie nel corso della mattinata.

Mentre mi dirigevo verso la mia classe, con il solito zaino accuratamente riposto sulle spalle, la vista che mi si proiettò davanti mi fece fermare improvvisamente.

Di fronte all'ufficio del Preside si erano riuniti molti studenti, che stavo sussurrando tra loro. Alcuni sembravano arrabbiati, altri avevano un'espressione di compassione sul volto, mentre altri ancora erano solo mortalmente curiosi.

Il cuore mi batté forte nel petto, facendomi accorrere in quella direzione. Cercai di farmi spazio tra la fitta folla di studenti con non poche difficoltà. Quando, finalmente, arrivai davanti alla porta del suo ufficio, che era chiusa, sentii l'accesa discussione che si stava tenendo all'interno della stanza. Le voci che appartenevano ai loro genitori erano frenetiche e furiose.

"É consapevole delle accuse che sta lanciando contro mio figlio?" Gridò un uomo, all'interno dell'ufficio del Preside. "Le telecamere di sicurezza non mostrano nulla. Mio figlio si è soltanto trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato."

"Abbiamo aperto un'indagine e ci sono molti testimoni." Ora, era il Preside ad aver preso la parola. "É chiaro che suo figlio aveva intenzione di fare del male alla Signorina Klein. E questo discorso vale anche per vostra figlia, la Signorina Frost. É stata lei, a spingerla, per prima." Parlava con calma.

"Mikaela non farebbe mai una cosa simile," la voce di una donna, molto acuta, riecheggiò all'interno della stanza, seguita dai singhiozzi di Mikaela.

La voce della donna si addolcì, mentre sussurrava qualcosa alla figlia -- Sembrava che la stesse abbracciando, cercando di rasserenarla. 

"La mia bellissima e benevola Mikaela non farebbe mai del male a nessuno. L'angolazione della telecamera di sorveglianza ha fatto credere che la colpa fosse sua, ma è chiaro che la ragazza l'ha minacciata, spingendola per prima," gridò. "Mia figlia stava solo cercando di proteggersi."

"É piuttosto chiaro che sua figlia sia colpevole," constatò il Preside, ora più impaziente. "Se il Signor Cooper non fosse accorso in aiuto della Signorina Klein, la scuola sarebbe potuta anche essere indagata per il suo primo caso di omicidio."

All'interno dell'ufficio cadde il silenzio e riuscii a sentire i chiacchiericci degli altri studenti farsi sempre più vivaci.

"Questo non ha senso," urlò nuovamente la madre di Mikaela. "Questo è un insulto alla nostra famiglia e ci assicureremo di denunciare questa scuola per diffamazione."

"Mi sta suggerendo di contattare la polizia, Signora Frost?" La voce del Preside divenne minacciosa e un silenzio tombale seguì la sua domanda.

"Ci sta minacciando?" Sibilò il padre di Tyler. "Non continuerei se così fosse, Signor Anderson." La sua voce era diventata fredda e bassa, tanto fa farmi rabbrividire. "Sa quanto io sia vicino alle persone che-"

"Signor Gates-" il Preside lo interruppe ed io cominciai a percepire un senso di nausea risalirmi la gola.

Le conversazioni minacciate dall'influenza di una persona e dall'autorità che questa possedeva all'interno di una Città, mi facevano sentire male.

"Tutti, qui presenti, sappiamo che non sarebbe benefico per nessuno esporre questo incidente ai media ed alla polizia," constatò il Preside con tono serio. "Ha mai pensato a cosa potrebbe succedere se esponessi il fatto, che coinvolge suo figlio, sui social? Sono sicuro che non gioverebbe alle sue prossime elezioni, Signor Gates. Dovrebbe essermi grato del fatto che abbia deciso di risolvere la questione privatamente, senza divulgare l'informazione alla stampa; cosa che, sarebbe impossibile se il Signor Lucas Klein ne venisse a conoscenza."

Seguì dell'altro silenzio ed io dovetti chiudere gli occhi per la frustrazione. Conoscendo papà, non esiterebbe a distruggere la carriera politica del padre di Tyler -- Papà avrebbe anche cercato di fare del suo meglio per far finire Tyler e Mikaela in carcere.

L'elezione del padre di Tyler come prossimo governatore erano alle porte e questo incidente avrebbe potuto far saltare in aria la sua campagna se fosse stato raccontato alla stampa -- Oh Dio, lo verrebbe a sapere anche il Presidente? Naturalmente, Luna.

Preferivo risolvere la questione in maniera pacifica. Questo sarebbe stato meglio per le famiglie di Mikaela e Tyler, per la scuola e per me. Ma pacifica non era una parola che si trovava nel dizionario di mio padre, non se sarebbe venuto a conoscenza dell'incidente.

Non volevo che il mondo sapesse che ero la ragazza contro cui veniva praticato il bullismo a scuola.

Nonostante gli sguardi di tutti i presenti nel corridoio fossero puntati su di me, il mio si soffermò su Rory e Nadine, che erano in piedi a fianco alla porta dell'ufficio del Preside.

Nadine stava piangendo silenziosamente, mentre Rory la avvolgeva in un abbraccio, pallida come mai prima.

I chiacchiericci mi riempirono le orecchie.

"Sono espulsi. Questa è la decisione del Consiglio."

"Sono colpevoli e la prova è data anche dai filmati di videosorveglianza. Non avrei mai pensato che Mikaela potesse spingersi a tanto. L'amore ti porta a prendere decisioni avventate."

"Vale anche per Tyler. Hai sentito cos'ha detto a Max? Pensi che sia vero?"

Il mio cuore cominciò a battere velocemente, consapevole che la punizione di Tyler e Mikaela fosse la conseguenza di ciò che mi avevano fatto. Nonostante fossero persone orribili, non riuscii ad evitare di sentirmi irrequieta.

Sospirando, mi voltai, scontrandomi contro il petto di qualcuno. Quando sollevai lo sguardo, notai Max guardare la porta dell'ufficio del Preside, come se fosse appena arrivato e stesse cercando di comprendere la situazione.

"Max," la mia voce tremò, mentre sussurravo il suo nome e quando il suo sguardo incontrò il mio, i suoi occhi si addolcirono. Mi sembrava magico il fatto che non dovessi parlare per fargli capire come mi sentivo.

"Se lo meritano," mi disse, con tono serio.

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Quando sopraggiunse la pausa, mi ritrovai seduta nell'ufficio del Preside. Mi aveva chiamato per fornirmi degli aggiornamento su ciò che era successo quella mattina e non potei che chiedergli di confermarmi la decisione del Consiglio.

"Espulsi?"

"Sì, espulsi," ripeté il Preside. "Sia la Signorina Frost che il Signor Gates sono stati espulsi definitivamente da questa scuola."

"Ma lei aveva detto che sarebbero stati sospesi fino a successivo ordine," blaterai.

"Ieri sera abbiamo tenuto una riunione, vista l'urgenza della situazione in cui si è trovata coinvolta."

"Così presto?" Chiesi. Non pensavo che avrebbero preso una decisione tanto presto, considerando il fatto che sia la famiglia di Mikaela sia quella di Tyler fossero influenti, soprattutto quella di quest'ultimo.

Il Preside sospirò, guardandomi con dolcezza, come ieri, quando stavo per mettermi a piangere davanti a lui.

Sì, stavo piangendo, pregandolo di non coinvolgere i miei genitori.

Nonostante non fossi stata io il principale motivo a farlo desistere dal raccontare l'episodio ai miei genitori, gli ero grata di non averlo fatto.

"Capiamo che non voglia che i suoi genitori sappiano della vicenda," mi disse il Preside. "Ma c'è la possibilità che, suo padre, ne venga comunque a conoscenza." La sua voce si addolcì e riuscii  a capire quanto fosse vergognato che un simile incidente si fosse verificato all'interno della scuola che dirigeva. "Quando questo accadrà, sono sicuro che suo padre sarebbe furioso se scoprisse che Mikaela e Tyler frequentano ancora questa scuola, assieme a te. Non vogliamo né scavalcarlo né metterci contro di lui, Signorina Klein, e siamo davvero dispiaciuti che sia soltanto questo ciò che possiamo fare."

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