06 | Ancora distante

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Luna

Questa mattina, salii i gradini di scuola con il cuore pesante, la mia mente continuava a riprodurre la scena di ciò che era accaduto il giorno precedente con Max.

E se qualcuno ci avesse visti insieme?

Rilassati, Luna. Stavamo soltanto facendo il compito d'inglese e mi ero già assicurata che, nessuno degli studenti, ci stesse guardando.

Questo era il motivo per cui avevo scelto quella caffetteria. Era piuttosto isolata e nascosta, connessa alla mia libreria preferita, che non era mai troppo affollata a causa di quella nuova e più grande che aveva recentemente aperto alla fine della stessa via.

Sarebbe andata bene.

Sospirando, desiderando ardentemente che quella stupida conversazione non fosse mai esistita.

A cosa stavo pensando? Perché avevo parlato della Galassia, dei Pianeti e della Luna? Perché, improvvisamente, avevo sbandierato la storia d'amore dei miei genitori?

Questo era imbarazzante.

Non mi ero mai aperta con nessuno, in questa scuola, non dopo l'incidente dell'anno prima. Nessuno mi parlava più, nessuno mi porgeva più domande. Immaginavo di essermi lasciata traportare dall'emozione di poter finalmente tornare a parlare con qualcuno.

Mi morsi il labbro inferiore, percorrendo il corridoio sino ad arrivare davanti al mio armadietto. La mia stretta sulle bretelle dello zaino aumentò -- Era un'abitudine a cui avevo dato inizio quando avevo cominciato a notare troppi sguardi su di me, ogni volta che entravo in questo edificio.

Era stupido che pensassero che non sapevo che mi stessero guardando.

La mia domanda, tuttavia, era perché mi continuassero a guardare se la mia vista non gli causava nient'altro, se non irritazione?

I miei passi si fermarono, quando vidi qualcosa di sorprendente. A fianco al mio armadietto, vidi Tyler con la sua ragazza, Mikaela.

Giornata sfortunata, Luna.

Tyler era appoggiato contro l'armadietto e stava guardando Mikaela, le cui braccia gli circondavano il collo. Stavano parlando, ridendo ed il mio cuore mancò un battito quando i loro occhi si posarono su di me.

Subito, la vista di noi tre assieme nello stesso posto, attirò l'attenzione degli altri studenti -- Sentivo il peso degli sguardi altrui posarsi su di me, su di noi. Per un millesimo di secondo, i miei occhi incontrarono quelli di Tyler, prima che avvicinasse Mikaela alle sue braccia, sorprendendola con un lungo e passionale bacio.

Giusto. La loro dimostrazione pubblica di affetto si era appena trasformata in qualcosa di notevolmente selvaggio. Mikaela gemette ed io sapevo che stesse sorridendo, nonostante non li stessi guardando. Concentrai la mia attenzione sul mio armadietto, aprendolo per recuperare il libro di biologia che mi sarebbe servito per la prima lezione.

Tyler e Mikaela erano la coppia perfetta. Stavano assieme da, ormai, sei mesi. Mikaela era la figlia di uno dei più rinomati architetti del paese e di una modella. Aveva ereditato il fisico dalla madre -- Aveva delle lunghe gambe che sembravano non finire mai e tutte le curve al posto giusto.

I suoi lunghi capelli castani meritavano di essere mostrati nelle pubblicità di shampoo, assieme ai suoi bellissimi occhi ambrati. Desideravo anche io avere i suoi occhi -- Erano di un colore simile a quelli di mio fratello, ma quelli di Mikaela erano di una tonalità più scura.

Cercai di ignorarli, ma la vista di loro due insieme riuscì a farmi contorcere il cuore.

Quando chiusi l'armadietto, Mikaela urlò, "Ehi pazza Luna! Sempre da sola, mm?"

LUNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora